Direzione Didattica - Via Avezzana 81055 - S.Maria C.V - ( CE)
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DISTRETTO SCOLASTICO N° 16
DIREZIONE DIDATTICA STATALE S. MARIA C.V. II

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Progetti



E’ considerato come:

  1. Il luogo culturale-giuridico-formativo nel quale si raccordano, si intrecciano, si differenziano, diventando un sistema coerente, le molteplici iniziative scolastiche ed extra-scolastiche, finalizzate alla formazione dei bambini da 3 a 10 anni;
  2. come strumento con il quale rendere visibile sul territorio la scuola, e le sue scelte di fondo effettuate sul piano della " politica scolastica ", tenendo conto delle caratteristiche richieste e dei bisogni del contesto socio-culturale, nonché del particolare momento storico-culturale che la società e la scuola stanno vivendo.

Il P.O.F. è, dunque, il documento fondamentale che disegna l’identità culturale e progettuale della scuola, che

L’identità culturale e progettuale della scuola è costruita su alcuni principi di fondo che regolano l’attività educativa e didattica correlati, per un verso, alle caratteristiche della società attuale e, per un altro, alle caratteristiche del territorio, delle famiglie.

Ma è costruita anche sulla propria storia, sulle scelte di fondo effettuate nel tempo, sui percorsi di formazione professionale, sulle soluzioni date ai problemi, sull’uso delle risorse professionali e non, sul forte input dato all’attività di progettazione e valutazione.

ANALISI DELLA REALTA’ SOCIO – CULTURALE E I BISOGNI FORMATIVI CHE NE EMERGONO

S. Maria C.V. è un comune in provincia di Caserta e conta poco più di 30.000 abitanti. Sviluppatasi sull’antica città di Capua vanta un grande patrimonio artistico di un notevole richiamo turistico: l’Anfiteatro Campano, il Mitreo, l’Arco Adriano.

Le risorse economiche ed occupazionali sono da ricercarsi nel settore terziario ( ospedale, ASL, banche, enti pubblici e privati, rete commerciale), nei caseifici, nelle coltivazioni agricole e in quello industriale ( industria per le Telecomunicazioni, Tabacchificio, lavorazione marmi, pelli, vetro e falegnamerie ).

Altre risorse sono rappresentate da: caseifici, colture agricole, incremento ippico.

Discreta è la quantità dei servizi offerti che si diversificano in:

Per ciò che concerne le risorse culturali operano molte agenzie educative, che si differenziano per le caratteristiche dell’offerta:

Si registra la presenza di gruppi di etnie diverse, a maggioranza albanese e di Rom.

CENSIMENTO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

Il secondo circolo didattico di S. Maria C.V. comprende il plesso di via Avezzana, di via Matarazzo, di Sant’Andrea e San Tammaro.
Il plesso di via Avezzana è ubicato nella zona sud di S. Maria C.V. e fa parte del centro storico di questa cittadina. E’ situato nelle vicinanze della scuola media A.S. Mazzocchi, della stazione ferroviaria, del Duomo di S. Maria Maggiore e dell’ASL. Ospita circa 400 alunni.
La struttura dello stabile presenta un ingresso principale su via Avezzana mediante tre cancelli di cui uno consente l’accesso ad un ampio parcheggio. L’istituto comprende venti aule, la sede degli uffici di dirigenza e di segreteria. Inoltre è dotato di un laboratorio multimediale, di un televisore con videoregistratore, di una videoteca, di una biblioteca e di una palestra in via di ristrutturazione.
Gli alunni appartengono ad una realtà socio-culturale eterogenea. Provengono dalle zone del centro, dalla periferia e dai plessi limitrofi.
Il grado di istruzione delle famiglie va dal semplice adempimento scolastico alla laurea.

Il plesso di via Matarazzo si compone di due sezioni di scuola materna e cinque classi di scuola elementare. L’edificio dispone di ambienti spaziosi, sia all’interno, che all’esterno in quanto dispone di un ampio giardino recintato in parte pavimentato ed in parte verde, che consente attività motorie.
Alle due sezioni di scuola materna è annesso un ampio locale adibito a refettorio.Gli alunni provengono da realtà socio-culturali eterogenee. La frequenza è assidua e la partecipazione delle famiglie risulta attenta e costante.
Il plesso è dotato di una fotocopiatrice, un televisore con videoregistratore e di un computer.
Si attua l’insegnamento di due lingue comunitarie: inglese e francese.

Il plesso Sant’Andrea è situato in una zona periferica della città che, in particolar modo negli ultimi anni, si è presentato come una realtà in espansione ed ha avvertito nel contempo una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e la necessità di partecipare alla vita sociale e scolastica.
La stratificazione sociale è prevalentemente proletaria ed agricola; pochi sono i professionisti, gli impiegati, molti i lavoratori autonomi e i disoccupati.
L’edilizia è prevalentemente popolare, ma non mancano insediamenti di tipo residenziale.
Nel cuore del rione è ubicato l’edificio scolastico recentemente ristrutturato che ospita due sezioni della scuola dell’infanzia e sette classi di scuola elementare, un refettorio, una sala giochi, un’aula insegnanti, un locale per il personale non docente, un laboratorio dotato di un televisore, un videoregistratore, un computer, una fotocopiatrice e un registratore; i locali sono divisi da due ampi corridoi, i servizi igienici sono presenti sia al piano inferiore, che a quello superiore e all’esterno c’è un ampio giardino.

San Tammaro è un paese che si sviluppa su 36 Kmq. Conta circa 5mila abitanti ed è in pieno sviluppo industriale. Il Comune comprende anche la frazione di Carditello ( Real Tenuta ).
Nei periodi primaverile ed estivo si registra, nel Paese, la presenza di etnie diverse, soprattutto albanese, per la lavorazione del terreno.
La scuola elementare sorge al centro del paese, al primo piano di un edificio autonomo, di recente ristrutturazione che ospita anche la scuola media ( sez "Perla" ). Esso presenta barriere architettoniche di notevole rilievo ( manca l’ascensore e le scale sono sprovviste di scivolo).
La scuola ospita circa centoquarantacinque alunni e dispone di dieci aule, di una sala docenti, di servizi igienici per gli alunni, per gli insegnanti e per il personale ATA.
E’ dotato di un computer, di un televisore con videoregistratore, di una biblioteca, di un registratore. Per le attività motorie si utilizza, in alcuni giorni della settimana, il cortile della scuola media.
Il plesso della scuola materna è un edificio autonomo di recente ristrutturazione ed è composto da quattro sezioni, di un ampio salone, di una sala personale non docente, di un deposito, di una cucina con annessi servizi, di servizi igienici attrezzati per alunni e insegnanti. All’esterno dell’edificio vi è un ampio giardino, in parte verde ed in parte pavimentato, dotato di giostrine.
Gli alunni appartengono ad una realtà socio-culturale eterogenea e la loro partecipazione alla vita scolastica è assidua.

 

  1. punto di incontro di diverse culture per favorire una cultura comune che valorizzi la specificità di ciascuna;
  2. mezzo per prevenire e combattere la dispersione scolastica con l’attività di docenti ed operatori psico-pedagogici;
  3. ambiente accogliente e coinvolgente, sia per gli alunni, che per i genitori, per l’acquisizione di valori quali la convivenza democratica, il rispetto delle regole, il rispetto della diversità;
  4. mezzo per la conquista/riconquista di spazi da riscoprire ed a cui ridare dignità per un’aggregazione e socializzazione sempre più ampia.

La Scuola Materna e la Scuola Elementare hanno come finalità la formazione dell’uomo e del cittadino nel rispetto del Dettato Costituzionale e delle Carte Internazionali dei diritti dei bambini e delle bambine. Hanno anche il compito della prima alfabetizzazione culturale e dell’educazione alla convivenza democratica.

Poiché non si può avere realmente libertà, uguaglianza e pieno sviluppo della persona umana, né possibilità di partecipare in modo cosciente e responsabile al progresso della società, senza il possesso di precise ed elevate competenze scientifiche e tecniche: linguaggi efficaci, strumenti concettuali, capacità di affrontare e risolvere problemi, di esercitare la riflessione e la creatività sono presupposti essenziali per fare scelte di qualsiasi tipo, per realizzare il progetto di vita e per contribuire con apporti efficaci e originali al benessere comune.

La lettura integrata dei bisogni formativi della società, del contesto, degli alunni conduce all’impegno di formare cittadini capaci di rivendicare i propri diritti, di tutelare quelli degli altri, di adempiere ai propri doveri, di rispettare il singolo e la collettività, utilizzando le competenze acquisite.

La scuola si impegna nella costante pratica della " cultura dell’accoglienza ", nella costruzione di un clima sociale positivo che faccia scaturire il gusto del fare e dell’agire, il piacere di ascoltare, la capacità di accettare l’errore, facilitando l’integrazione dei linguaggi verbali e non verbali.


Obiettivi formativi

Obiettivi trasversali

IL CURRICOLO ARRICCHITO PER IL SUCCESSO FORMATIVO
Partendo dall’assunto che uno stesso obiettivo può essere raggiunto percorrendo più strade e più metodi: l’educazione al suono e alla musica, l’educazione all’immagine e l’educazione motoria trovano ampio spazio nel curricolo per facilitare l’acquisizione dei "saperi" soprattutto a quegli alunni che hanno problemi di apprendimento e che con difficoltà accedono al "simbolico".

Al fine di dare risposte più mirate a precisi bisogni formativi individuali e per garantire a ciascun bambino di trovare un canale privilegiato per comunicare ed esprimersi, servendosi delle competenze professionali presenti all’interno della Scuola e assumendo come principio di fondo il riconoscimento della pluralità delle intelligenze, si attivano diverse attività curricolari che coerentemente amplificano l’offerta formativa realizzata in orario antimeridiano:

Inoltre, per dare risposta alle esigenze emerse dall’analisi dei bisogni, vengono proposti progetti extrascolastici da realizzare in orario pomeridiano, per quanto concerne la scuola elementare e nel giorno di sabato per la scuola dell’infanzia.

Tali progetti saranno afferenti alle seguenti aree:

La realizzazione dei progetti è connessa all’accertamento delle competenze e delle disponibilità dei docenti presenti nel Circolo, unitamente alle strutture disponibili, onde poter prevedere l’utilizzazione di eventuali altre risorse presenti sul territorio.

Su richiesta del Collegio dei Docenti e su delibera del Consiglio di Circolo, ci si avvarrà di esperti e di strutture esterni alla scuola. Tra le attività si prospetta la possibilità, durante il periodo estivo, di collaborare alla realizzazione del progetto "City Camp", di lingua inglese.

Gli alunni di quinta elementare conseguono una certificazione rilasciata dall’Università di Cambridge, in seguito ad un esame finale sostenuto nella stessa scuola alla presenza di insegnanti madrelingua, attestante il livello di conoscenze e competenze acquisite.

E’ uno dei principi di fondo dell’attività della scuola ed è sviluppata a diversi livelli: integrazione delle competenze, dei linguaggi, delle risorse, degli alunni in situazione di handicap.
La scuola – polo per l’integrazione utilizza molti linguaggi non verbali per portare tutti all’acquisizione di un codice di comunicazione: In particolare trovano molto spazio le attività musicali, anche con gli alunni non – udenti, le attività di manipolazione ( laboratorio di ceramica ), di teatro – danza.
L’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap vede tutti gli operatori coinvolti nella costruzione di tale cultura.
Molta attenzione si pone alla relazione:

                                                                                                           

all’interno della quale si costruisce l’ identità, si acquisiscono le competenze, si conquista l’autonomia.

L’approccio metacognitivo e la teoria di Gardner sulla pluralità delle intelligenze orientano il fare didattico di alcuni docenti specializzati e di classe che sperimentano un modo diverso di gestione dell’attività di insegnamento perché convinti che la consapevolezza e il controllo dei propri processi cognitivi conducono all’apprendimento significativo e facilitano l’acquisizione di un metodo di studio.

La continuità delle esperienze del bambino viene garantita dalla Scuola mediante un forte raccordo con le famiglie che va continuamente alimentato con iniziative differenziate:

  1. per facilitare nei genitori l’assunzione del proprio ruolo educativo;
  2. per dare la possibilità di socializzare la propria cultura accettando gli altri per essere accettati;
  3. per favorire il rapporto Scuola-Famiglia aiutando i genitori a gestire i problemi dei propri figli, sia a livello familiare, che scolastico

LE RISORSE

L’ORGANIZZAZIONE

L’organizzazione è pensata e varia in funzione degli scopi da raggiungere; la flessibilità organizzativa è individuabile a ogni livello.

Il tempo-scuola elementare, per tutte le classi, è di trenta ore su sei giorni settimanali, in orario antimeridiano, in previsione dell’insegnamento della lingua straniera nelle classi prime.
Nelle ore pomeridiane vengono attivati i laboratori che coinvolgono gruppi di alunni in relazione a specifici bisogni e/o interessi.

LA FORMAZIONE DELLE CLASSI

Le classi vengono formate in modo equi – eterogeneo, tenendo conto dei seguenti criteri:

I passaggi da una scuola all’altra, i nuovi inserimenti, soprattutto degli alunni in situazione di handicap, vengono curati dagli psicopedagogisti che tengono conto della capacità di " contenimento " delle classi che accolgono i nuovi inseriti.

LE FUNZIONI – OBIETTIVO

Per la realizzazione del P.O.F., che nella sua struttura, oltre che nei contenuti, si presenta complesso, il Collegio ha individuato le seguenti funzioni – obiettivo:

  1. Gestione del P.O.F.
  2. Sostegno al lavoro dei docenti
  3. Interventi e servizi per gli studenti
  4. Realizzazione dei progetti formativi d’intesa con enti e istituzioni esterni alla scuola.

Inoltre si individuano le seguenti figure referenti e responsabili:

Sono presenti gruppi di collaboratori inerenti a:

Il personale A.T.A., data la complessità della scuola dell’autonomia che richiede un particolare impegno e specifiche competenze professionali relativamente alla gestione amministrativo – contabile (v. CCNL – art. 36 ) ha individuato delle funzioni aggiuntive nel profilo amministrativo per poter gestire in modo efficace la complessità dei compiti.

LA FORMAZIONE

La gestione dell’autonomia comporta, come necessità ineludibile, una forte attenzione alla formazione, sia a livello di competenze metodologico - didattiche, sia a livello di comprensione dei processi di autovalutazione del micro sistema scolastico.

Il Collegio dei Docenti, pertanto, esplicita il bisogno di formazione e di aggiornamento.


Scuola sicura                                   Pronto intervento e piano di evacuazione

Il personale A.T.A. va sostenuto nella gestione della complessità delle nuove operazioni amministrative che l’autonomia richiede, anche a livello di procedure informatiche.

LA VALUTAZIONE

DEGLI APPRENDIMENTI
I risultati dei processi di apprendimento verranno verificati mediante l’utilizzazione di test standardizzati e prove di profitto, secondo la metodica test – retest ( ingresso/uscita).
Viene effettuata, inoltre, una valutazione quanti – qualitativa: promozioni, bocciature, abbandoni. Tale rilevazione viene curata dal servizio Psicopedagogico.
La validità delle scelte didattiche e metodologiche effettuate dai docenti viene verificata e valutata mediante l’utilizzazione di strumenti appositamente costruiti e finalizzati alla rilevazione delle difficoltà incontrate e delle relative soluzioni approntate.
E’ valutata secondo i parametri di efficienza ( rapporto fra mezzi impiegati e risultati ottenuti ) e di efficacia ( rapporto fra obiettivi e risultati ottenuti ).
Si valutano le scelte effettuate in programmazione organizzativa e i risultati raggiunti ( attesi e non attesi ).
Viene valutata, infine, l’organizzazione, quindi tutta
l’unità scolastica.

 

I RISULTATI ATTESI IN USCITA

Alla fine del quinquennio di scuola elementare gli alunni dovranno avere acquisito i seguenti atteggiamenti e competenze: