Nel 1811 il fisico italiano Avogradro formulò l'ipotesi che:
Nelle stesse condizioni, di temperatura, pressione e volume uguali, gas diversi contengono un uguale numero di particelle (molecole o atomi), ne discende che il rapporto tra le masse di uguali volumi di gas permette di confrontare i pesi delle singole particelle in essi contenuti. Per esempio se si esegue il rapporto tra le masse di un litro di idrogeno (MH2) e di un litro di ossigeno (MO2) nelle stesse condizioni di pressione e temperatura si hanno i seguenti risultati:
MO2 / MH2 = 1429 g / 0,089 g = 16
Considerando il principio di Avogadro, il valore 16 rappresenta quante volte la massa di una molecola di ossigeno supera quella di una molecola di idrogeno.
Inoltre, Avogadro fece l'importante ipotesi che gli elementi allo stato gassoso, come l'idrogeno, l'azoto, l'ossigeno e il cloro, sono costituiti da molecole biatomiche (H2, N2, O2, Cl2) e non da atomi, in contrasto con la teoria atomica di Dalton, tranne che per i gas nobili.