Riunione Consiglio Regionale della Lombardia

Comunicato Stampa

Nella mattinata di ieri 18 giugno 2002, il Consiglio Regionale della Lombardia si è riunito per discutere la mozione presentata dalla minoranza (Margherita, Rifondazione Comunista, D.S., Verdi, S.D.I.) e dal Consigliere della Lega Nord Stefano Galli. Tale mozione raccoglieva le istanze del Comitato per la difesa
dell'Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate.

Tramite un'azione irrispettosa delle richieste di 30.000 cittadini e 26 sindaci del distretto di Merate, la maggioranza di centro destra, pochi minuti prima della discussione, ha presentato una contro-mozione.
Tale documento, oltre a negare l'evidente situazione di difficoltà in cui è costretto il Presidio Ospedaliero di Merate, apre ad un progetto di costituzione di una Fondazione attraverso la verifica di
uno studio di fattibilità tuttora in corso.
Sebbene si giustifichi tale progetto come ipotesi concessa dal Piano Socio Sanitario Regionale 2002 - 2005 e lo si indirizzi con una Mission pubblica, si dimentica che lo studio incorso è partito ed è sorretto da una cerchia di imprenditori che hanno affidato l'incarico di coordinatore al Sindaco di Merate, il quale atutt'oggi non ha ancora coinvolto l'assemblea dei sindaci del Distretto meratese. E' questa la Mission Pubblica?

La mozione sostenuta dalla maggioranza è passata grazie ai votidella Lega Nord e all'astensione del Consigliere leghista Galli, ilquale in precedenza aveva sottoscritto la Mozione del Comitato per la
difesa del Mandic.

La Funzione Pubblica CGIL di Lecco, unica rappresentanza sindacale presente alla discussione, assieme ad alcuni membri del Comitato, denuncia tale evento e si rammarica anche della mancata discussione
sul Presidio Ospedaliero di Bellano.

La Funzione Pubblica CGIL di Lecco, convinta del fatto che la Pubblica Azienda Ospedaliera di Lecco   debba garantire, in ottemperanza alla Legge Regionale n. 31, a tutti i suoi presidi l'autonomia gestionale necessaria alla produzione di servizi indispensabili per i cittadini, è pronta a mettere in atto tuttociò che sarà necessario per continuare a garantire una sanità diqualità ai cittadini della Provincia di Lecco.


La Segreteria F.P. CGIL Lecco
 


Comunicato Stampa

La proposta del segretario generale della Cisl Savino Pezzotta di aprire a settembre un nuovo tavolo (con Cgil, Uil e Confindustria) per la riforma del modello contrattuale viene considerata sbagliata nei tempi e nell'impostazione di base dal segretario generale aggiunto della Cgil Guglielmo Epifani.
In un'intervista al Corriere della Sera, Epifani avanza l'ipotesi che l'uscita di Pezzotta possa essere un sistema per spostare l'attenzione dal Patto per l'Italia appena firmato, che "mostra tutte le sue crepe: dal ritorno delle mutue private nella sanità, all'incertezza sulle risorse per finanziare il rinnovo dei contratti pubblici. E su tutto questo la Cgil continuerà la sua battaglia".
''Il leader della Cisl - sostiene Epifani - ha sbagliato i tempi. La proposta di Pezzotta mi sembra un modo per voltare pagina rispetto al Patto, che, invece, condizionerà le scelte e i comportamenti dei prossimi mesi. Gli effetti negativi si moltiplicheranno poi con la Finanziaria".
"Aprire una discussione ora sul modello contrattuale - aggiunge il dirigente sindacale - significherebbe farlo nelle peggiori condizioni possibili, col rischio di bloccare il rinnovo dei contratti pubblici e di quello dei metalmeccanici''.
Oltre che sbagliata nei tempi la proposta della Cisl è irricevibile nei contenuti, secondo Epifani, che fissa all'inizio del 2003 (quando scadrà la proroga quadriennale dell'attuale modello, concordata nel "Patto di Natale" del '98, entrato in vigore nel febbraio del '99) il periodo adeguato per avviare la discussione -.
''La Cgil - spiega - andrà al tavolo con l'idea di rafforzare il contratto nazionale. La Cisl, invece, propone di indebolirlo distogliendo salario che poi, nel livello decentrato, andrebbe agli enti bilaterali invece che al lavoratore. Per la Cgil - continua - il contratto di secondo livello, aziendale o territoriale, si deve aggiungere al contratto nazionale e deve essere esigibile per tutti i lavoratori. Inoltre, su questa materia non sono possibili accordi separati, cioè senza la Cgil, ed un'eventuale riforma del modello contrattuale dovrà essere ratificata con una votazione tra tutti i lavoratori''.
Lo scenario di settembre, quando lo scontro si allargherà ai contratti, si presenta, secondo Epifani, "pieno di incertezze". Fino alla presentazione della Finanziaria, rileva, "non sapremo se ci sono le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici. C'è inoltre una spinta per una politica retributiva più alta che è inevitabile, perché non si può pensare di avere tutto all'europea, dalla moneta alla flessibilità, e salari da Paese arretrato. Abbiamo alle spalle dieci anni in cui le retribuzioni sono state appena in linea con l'inflazione reale, mentre la produttività è andata alle imprese e al fisco".
Quanto alla deriva massimalista di cui viene accusata la Cgil, risponde: "Il nostro atto di coraggio è quello di rinunciare ai vantaggi a breve di un Patto neocorporativo che privilegia gli inclusi nel nome degli interessi e dei diritti di coloro che sono esclusi. Siamo l'unica forza riformista che si vuol misurare con un'idea veramente innovativa di società e di modello produttivo".
Infine, nessun dubbio sugli effetti delle misure riguardo l'articolo 18: "Perché da una sperimentazione come quella contenuta nel Patto non si tornerà più indietro. Tutte le analisi serie mostrano che non c'è alcuna relazione tra articolo 18 e occupazione. La Confindustria - conclude - fa questa battaglia per cambiare, a suo vantaggio, i rapporti di forza nei luoghi di lavoro".
l.t.
 


Trattativa comparto A.O.  Lecco

Nella giornata di martedì 07/08/2002 ha avuto luogo un incontro sindacale tra le organizzazioni sindacali dell’A.O. di Lecco e la dirigenza di quest’ultima, avente come ordine del giorno il seguente:

1 ECM, educazione continua in medicina
2 Ultimazione procedure per sistemazione ultime posizioni anomale.
3 Aggiornamento sulla destinazione della quota del fondo art. 39 per la progressione verticale
4 Dotazione di divise adeguate per il personale del P.O. di Merate (reparti non dotati di impianto        di condizionamento).
5 discussione di due casi riguardanti figure operanti nel p.o. di Merate che svolgono mansioni superiori rispetto al profilo professionale di inquadramento.
6 discussione di due casi riguardanti inadempienze nel “contratto individuale” di Par-time  c/o il p.o. di Merate.
7 varie

1 ECM

Per ciò che riguarda questo nodoso ma imprescindibile elemento di discussione, le organizzazioni sindacali (oo.ss.) presenti al tavolo hanno sollevato le loro perplessità, sia relative al rilevante fattore economico ma anche all’aspetto organizzativo.

La dirigenza, pur manifestando le sue preoccupazioni, si è impegnata nello svolgere uno studio di valutazione inerente la materia e cercando anche di istituire un’apposita figura, da individuare nell’ufficio del personale,  che si occupi espressamente di informazione collaborando con il già presente comitato scientifico.  Ha in ogni caso assicurato che i prossimi corsi messi in programmazione verranno accreditati e potranno con ciò essere validi per l’acquisizione del cosiddetto credito formativo. La proposta aggiuntiva dell’azienda è stata quella dell’esecuzione degli eventi formativi al di fuori dell’orario di servizio.

 

2 Ultimazione delle procedure per la sistemazione delle cosiddette posizioni anomale

Si tratta di un concorso per una selezione interna per coadiutore e assistente amministrativo.

Le oo.ss hanno ribadito la mancata ultimazione delle procedure che avrebbero dovuto essere espletate già da gennaio 2001 come da accordi intervenuti.

Il direttore generale ha risposto che era necessario valutare, prima dell’espletamento delle procedure, la reale necessità del personale nei posti di assegnazione.

A seguito di una decisa protesta delle oo.ss. si è convenuto che entro la fine del mese di settembre si effettueranno le selezioni, pur tenendo presente che “i vincitori saranno assegnati nei servizi dove si verifichino le effettive necessità”

 

3 Aggiornamento sulle quote art.39 destinate alla progressione verticale

L’azienda si è impegnata entro la fine del mese di settembre a verificare quali figure, a suo avviso, saranno da regolare con lo scorrimento verticale previsto da contratto. Sulla scorta di questa proposta le oo.ss. faranno le loro controdeduzioni.

 

4 Dotazione di divise adeguate per il personale del P.O. di Merate

le oo.ss. fanno presente alla dirigenza che il problema, già da tempo sollevato dal personale di alcuni reparti di degenza del p.o. di Merate, non ha ancora avuto soluzione.

Il problema, in sostanza, riguarda il disagio del personale di alcuni reparti (quelli senza impianto di condizionamento) causato dall’elevata temperatura raggiunta nel periodo estivo sommata all’inadeguatezza del materiale del capo di abbigliamento fornito.

Il direttore sanitario e il direttore generale si sono impegnati, non prima di un’animata discussione, ad inoltrare richiesta alla ditta che detiene l’appalto del servizio in questione, per la fornitura ed il lavaggio, di un capo di abbigliamento idoneo. Si tratta di capire se in aggiunta o in sostituzione (nel periodo estivo) di quello già in dotazione. Ovviamente è stata ribadita la necessità di averlo in aggiunta.

Altro importante epilogo è quello relativo alla richiesta e all’ottenimento, anche per il p.o. di Merate e Bellano, della fornitura di calzature. Le oo.ss., infatti, hanno espresso alla direzione generale dell’A.O, la loro contrarietà nell’interpretazione della norma contrattuale interessata,

da parte delle direzioni dei presidi succitati.

 5 dicussione di due casi di “Mansioni superiori” nel p.o. di Merate

Le oo.ss. hanno esposto alla direzione generale il caso di una infermiera professionale del reparto di rianimazione e di una fisioterapista del reparto di riabilitazione del p.o. di Merate a cui “informalmente” sono stati affidati incarichi organizzativi. In pratica svolgono la funzione del capo sala. La prima a partire dal 01/06/2001 la seconda dal 03/12/2001.

Il direttore generale si è dimostrato contrariato per l’accaduto affermando che nessun incarico ufficiale era stato affidato e che i responsabili di area interessati avrebbero dovuto svolgere tale funzione.

Dopo un’animata discussione si è concordato di fare un censimento delle situazioni analoghe a seguito del quale verrà discusso con le oo.ss. un apposito regolamento per l’affidamento delle “funzioni di coordinamento”. Anche con la contrarietà delle oo.ss. il direttore gen. ha affermato che il corrispettivo economico verrà, di fatto, erogato a partire dalla data dell’accordo e senza alcun arretrato.

 6 discussione di due casi riguardanti inadempienze in 2 contratti individuali di par-time

la discussione non ha avuto luogo per assenza del direttore generale

 7 Varie

 O.S.S.

L’azienda ha informato le oo.ss. che si sta impegnando nell’assunzione di tale personale anche dall’esterno(per l’esattezza 20 o.s.s.) per cercare di far fronte all’emergenza infermieristica.

Discussioni sono nate sulle proposte, ancora in fase di studio, dell’azienda,( per es. affiancamento ad 1 i.p. nel turno notturno) per ciò che concerne l’utilizzo di tali figure.

Le oo.ss chiedono sia di evitare che questo venga utilizzato come unico strumento per far fronte alla carenza infermieristica e soprattutto di lasciare il tempo per approfondire la discussione anche all’interno della RSU, con l’impegno di riparlarne a settembre.

 Corso di alfabetizzazione informatica

La direzione generale ha informato le oo.ss. che tra breve avrà inizio un corso di alfabetizzazione informatica indirizzato al personale del comparto.

Il corso sarà finanziato con fondi europei e consentirà il rilascio di un attestato di partecipazione.

Per ciò che concerne i contenuti, verranno fornite nozioni per l’utilizzo di programmi base (word, excel, internet…).

Straordinari

La dott.ssa De Zan, capo del personale dell’A.O. di Lecco, ha informato le oo.ss. che nel mese di settembre verranno pagate parte delle ore straordinarie accantonate dai dipendenti del comparto. I criteri dovranno innanzitutto salvaguardare la possibilità di scelta del dipendente di acconsentire al pagamento o invece al recupero delle ore maturate (art.34 ccnl 98/2001), e sono  differenziati tra i presidi di Lecco-Bellano e Merate.

 Per Lecco e Bellano:
Su un monte ore accantonato di 58.000 ore ne verranno pagate 18.000 con tale criterio. Posto che vi è una franchigia di 40 ore, chi avrà più di 40 ore accantonate gli verrà riconosciuto circa il 35-40% delle restanti(es. 100 ore accantonate: viene pagato il 40% circa di 60 ore) .

 Per Merate
Su un monte ore accantonato di 17.600 ore ne verranno pagate circa 8.500 con tale criterio. Posto che vi è una franchigia di 10 ore,  chi avrà accantonato più di 10 ore gli verrà riconosciuto circa il 50% delle restanti (es. 40 ore accantonate: viene pagato il 50% di 30 ore cioè 15)

 


Ospedale Manzoni

Ottimo esempio di una sanità al ribasso

 

Martedì 21 si terrà l’incontro tra le OO.SS. e la Direzione Aziendale per affrontare la spinosa questione dell’emergenza infermieristica. Probabilmente l’azienda presenterà alle Organizzazioni Sindacali un non meglio definito piano per affrontare la dibattuta questione.

Intanto il paventato taglio dei posti letto al Manzoni diviene una realtà : 30 posti in totale, 10 in Neurologia, 10 in Medicina, 10 in ortopedia.

Sul fronte degli interventi specialistici si allargano le liste d’attesa, addirittura e la cosa sembra oramai non stupire più, i dati riferiti attestano code lunghe fino a due anni in neurochirurgia ed in ortopedia. Tutto questo a fronte di una crescita esponenziale per la richiesta di accesso ai servizi offerti in libera professione.

La carenza di personale infermieristico da un lato e l’esigenza di far quadrare un bilancio sempre più ingestibile va progressivamente determinando una situazione da “allarme rosso”.

Che tutto questo sia soltanto il prodotto di una congiuntura sfavorevole sono oramai in pochi a crederlo. Continua a mancare un progetto organico che superando le logiche desuete dei concorsi per infermieri che vanno deserti, affronti il problema nel suo insieme. Più volte ed in più occasioni siamo intervenuti per sostenere che andavano ipotizzate e realizzate strutture di supporto ( vedi asili nido ) che consentissero al personale infermieristico, in prevalenza femminile,  di garantire al rientro dalla maternità una presenza costante sul posto di lavoro. Qualcuno ci ha risposto, che per questo bastava intervenire e modificare la legge 53/2000, riducendo sostanzialmente i diritti dei lavoratori.

La riqualificazione del personale OTA  e l’acquisizione della nuova professionalità degli OSS  è  rimasta al palo.

Così come è stata completamene destrutturata ed abbandonata a se stessa la figura dell’infermiere generico.

Ancora troppi gli ostacoli che si frappongono per l’utilizzo di personale formato e qualificato di origine straniera.

Vedremo ora  cosa di nuovo ci proporrà l’azienda, certo che se si continuerà a parlare di tagli di posti letto e di riorganizzazione dei servizi che comporteranno turni ancora più  stressanti per il personale, il sindacato non potrà fare altro che prendere ancora una volta posizione contro una gestione destinata ad abbassare la qualità del servizio offerto ed a demotivare e far peggiorare le condizioni di lavoro del personale operante nella struttura.

Il personale  e non solo quello infermieristico sta subendo gravi disagi: richiami in servizio selvaggi, riposi non fruiti, turni pericolosamente ravvicinati; la situazione si aggraverà con il periodo estivo e la fruizione delle ferie.

Quali interventi sono stati attivati ?

Si è cercato di dare qualche risposta  sul piano dell’incentivazione economica per andare incontro al disagio, ora si pensa ad inventare qualche forma di incentivo anche per il personale turnista.

La soluzione non può essere soltanto di questo tipo, non saranno certo gli incentivi a risolvere il problema dell’emergenza infermieristica.

Così operando si peggiora la qualità della vita degli operatori  con ovvie ed inevitabili ricadute sul livello qualitativo e professionale del servizio offerto; si mettono a serio rischio livelli adeguati e qualificati di assistenza.

Manca in sintesi un progetto serio organico sulle politiche occupazionali, I tempi sono maturi e sicuramente non più rinviabili perché a questo progetto si metta mano.

Basta con gli interventi tampone, con le continue “emergenze” da affrontare. Vogliamo discutere su un progetto organico che partendo dalla realtà ipotizzi un percorso che in tempi certi ci consenta di dare risposte non episodiche ed estemporanee, da un lato ai lavoratori che chiedono sicurezza e condizioni decenti di lavoro, e dall’altro  all’utenza  che chiede un’assistenza pubblica dignitosa e professionalmente adeguata.

                                                                    Segreteria FP CGIL Lecco

                                                                                                           


Ancora sul Bellano e Merate

 

Il dibattito si infervora prosegue sul destino dei presidi ospedalieri di Lecco e Merate, si assommano prese di posizioni più o meno legittime a difese d’ufficio, ma nessuno ancora e soprattutto chi dovrebbe farlo ha reso esplicito e sottoposto al confronto il piano che sottintende a quella che in termini eufemistici viene chiamata ristrutturazione o meglio riorganizzazione dei presidi.

Intanto la tensione e la preoccupazione dei lavoratori del Mandic  di Merate e dell’ Umberto I di Bellano crescono a dismisura, molti optano per soluzioni personali, fanno altre scelte lavorative.

Fra poco ci troveremo, per naturale consunzione, delle strutture ridimensionate non più utilizzabili in una logica di difesa del pubblico e probabilmente facilmente acquisibili da qualche privato con progetti di estensione territoriale ed imprenditoriale.

Il sindacato ha più volte chiarito la propria posizione su tutta la vicenda in interventi pubblici, sulla stampa, ma nulla a livello istituzionale si è mosso, non si sono visti i segnali di una disponibilità al dialogo, sembra che tutto quanto si metta in campo non scalfisca decisioni già prese, progetti elaborati e sigillati con la ceralacca della politica miope e sorda alle istanze della piazza.

Non abbiamo chiusure ed indisponibilità precostituite al corretto confronto delle posizioni, ma questo operare ha senso se non ci si muove con l’intenzione di portare a casa una rivoluzione strategica del sistema sanitario che risponde in misura preponderante ad altri obiettivi.

E’ forse il caso di cominciare a discutere un progetto d’insieme che non perda di vista la funzione pubblica dell’Ospedale, che non sacrifichi, sull’altare di riorganizzazioni non sufficientemente spiegate,  la qualità dei servizi, l’efficienza delle strutture, il lavoro e l’impegno di chi in quelle strutture ha costruito la propria missione lavorativa.

Ci lasciano perplessi interventi che a distanza di pochi anni, vanificano investimenti consistenti, si pensi al Presidio di Bellano, con la sola motivazione che le cose cambiano, le esigenze si modificano. Ma in questa logica, tutta da dimostrare, si macinano bruciandole risorse pubbliche. Fino a non molto tempo fa, in una interpretazione che è poi esclusivamente imprenditoriale, gli investimenti andavano ammortizzati, dovevano produrre dei frutti, salvo dichiarare in caso contrario il fallimento di quei piani.

A volte assistiamo al fenomeno sconsolante di vedere lavoratori prendere posizioni contro altri lavoratori, semmai di un presidio diverso. In tutto questo sovente dimentichiamo l’utenza.

Non ci sembra che questo operare porti lontano, è necessario per evitare fenomeni di appartenenza snaturati e portati all’eccesso che il personale venga coinvolto nelle scelte strategiche dell’Azienda, che dica la sua attraverso le rappresentanze che ha scelto..

 

                                                                  Segreteria FP CGIL Lecco

                                                                                                                  


 

DIRETTIVA RINNOVO CONTRATTI PUBBLICI: COMUNICATO STAMPA UNITARIO
FP CGIL CISL FPS UIL P.A.



Si dice che la direttiva per il rinnovo dei contratti pubblici sarebbe in fase di approvazione da parte del Governo e circolano voci nel merito della stessa che suscitano in noi grandi preoccupazioni.
Da quanto trapela sembra che le risorse economiche necessarie per i rinnovi sarebbero disponibili solo dopo l'approvazione della Finanziaria per il 2003, che vi sarebbero indicazioni prescrittive sulla destinazione delle quote di produttività ed una riduzione di tutele per il personale a tempo determinato ed a part-time.
Chiediamo al Governo di esprimersi in tempi rapidi ed in modo chiaro ed inequivocabile, smentendo con atti concreti le voci che corrono, in quanto qualora si rivelassero veritiere, ci troveremmo di fronte ad una modifica unilaterale dell'accordo del 4 febbraio.
Questo per noi sarebbe inaccettabile e ne trarremmo le inevitabili conseguenze.