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Insuperabile,
ineguagliabile, strabiliante e strana la sensazione di salire finalmente su un
missile: eh gia, è arrivata l’ora anche per me di lasciare il Lupetto e di
provare il CENTO (intendo un kart 10cc, un kart vero!).
All’inizio
ero un po’ titubante anche perché avevo lo stomaco pieno dell’abbondante
pasto ma, purtroppo, ho avuto tutto il tempo di digerirlo: infatti era tutto
pronto: salgo e, poco prima che mi metto il casco le NUOVE raccomandazioni:
“se proprio vedi che non parte dai un’"attappatina", ma poco
poco senno si ingolfa:
Papa
prende il paraurti per spingermi e… stac; gli resta in mano.
Una
buona mezz'oretta se ne va cosi' ... per riparare il paraurti.
Come
si sa i guai non vengono mai da soli e papà e zio si accorgono che forse c’è
un problema alle lamelle (il motore non voleva saperne di partire); smonta e
rimonta carburatore e lamelle si fanno le cinque e mezzo. Risultato: lamelle
OK, carburatore soffiato con aria compressa e ripulito a dovere.
Sento
finalmente il ruggito sul carrello.
Kart
a terra e ...
Finalmente
salgo, non vedo l’ora di arrivare sul rettilineo per vedere quanto pista…
eccomi, finita la chicane, trovo davanti a me il lunghissimo rettilineo: ora o
mai più. Tiro giù l’acceleratore con tutta la cattiveria possibile mentre
il bel rombo del mio Stark aumenta sempre più alle mie spalle.
Non
avendo mai provato a staccare, freno abbastanza prima della curva: ognuna è
una sudata!
Il
volante si fa sempre più duro ma sono troppo gasato per uscire e proprio
quando decido che quello è l’ultimo giro papà mi dà l’ultimo giro ed
esco tutto felice anche se un po’ esausto e assetato.
Pochi
minuti dopo riparto ma, ritardando troppo la staccata mi giro in testa-coda e
vado un po’ sul prato (sbagliando s’impara!) ormai sono le sette è tardi
e devo uscire.
Spero
di riprovare quest’emozione fortissima al più presto.
Flavio Del Bianco
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