Il corso di formazione per bibliotecari denominato Cremisi è stato caratterizzato dall'utilizzo di un ambiente virtuale 3D per la raccolta di materiali di studio e per favorire momenti di interazione tra i corsisti e tra questi e i tutor. Grazia Cesarini e Maurizio Bracardi hanno curato l'articolazione del corso su Active Worlds. Intervista del 14 Giugno 2001
MBracardi : l'esperienza del corso per bibliotecari denominata Progetto Cremisi (CREazione di Mediateche per Introdurre la Società dell'Informazione) RCuccu: spiegate di che cosa si tratta. MBracardi: il progetto é quello di creare un gruppo di bibliotecari
esperti che poi dovrebbero diventare a loro volta dei tutor per altri.
L'idea nasce dalla constatazione che il ruolo del bibliotecario sta cambiando
con l'avvento delle nuove tecnologie e per questo deve diventare non più
un semplice catalogatore di libri presenti nella biblioteca, ma qualcosa
di più in grado di lavorare con altri supporti come i CDRom e la
rete Internet. GCesarini: insomma dopo aver formato questi bibliotecari un utente dovrebbe arrivare in biblioteca con un problema da risolvere ed il bibliotecario dovrebbe essere in grado di consigliare la consultazione di libri, multimedia e siti. RCuccu: come è stato strutturato il corso per bibliotecari? MBracardi: dopo ti illustreremo la struttura del corso. Ora, mentre ti facciamo da guida in questo spazio virtuale, ti parliamo un po del perché abbiamo pensato di usare AW. MBracardi: l'idea di usare Active Worlds per il corso nasce invece dall'esigenza di poter avere uno spazio integrato nel quale poter consultare il materiale del corso in linea e contemporaneamente poter lavorare e chattare a distanza senza bisogno di incontri in presenza ... GCesarini: e scambiare opinioni sul lavoro svolto MBracardi: purtroppo solo pochi hanno capito la validità del mezzo. Altri lo usano in modo improprio con i soliti saluti e la confusione comunicativa e in questo modo sembra che sia il mezzo (AW) ad essere inefficace e non piuttosto le persone GCesarini: credo che questo non dipenda da aw ma dai corsisti che sono un Po in difficoltà nel collaborare fra di loro MBracardi: dipende anche dal fatto che i bibliotecari scolastici non sono una figura professionale ben definita. In molti casi sono degli insegnanti senza una preparazione specifica nella gestione delle biblioteche che, non potendo più insegnare per vari motivi, vengono utilizzati nelle biblioteche e quindi non sempre con la giusta motivazione e competenza. GCesarini: spesso con qualche problema di salute MBracardi: alcuni anche con scarsa motivazione allaggiornamento, infatti partecipano agli incontri senza magari aver letto niente dei moduli di cui si parla GCesarini: questo è un bel problema MBracardi: comunque quelli motivati e consapevoli riescono ad usare con abilità il mezzo di comunicazione rappresentato da AW, questo vale anche in parte per i tutor dei moduli specifici RCuccu: possiamo chiarire meglio la organizzazione del corso MBracardi: il team dei docenti è composto da Maria Rita Boccanera dell'IRRSAE Umbria, esperta per il modulo del "bibliotecario scolastico", io e Grazia curiamo laspetto comunicativo con AW. Il gruppo di Amitiè credo abbia curato l'aspetto della pubblicazione in Internet dei materiali di studio GCesarini: ciascuno dei tutor curava un aspetto diverso, il bibliotecario in Internet, il diritto d'autore, etc. RCuccu: se ho ben capito, ogni gruppo ha agito separatamente GCesarini: no MBracardi: si ma credo che Amitiè abbia ricucito il tutto in rete. Ogni tutor ha curato un modulo di studio GCesarini: i tutor hanno lavorato da soli o in coppia MBracardi: Amitiè e poi noi siamo di supporto per l'aspetto della comunicazione con le nuove tecnologie GCesarini: diciamo che i moduli erano "chiusi", dotati di test intermedi e finali MBracardi: se i corsisti hanno dubbi possono usare le sessioni di chat con aw, un web forum GCesarini: le e-mail ai tutor MBracardi: in modo da poter studiare autonomamente i materiali dei moduli di cui sopra. Dallo studio di questi materiali i corsisti devono impostare un progetto per la loro biblioteca. Il progetto può essere autonomo o in rete tra scuole. Tra i progetti vi è per esempio la costruzione di un mini portale Internet riguardante la propria biblioteca. GCesarini: in AW, come vedi, noi abbiamo allestito una show room con tutti i materiali del corso le chat dei vari incontri e lo spazio per gli incontri "in presenza" RCuccu: avete detto che una buona parte dei corsisti ha sottoutilizzato lo strumento a disposizione MBracardi: lo ha sottoutilizzato in quanto ancora inesperto del mezzo RCuccu: sarebbe allora opportuno pensare una diversa organizzazione delle attività? MBracardi: a mio parere l'organizzazione del progetto va bene ma bisogna mettere meglio a punto le fasi di collaborazione a distanza rendendole più produttive. GCesarini: intanto diciamo che lo spazio era stato allestito per il progetto F.A.R.e, (Formazione degli Adulti nelle Regioni) quindi era un "biblioteca fuori le mura" con del materiale di consultazione messo a disposizione un po' in giro. Quindi voleva essere un prototipo di una biblioteca un po' particolare dove si potesse consultare materiale a tema. Perciò volendo, avendo capito le potenzialità di aw, sarebbe stato anche possibile "utilizzare lo spazio" (e non solo stare li a parlare) come un luogo dove la gente si incontra, consulta il materiale e ne discute. MBracardi: tutti i materiali di Cremisi sono lì a disposizione in modo da vederli e commentarli insieme in presenza virtuale dei tutors; é come se un allievo facesse vedere un punto che non ha ben capito e lo si commentasse insieme, il tutto in rete. GCesarini: in questo spazio intorno a noi vi è praticamente tutto
il materiale del progetto CREMISI. Ogni monitor che vedi è un manuale
fatto di pagine html, a parte la zona con i manuali cartacei. I monitor
a sinistra entrando corrispondono a documenti in pdf, mentre quelli a
destra sono pagine html. GCesarini: ora ti descrivo un po' come dovrebbero andare le cose. Nel periodo fra la seduta di chat e l'altra i corsisti dovrebbero studiare il materiale a loro disposizione, poi dovrebbero porre le domande sui punti oscuri del testo mettendo i dubbi nel web forum o inviando delle e-mail ai tutor o ad Alessandra che fa da coordinatrice. Arrivati alla seduta in AW si dibatte sui temi proposti, i presenti alla seduta sono Alessandra che presenta i vari spunti di dibattito, i tutor delle varie sezioni, poi ci siamo anche Maurizio ed io che facciamo da moderatori. GCesarini: durante la prima seduta, come puoi vedere dalla chat, noi abbiamo spiegato le regole di comportamento e cercato disperatamente di evitare i "ciao come stai" e di farli parlare uno per volta, ma è stata molto dura. RCuccu: quanti erano? GCesarini: circa 10. Il problema è che spesso non hanno tempo per studiare. Sembra una sciocchezza ma è tutto qui. Per questo motivo succede che ciascuno di loro aspetta che parli l'altro, il dibattito viene fuori un Po stentato e qualche volta salta fuori anche qualche domanda non molto in tema GCesarini: per cercare di risolvere questi problemi io ho preso le due chat e le ho fatte a pezzi per evidenziare i difetti degli incontri. GCesarini: nellincontro in presenza noi abbiamo parlato di questi difetti ed abbiamo suggerito come correggerli. Dalla chat di domani vedremo se siamo stati chiari ;o)) MBracardi: Il corso, nei suoi moduli, è ben strutturato e completo e ricco di molti materiali di studio e di approfondimento. Lesperienza di sviluppare varie sessione di comunicazione in rete, cioè non in presenza, è sicuramente un fatto innovativo. GCesarini: Le novità, come molte volte accade, sono fonte di ansie e di aspettative e si pensa che il mezzo possa risolvere completamente qualsiasi problema. MBracardi: Abbiamo constatato che quando il mezzo viene usato da persone consapevoli del lavoro da svolgere e motivate alluso delle nuove tecnologie si ottengono risultati soddisfacenti, mentre negli altri casi la comunicazione in rete rappresenta solo un ostacolo e viene visto solo come ulteriore aggravio del lavoro da svolgere.
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note all'intervista Il progetto CREMISI (Creazione di Mediateche per Introdurre la Società dell'Informazione), promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ufficio Centrale per i Beni Librari, le Istituzioni Culturali e lEditoria nellambito dellIniziativa Comunitaria ADAPT, si è proposto di sviluppare una rete di 12 aule multimediali allinterno di biblioteche pubbliche statali, avente lobiettivo di favorire la riqualificazione professionale dei lavoratori a rischio di disoccupazione. Ogni aula è stata attrezzata per la didattica a distanza, collegata per via telematica con tutte le biblioteche coinvolte per incentivarne la cooperazione, al fine di favorire una collaborazione con le imprese e le agenzie interessate alla promozione dello sviluppo culturale ed economico locale. L'obiettivo del progetto è creare una rete di servizi di biblioteca come supporto alla crescita della vita culturale, sociale ed economica del paese. In questo modo la biblioteca potrà rispondere alle nuove esigenze degli utenti e divenire così un centro multimediale di risorse, senza peraltro tradire loriginaria identità. In Umbria è organizzato dall'IRRSAE dell'Umbria e come partner
il gruppo Amitiè Il progetto F.A.Re. (Formazione degli Adulti nelle Regioni) mira a favorire politiche di integrazione nell'ambito del territorio in relazione ai bisogni complessivi del sistema delle Regioni per l'educazione degli adulti. Lo scopo del progetto è quello di dare significato e coerenza alle molteplici domande di educazione che provengono dalla fascia adulta della popolazione. Gli IRRSAE si sono impegnati ad esplorare linee di progettazione comuni al servizio dei soggetti in formazione. In questo ambito il corso di formazione la biblioteca "fuori le mura", rivolto ai bibliotecari ed al personale referente per i Comuni che hanno aderito al Progetto F.A.Re. intendeva fornire ai partecipanti spunti e idee per l'organizzazione di attività da realizzare nel proprio contesto. Progetto Cremisi: http://www.cremisi.org/ |
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