Siamo
robusti. Non saremmo mai potuti essere dei fantini; A biliardo ci impiccia la
pancia, il tiro coll’arco ci fa schifo.
E
allora? Vai sul kart!
Quando
una taglia forte acquista un kart non può che guardarlo. Dargli una
lustratina semmai, ma girare no!
Nel
sedile non ci si entra.
Maledizione!
Avere il mezzo sotto gli occhi e non poter girare: una tortura.
Che
si fa? Si acquista il sedile. Vi sfido a trovare, in ambito regionale e in
tempi ristretti una vasca di plastica.
Allora
che si fa? Si ordina.
Nell’attesa
si prova a girare infilando solo un gluteo in quello che doveva essere il
sedile di un neonato. Un dolore boia, ma te ne accorgi solo il giorno dopo
perché la gioia e l’ebrezza superano il dolore.
Nel
frattempo (dopo 20 giorni) arriva il sedile. Il venditore con un sorriso
beffardo ti consiglia di non romperlo perché “sedili così ne costruiscono
uno l’anno”, intanto però si cucca 120.000 pensando a quale sfortunato
telaio dovrà accogliere cotanto culo.
Era
l’inizio, non eravamo molto esperti, avevamo poche amicizie nel settore ed
abbiamo pagato, in termini di denaro e di tempo, lo scotto del novellino.
Debbo
confessarvi che oggi, dopo aver cambiato molti kart, dopo aver
deciso che forse i sedili potevano anche costare qualcosa di meno, possediamo
cinque sedili di tutte le taglie e siamo in grado di alloggiare i sedili sui
telai (e non lo facciamo fare agli amici meccanici a suon di deca). Ah!,
dimenticavo. I cinque sedili non li abbiamo pagati 120.000 Lire, ma molto ...
molto di meno.
Possiamo
permetterci il lusso di invitare un amico a girare e montargli il sedile
giusto sotto il muso.
Siamo
andati oltre, non ci siamo accontentati della misura giusta, abbiamo
personalizzato nella forma i nostri sedili a caldo, perfino nel colore!
CLAUDIO DEL BIANCO
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