LAUTONOMIA DELLA SCUOLA UNA NUOVA
DIMENSIONE |
Intervento del Direttore Didattico Dr.
Aleo Filippo al Corso di Aggiornamento del CIDI
Barrafranca - 22.02.1999
Il progetto di "Stato e società" che emerge dalla nostra Costituzione dal 1948, è tutto incentrato sulla persona umana, titolare di diritti naturali e inviolabili, considerata di per sé fine e lo Stato un mezzo e strumento.
Ogni assetto di struttura, destinato a regolare lo svolgimento del servizio, ha natura strumentale al perseguimento delle finalità, non essendo un valore in sé.
Lautonomia della scuola, che non è un valore in sé, è strumentale al pieno e libero soddisfacimento dei bisogni di istruzione, formazione ed educazione della persona-alunno, soddisfacendo i quali la persona si sviluppa.
In base al principio elementare che è la funzione a creare lorgano ne deriva che - prima di definire lautonomia come strumento - va definita la persona-alunno come funzione del servizio.
Nella misura in cui ciascuno di noi ritiene che il dettato costituzionale debba trovare una compiuta ed organica trasposizione normativa, la scelta culturale e strategica non può essere che nella direzione di un decentramento in via originaria ed esclusiva e non in via subordinata e concorrente. In questo secondo caso, ci troveremo di fronte ad un decentramento di tipo gerarchico, riduttivo rispetto alla portata del precetto costituzionale e coerente - ancora - con il verticismo e con il centralismo di antica data.
La politica del decentramento - purchè a tratto originario - è strumento di educazione democratica - in quanto essa si traduce nella gestione libera personale e responsabile, sia dei diritti di libertà di ciascuno (alunni, docenti, dirigenti), sia dei correlativi doveri.
Se tale è limpianto della nostra Costituzione, la quale disegna - peraltro - un sistema politico generale fondato sui principi del decentramento, dellautonomia e della flessibilità organizzativa, quale prospettiva dobbiamo o possiamo avere di essa autonomia?
Il problema dellautonomia della scuola non è, allora, solo quello di dare una nuova struttura al "sistema", ma di dare ad esso una nuova anima, dare nuova direzione di marcia, insomma una nuova prospettiva.
Oltretutto una dirigenza scolastica una funzione docente priva di autonomia nelle proprie scelte e responsabili determinazioni, sarebbe un ulteriore ostacolo al pieno sviluppo della persona-alunno. Si continuerebbe a disapplicare la Costituzione e a fare apparato.
Recupero dellautonomia della funzione educante. Questo sblocca le potenzialità, motiva gli insegnanti e dà dignità professionale.
- Un buon docente dimostra passione per le attività di insegnamento e di apprendimento e le considera le attività principali della scuola.
- Condivide le sue capacità di "guida" con altri, si apre al confronto e si rende disponibile al cambiamento.
- Dà alla propria formazione un ruolo assolutamente prioritario.
- Oltre alle competenze tecniche e disciplinari, dovrà possedere competenze decisionali, organizzative e relazionali.
- E chiamato ad essere oltre che specialista in un determinato ambito disciplinare, anche professionista capace di elaborare collegialmente programmi realmente corrispondenti ai bisogni e alle aspettative degli alunni, delle famiglie e del territorio.