Il RICAMO DI BRICCO
Allinizio del secolo la contessa Tarsilla Petitti di Roreto (1868 1937), donna di grande talento artistico e di notevoli doti umane, per divulgare larte del ricamo e, contemporaneamente, per offrire una possibilità di lavoro alle ragazze povere del paese fondò, insieme alla madre ed alle sorelle, una scuola-laboratorio
Le fanciulle potevano apprendere tutti i punti del ricamo tradizionale ma, soprattutto, il ricamo di Bricco creato da Tarsilla che trasse ispirazione da un camice sacerdotale settecentesco di raffinata fattura che tuttora è custodito nella chiesa parrocchiale di Bricco, piccolo paese del Piemonte in provincia di Cuneo.
Il camice è in batista finissima ricamata con fili di lino e dargento ed il disegno riproduce stemmi, pavoni, volute, uccelli e fiori stilizzati con limpiego dei punti erba, nodini, inglese, passato, rodi e soprattutto festone lavorato sia fitto che rado.
Proprio luso del punto festone rado dona al ricamo un aspetto insolito.
Per rendere più moderno lo stile del ricamo ed anche per facilitare il lavoro delle ragazze, Tarsilla trasferì i disegni ed i punti del camice su una tela piuttosto robusta e sostituì i delicati filati con cotoni bianchi o colorati (soprattutto blu e rossi) ottenendo un risultato più rustico ma altrettanto gradevole e caratteristico.
Il ricamo di Bricco ebbe una certa diffusione negli anni 20 e 30. La morte di Tarsilla e, poco dopo, linizio della seconda guerra mondiale determinarono la fine del laboratorio e, di conseguenza, quella del ricamo di Bricco.
L'Associazione ringrazia ling. Emanuele Petitti e la sua Famiglia per la notizie che, molto gentilmente, hanno fornito ed è grata anche alla popolazione di Bricco per lentusiasmo col quale ha preso parte alla ricerca.
email: ilricamo@libero.it
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