DI ROBERTO BRACCO
Se voi mi chiedete
da che cosa deriva la crisi spirituale della nostra vita e delle nostre chiese,
io vi risponderò invariabilmente: Dall'assenza di preghiera.
La preghiera,
disse un servitore di Dio, e il respiro dell'anima. Quindi l'anima, senza
preghiera, non ha vita; le comunità senza preghiera non hanno potenza e non
hanno gloria.
Purtroppo noi
vogliamo essere volutamente poveri. Le ricchezze immense della grazia di Dio
sono a nostra disposizione ma noi non ci vogliamo servire della preghiera per
raggiungerle e prenderle. Preferiamo essere deboli, perplessi, scoraggiati;
preferiamo cioè rimanere nella crisi piuttosto che tuffarci profondamente nella
preghiera.
L'assenza della
preghiera può venire dall’incredulità, pub venire dalla disubbidienza, ma più
frequentemente viene dalla pigrizia e dalla debolezza della nostra carne.
I nostri istinti
umani combattono la preghiera e ci rendono difficile vegliare costantemente in
orazione assieme al Maestro divino. Quindi per poter vivere una vita di
preghiera bisogna soprattutto vincere gli istinti del nostro io carnale; bisogna
cioè superare la pigrizia, la debolezza ed imporsi una sana e metodica
disciplina spirituale. Quando la nostra regola sarà non quella che la carne
vorrebbe, ma quella che la Parola di Dio ci consiglia, noi esperimenteremo tutta
la potenza e tutta la dolcezza della preghiera ed arriveremo per essa nelle
stanze dei tesori di Dio.
Voglio subito dire
che per divenire " grandi uomini di preghiera" non e necessario
possedere doti particolari e non e neanche necessario ricevere doni speciali.
Per predicare e necessario possedere un dono, per profetizzare e indispensabile
ricevere un dono, per adempiere gli altri ministeri bisogna avere attitudini e
capacita, ma per pregare e sufficiente una sincera buona volontà.
Forse non sarai
mai un apostolo, un pastore, un profeta, ma puoi e potrai essere sempre un
uomo di preghiera.
Devi soltanto
combattere la tua pigrizia ed esercitare semplicità e fede nella presenza di
Dio. Tutto il resto verrà da se attraverso le esperienze profonde e gloriose
della preghiera.
Ricordati che
attraverso la preghiera puoi ottenere tutto, perché Gesù ci ha assicurato che
ci sarà concessa ogni cosa che chiederemo al Padre nel nome Suo, E' logico che
nel nome di Gesù noi chiedere soltanto le cose che sono in armonia con la
volontà di Gesù, ma e anche logico che quando la tua richiesta e la volontà
di Dio vanno d'accordo fra loro, tu ottenga quello che chiedi.
Tutto! Vuoi
potenza? I discepoli l' hanno ottenuta mediante la preghiera. Essi hanno pregato
prima della Pentecoste e sono stati riempiti della virtù dello Spirito Santo.
Hanno pregato, dopo la Pentecoste, e sono stati colmati nuovamente di potenza
divina (Fatti 1:14; 4:31).
Vuoi consolazione?
La Scrittura ti consiglia di pregare (Giacomo 5:13).
Vuoi guarigione?
Perché affannarti dietro agli uomini e alle medicine? Iddio ti consiglia la
preghiera (Giacomo 5:15).
Vuoi assistenza
quotidiana, o perdono, o aiuto nelle tentazioni? Ricordati della preghiera che
Gesù stesso ti ha insegnata (Matteo 6:g-13).
Vuoi vedere
miracoli gloriosi nella tua vita e nella tua chiesa? Non devi che seguire il
medesimo sentiero di coloro che hanno respirato l’atmosfera del miracolo Si,
segui il sentiero della preghiera e tu vedrai "la gloria di Dio"
(Fatti)
Aspetti ancora il
battesimo dello Spirito Santo od altri della tua chiesa attendono questo dono
ineffabile? Ebbene prega! (Fatti 8:15).
Tutto e a tua
disposizione; tutto può essere raggiunto attraverso la preghiera.
Gli uomini di
preghiera hanno osato chiedere a Dio ogni cosa ed hanno potuto ricevere tutto ciò che era
per la gloria di Dio.
Locali
di culto, arredamenti, case per orfani, o edifici per ospedali, cibo ed
assistenza, vestiario, denaro, soluzione di problemi, salvezza dei peccatori,...
e mille altre cose sono state presentate a Dio in preghiera e sono state
concesse da Dio in risposta alla preghiera.
Muller,
il fondatore dei grandiosi orfanotrofi di Bristol, aveva edificata tutta la sua
poderosa attività sulla preghiera, e tutti i mezzi necessari per mantenere
migliaia di ragazzi sono stati risposte alle sue preghiere. Ma egli aveva
imparato a fare della vita una preghiera e della preghiera la sua vita: si
doveva mettere in viaggio? Raccomandava a Dio, in preghiera, tutti i suoi
bagagli. Doveva fare la punta ad una penna d'oca necessaria a quell'epoca
per scrivere? Chiedeva, per la preghiera, assistenza a Dio.
Sì,
la preghiera unisce l'uomo a Dio in maniera tale che le relazioni di Padre e
figlio divengono relazioni reali e viventi di ogni ora e di ogni circostanza.
Come
è triste vedere invece tanti cristiani negligere la preghiera per vivere una
vita separata da Dio. Se hanno problemi, vogliono risolverli da loro stessi; se
hanno delle necessità, vogliono superarle con le proprie forze; se hanno delle
crisi, vogliono affrontarle senza Iddio.
Sì,
è triste la condizione di quei pastori che si lasciano rubare la pace, perché.
non vogliono presentare i loro carichi in preghiera davanti a Dio. E' triste lo
stato di quegli anziani che si accalorano a discutere le difficoltà comunitarie
e trascurano la preghiera che sola potrebbe portare la soluzione dei loro
problemi.
Ed
è triste la situazione di quelle comunità che sono ricche di programmi,
numerose di fedeli, ma povere di riunioni di preghiera, deboli nell'esercizio
dell'orazione.
Soltanto
la preghiera è la soluzione delle nostre crisi; essa può riportare l'aria
ossigenata della grazia alla nostra anima ed infondere vita, vigore, allegrezza.
Se noi vogliamo trovare un altro sentiero che ci conduca fuori dal grigiore del
nostro incerto cristianesimo, inganniamo noi stessi. Il fuoco è venuto meno
perché la preghiera è diminuita e, qualche volta, è venuta a mancare, ma se
noi riedifichiamo l'altare dell'Eterno per fare dell'adorazione e dell'orazione
la nostra offerta costante, noi vedremo scendere di nuovo il fuoco glorioso
della Pentecoste sulla nostra vita, sulla nostra chiesa.
Oggi la preghiera esiste soltanto come formalità liturgica ed ecclesiastica, ma
non si trova più al centro della nostra vita e delle nostre chiese come un
mezzo per avere comunione e per parlare con il Padre. Se assistete ad una
riunione di culto vi accorgete subito che coloro che precipitosamente conducono la comunità in preghiera, che cioè alzano la preghiera
per tutti, difficilmente parlano nello Spirito, quindi difficilmente parlano con
semplicità a Dio. Generalmente i più disinvolti, coloro che possiedono
maggiore franchezza monopolizzano questo atto di culto e si affrettano, non
appena tutti sono in ginocchio, a far udire la loro voce non a Dio, ma alla
comunità raccolta in preghiera.
Ma non soltanto
questa circostanza dimostra che la preghiera e morta o meglio e state
trasformata in una formalità, ma tutta la vita cristiana individuale e
comunitaria, conferma questa tragica realtà.
Osservate i
credenti nella loro vita private: essi pregano regolarmente la mattina, prima
dei pasti, la sera. Ma la loro preghiera li mette veramente in comunione con Dio
Quando parlano, parlano a Dio o piuttosto quelle loro preghiere sono il
risultato di una vuota abitudine religiosa?
A giudicare da
tutte le loro sollecitudini, da tutti i loro timori, da tutte le loro
apprensioni bisogna concludere che essi non parlano con Dio e. non depongono i
loro fardelli fra le braccia provvide e misericordiose del Padre.
E quante volte i
conduttori di chiesa si trovano nelle identiche circostanze: tentano da loro
stessi portare il peso del servizio; cercano con le loro forze risolvere
problemi insolubili e se per caso consigliate loro: Prega Iddio! credono che
avete voluto dare un consiglio gratuito, privo di valore, soltanto per non
partecipare o per non condividere le loro pene.
No! non e un
consiglio privo di valore, ma è il solo, il vero consiglio che in questi giorni
può riportare la gioia e la gloria nella nostra vita. Prega Iddio! Esercitati a
parlare con Lui regolarmente, in ogni momento, per ogni cosa. Abbi fiducia nelle
Sue infallibili promesse; afferrale come il bambino afferra quelle del padre.
Chiedi qualunque cosa in preghiera e tu l'otterrai.
Qualunque cosa:
per la tua vita cristiana, per la tua vita private, per la tua vita familiare,
per la tua chiesa, per i tuoi parenti, per i tuoi vicini. Chiedila e tu stesso
rimarrai meravigliato della Provvidenza divine e della fedeltà del tuo Dio.
COME SI DEVE
PREGARE
I
discepoli chiesero a Gesù: - Insegnaci a pregare!
Molti oggi
chiedono la medesima cosa. Non riescono a provare interesse per la preghiera;
non trovano gioia, non ottengono esaudimento e perciò chiedono: "Come
dobbiamo comportarci nella preghiera?"
E' necessario che
dica subito che la preghiera deve divenire fonte di gioia e di consolazione
indipendentemente dalle cose che si possono ottenere per essa. Un cristiano deve
desiderare la preghiera, deve anzi sentire la necessita della preghiera in ogni
momento, anche quando gli sembra di non aver nulla da chiedere a Dio.
Non e forse bello
per un bambino ricco di espansività dimorare con fiducia fra le braccia paterne
per esclamare semplicemente: "Papa, ti voglio tanto bene"; oppure:
"Papa sei caro e bello più di tutti coloro che io conosco!"
Iddio gradisce le
manifestazioni di lode, d'adorazione e di affetto che i Suoi figliuoli Gli
tributano
I discepoli
chiesero a Gesù:—Insegnaci a pregare.
Dimorando fra le
Sue braccia a mezzo della preghiera.
Ma non voglio
soltanto dire quello che deve essere la preghiera per il credente, ma voglio
anche ricordare come deve essere esercitata la preghiera prece possa essere
costantemente fonte di gioia e di consolazione.
La preghiera deve
essere semplicemente un incontro con il Padre; una conversazione con Dio.
Osservate Gesù mentre prega. Non c’è nulla di liturgico, di teatrale, di
artificioso: Egli parla con semplicità rivolgendosi spontaneamente al Padre.
Sembra che Egli veda Iddio vicino a Se e che Gli rivolga con naturalezza la
parola.
La Sua e una vera
conversazione, piena di fiducia, di confidenza. Questa e la preghiera! Le frasi
artificiose, le parole ben composte o meccaniche non aiutano il credente ad
incontrare il Signore, anzi lo allontanano da Lui, creano un’atmosfera falsa
una cortina di formalità religiosa.
Il
credente si
deve esercitare ad usare il suo diritto di famiglia con il Padre; deve imparare
a parlarGli con semplicità, con naturalezza e in piena confidenza. Se qualche
volta non trova parole per una conversazione, deve desiderare ugualmente di
trovarsi nella Sua dolce e gloriosa presenza.
E' logico che
ripetendo frasi dopo frasi venga la stanchezza e la noia; quando si fa della
preghiera un'azione meccanica e stereotipata, l'anima s’inaridisce, ma quando
la preghiera e un soave ed intimo colloquio con Dio, l'anima si vivifica nella
gioia e nella benedizione.
Una servente di
Dio, usata gloriosamente come strumento di benedizione nel servizio, amava, ogni
giorno della sua vita, raccogliersi, per un periodo di tempo, in un angolo
intimo della sua casa per incontrarsi semplicemente con Dio. Ella rimaneva nel
silenzio più assoluto; silenzio di labbra, silenzio di pensiero; silenzio di
emozioni. Attendeva semplicemente la presenza di Dio, la voce di Dio.
Quest'incontro
quotidiano, nell'Eden del cuore era, per questa donna pia, la preghiera più
dolce, più ricca che ella avesse potuto desiderare.
Ricordati che sei
un figliuolo di Dio; ricordati che Egli e il Padre; ricordati che Egli e vicino
a te e ti ascolta. Si, ricordati tutto ciò e parlaGli: questa e la preghiera.
Quando tu ti
eserciterai nella preghiera in un modo spontaneo e semplice, troverai la gioia
della preghiera, ed allora non soltanto essa ti accompagnerà nelle diverse
circostanze della vita, ma tu cercherai con ansia di utilizzare tutte le ore e
tutti gli attimi di libertà per incontrarti con intimità con il tuo Dio.
Abituati anche a
presentare in preghiera anche tutte le tue necessità. Egli e pronto per dare
cose buone a coloro che gliele chiedono. Rimarrai sorpreso della Sua grandezza e
della Sua prontezza.
Anche nel far
questo pero usa semplicità e naturalezza. Hai una necessita? Uniscila ad una
promessa della Bibbia e poi presentala con naturalezza a Dio in preghiera e
persevera fino all'esaudimento.
Per esempio: sei
afflitto? Presentati a Dio e diGli come figliuolo: Padre, la Tua Parola mi dice:
E' alcun, di voi afflitto? Preghi! Io vengo a presentarTi la mia afflizione;
consolami!
Iddio ti consolerà
perché e fedele. Se tu avrai scritto la tua richiesta sopra un taccuino,
rimarrai meravigliato della prontezza e dell’opportunità di Dio.
Puoi segnare tutte
le tue richieste sopra un taccuino, una dopo l'altra, e presentarle a Dio in
preghiera unite alle promesse contenute nella Sua Parola. Iddio ti farà
cancellare le tue richieste una dopo l'altra nell'esaudimento.
Nel taccuino di
preghiera di Muller si poteva leggere:
Cose necessarie da
chiedere al Padre:
a) un risveglio
fra gli orfani;
b) due insegnanti
cristiani per il reparto maschile;
c) un grande
armadio per il guardaroba;
d) seicento paia
di scarpe per gli orfani;
e) il denaro per
ampliare un locale.
Come possiamo
vedere, un servitore di Dio che ha scoperto il segreto della preghiera e
disposto a chiedere in semplicità ogni cosa al Padre. Egli è sicuro che può
ottenere tutto e perciò non si affanna e non si scoraggia perché ha tutto.
Anche tu puoi
avere il tuo taccuino di preghiera, ma naturalmente e molto più importante che
tu abbia il tuo tempo di preghiera. Nella tua giornata ci deve essere un periodo
riservato soltanto a Dio; un periodo per incontrarti con Dio, per parlare
con Dio. Quanto più questo periodo sarà lungo, tanto più sarai benedetto.
Io credo che il
periodo migliore sia all'inizio della giornata; prima che abbiano inizio i
lavori, le occupazioni e le preoccupazioni. La mente e più riposata, il cuore e
più sereno e tutto facilita un incontro intimo con il Padre.
Anche Dio gradisce
che sia consacrato al Suo nome il primo periodo della giornata, perché questo
dimostra che Egli viene posto avanti ad ogni cosa. Un servitore di Dio affermava
che trovare Iddio prima che incominci la navigazione della giornata, ci assicura
un mare sottomesso alla nostra navicella ed un viaggio gioioso.
Quindi il primo
periodo riesce utile a noi e gradito a Dio. Non dobbiamo accontentarci di un
periodo soltanto; noi abbiamo fissati tre o quattro periodi ogni giorno per.
nutrire i nostri corpi e non dovremmo stabilirne di meno per nutrire la nostra
anima.
Non dire; Pregherò
quando ho tempo; perché altrimenti non pregheresti mai. Stabilisci dei periodi
di tempo precisi. Tu non dici: — Mangerò quando ho tempo! Tu mangi quando
giunge l'ora della colazione, del pranzo o della cena e così devi pregare
quando giunge l’ora della conversazione con il Padre.
Se puoi fare a
meno di fissare la durata di questi periodi e meglio. Ti puoi abbandonare senza
preoccupazione di tempo alla dolcezza della comunione e del colloquio.
Se sei obbligato
invece a dare una durata precisa, non essere troppo avaro. Ricordati che cinque
o dieci minuti di preghiera servono a poca cosa. Non essere frettoloso di
allontanarti dalla presenza di Dio, perché Egli non ha fretta di lasciar te.
Cerca di trovare
altri cristiani desiderosi di curare le relazioni con Dio ed unisciti a loro per
riunioni di preghiera in comune. L'unione aumenta la potenza della preghiera.
Nel pari consentimento di due o tre credenti tutte le potenze vengono scrollate.
Anche nelle
preghiere in comune però, bisogna fuggire l'artificio; la preghiera deve
rimanere una intima conversazione con Dio. Una conversazione con un maggior
numero di partecipanti.
Se queste riunioni
possono durare intere giornate, e utile approfittare dell’opportunità perché
esse attireranno copiose benedizioni sopra i partecipanti e sopra le comunità.
Una cristiana
negra organizzò delle riunioni di preghiera notturne per un risveglio della
comunità della quale suo marito era pastore. Queste riunioni attirarono un
numero sempre maggiore di credenti pieni di fervore fino a tanto che la gloria
di Dio non riempi quel luogo di riunione e non fece nascere un glorioso
risveglio spirituale che dura fino a questi giorni.
Tutti quelli che
si erano uniti lo avevano fatto spontaneamente e quindi il pari consentimento
era stato perfetto.
In Los Angeles
esiste una chiesa pentecostale fornita di una torre di preghiera; in quel luogo
da circa trent'anni dura una riunione di preghiera che non e stata mai
interrotta, ne giorno ne notte. Questa e la preghiera a catena, cioè quelle
riunioni di preghiera mantenute ininterrotte mediante turni precisi osservati da
cristiani assetati di preghiera. Tutti coloro che hanno partecipato a queste
riunioni di preghiere possono rendere testimonianza di aver fatte esperienze
spirituali straordinarie.
Se puoi trovare un
numero sufficiente di cristiani per iniziare una preghiera a catena, non
trascurare questa opportunità. Quando ti recherai nella camera alta o nell'alto
solaio per iniziare il tuo turno, troverai già la presenza e la gloria di Dio
ad attenderti.
Insegnaci a
pregare.
Si, dite: Padre
nostro....
Andiamo con
semplicità a Colui che ci allarga le braccia, abbandoniamoci fiduciosi al Suo
amplesso. Egli non si aspetta la moltitudine delle parole e, non si aspetta
neanche le frasi fiorite; si aspetta soltanto il nostro amore.
AdoriamoLo,
lodiamoLo, contempliamoLo, ascoltiamoLo e quando dobbiamo parlare, diciamoGli
con naturalezza quello che ci occorre, quello che desideriamo da Lui e per fede
ringraziamoLo riconoscenti dell'aiuto che Egli, certamente ci darà.
LA PREGHIERA
COME METODO DI VITA
Quando il credente
si abbandona nelle braccia di Dio mediante un esercizio di preghiera sentito e
costante, non soltanto confida ogni bisogno al Padre, ma arrende anche la
propria vita a Lui. La preghiera diventa così il mezzo per essere guidati passo
dopo passo nei sentieri cristiani e nei sentieri del]a vita. Le parole del
figliuolo sono le parole del Padre; le opere del figliuolo sono le opere del
Padre. La comunione, per la preghiera, diventa cosi intima da unire in modo
perfetto il credente a Dio.
Tempo addietro mi
trovai in un convegno spirituale. Diversi pastori m'invitarono a prendere parte
ad una loro riunione privata di carattere amministrativo.
Ci raccogliemmo
assieme in una stanza riservata e quei cari servitori di Dio, presentarono
dettagliatamente i loro ,problemi. Notai pero che essi li illustravano soltanto,
ma non li discutevano. Sembrava quasi che volessero semplicemente dare delle
informazioni di cronaca. Esaurite però le diverse relazioni dissero insieme:
"Ora mettiamoci in preghiera affinché Iddio risolva tutte le cose che
abbiamo esposte e ci dia luce nella Sua volontà.
Ci mettemmo in
preghiera e la presenza di Dio si manifesto gloriosamente in quella stanza
riservata. Quando ci alzammo, i problemi erano veramente risolti, perché il
Padre li aveva chiariti a tutti nella medesima maniera.
Questo episodio
serve a dimostrare quel che diventa la preghiera per coloro che la esercitano:
attraverso essa la guida divina viene manifestata in modo potente e sicuro; le
nostre vie diventano realmente le vie di Dio, perché le vie di Dio diventano le
nostre vie.
Questo episodio mi
ricorda una testimonianza che mi fu resa intorno ad un gruppo di pastori e
conduttori di chiesa del circondario di S. Paolo, nel Brasile.
Questi servitori
di Dio avevano la cura di un numero molto elevato di comunità e di diverse
migliaia di membri di chiesa e quindi avevano quotidianamente molti problemi
ecclesiastici da affrontare e risolvere. Era loro desiderio di affrontarli
insieme e quindi si riunivano periodicamente in una località ed anche essi
esponevano i diversi problemi senza discuterli. Quando tutte le relazioni erano
complete si ponevano in preghiera ed incominciavano la loro intima conversazione
con Dio; qualche volta questa comunione durava tutta la notte, ma essi non si
stancavano perché sentivano il bisogno di trovare nel Padre la luce e la
soluzione delle loro difficoltà e dei loro problemi.
Quando io metto
questi esempi vicino a tante riunioni di convegno o a confronto a tante riunioni
di anziani, nelle quali la preghiera trova un piccolissimo spazio e solo come
formalità liturgica, sono costretto a concludere: —la nostra crisi e
conseguente alla mancanza di preghiera.
I figli non sanno
più dipendere dal Padre; non attendono più l'aiuto del Padre, la guida del
Padre. Sembra anzi che abbiano perduta intimità con Lui e non sappiano più
rivolgerGli la parola. I cristiani, in altri termini, hanno smarrito il sentiero
della preghiera e perciò si sono allontanati da Dio.
Il messaggio della
preghiera e il messaggio della nostra generazione, perché esso e il messaggio
che conduce al risveglio che noi attendiamo.
Quando Martin
Lutero proclamò il messaggio della salvezza per grazia, proclamò il messaggio
di Dio per quella generazione e per quel momento.
Quando J. Wesley
proclamo il messaggio della santificazione, proclamo il messaggio voluto da Dio
in quell'epoca.
Quando Spurgeon
sottolineo il messaggio del battesimo in acqua, innalzo il messaggio necessario
per quell’ora.
Quando il
movimento pentecostale fece tuonare il messaggio del battesimo dello Spirito
Santo, non fece altro che far risuonare il messaggio di Dio per il principio del
ventesimo secolo.
E quando ora
sentiamo la predicazione del messaggio della preghiera, dobbiamo riconoscere che
essa rappresenta l'annuncio del messaggio del nostro risveglio.
Iddio vuole
accoglierci nei luoghi celesti in Cristo; vuole farci sedere fra i Suoi tesori,
vuol prenderci completamente sotto la Sua protezione e la Sua guida ed infine
vuol manifestare, a mezzo della nostra debole strumentalità, tutta la potenza e
la gloria del Suo Regno. Egli pero non può far nulla di tutto questo se noi non
ci doniamo alla preghiera e se non facciamo della preghiera il mezzo per
camminare con Dio.
Quando la
preghiera riprenderà il posto voluto da Dio nella vita dei credenti e nella
vita delle chiese, la gloria del risveglio risplenderà in tutto il suo fulgore.
Noi vedremo allora un popolo veramente spirituale che vivrà nei cieli come
nella propria città e che saprà amare, saprà servire, saprà operare per una
saggezza ed una potenza che procederanno dalla presenza di Dio in loro.
Dobbiamo perciò
intensificare il nostro esercizio. Abbandonarsi alla preghiera vuol dire
tuffarsi nella preghiera Tuffiamoci dunque con risoluzione.
Come ho detto,
vogliamo pregare prima di ogni cosa per adorare e lodare Iddio, poi per parlare
con Dio; quindi per chiedere ogni cosa a Dio. Vogliamo pero anche pregare per
dipendere da Dio.
Abbiamo un'impresa
da compiere, una decisione da prendere? Preghiamo!
Abbiamo incertezze
o perplessità? Preghiamo!
Ci sentiamo deboli
nel servizio? Preghiamo!
Si, preghiamo
sempre, preghiamo per ogni cosa; facciamo della preghiera il binario della
nostra vita cristiana; seguiamolo con costanza ed esso ci condurrà in alto
verso i piani divini.
Quando la
preghiera sarà divenuta costante ed automatica come il respiro, noi potremo
compierla senza fatica ed essa ci darà, in ogni momento, l'ossigeno della
gloria. L'anima nostra si aprirà in sospiri ineffabili e la gloria del cielo
scenderà potentemente in noi. In quel giorno realizzeremo per intero la potenza
della natura divina che abbiamo partecipato in Cristo, perché come una vita
d'indifferenza mortifica ed avvilisce la vita dello Spirito, così una vita di
comunione con Dio e di preghiera esalta e valorizza la nuova natura.
In altre parole,
la nuova nascita che abbiamo conseguita in Cristo apparirà in tutta la sua
potenza soprannaturale soltanto quando la preghiera ci metterà in comunicazione
perfetta e continua con il cielo.
In questi giorni
esistono migliaia di cristiani che hanno fatta l'esperienza del battesimo dello
Spirito Santo e che purtroppo non mostrano la potenza di esso e che neanche sanno che
cosa sia guida dello Spirito.
Tutti
questi cristiani possono essere innalzati soltanto dalla preghiera perché essa
apre la porta alla potenza e rende sensibile la voce dello Spirito nel cuore.
Sì,
il messaggio dell'ora è: “Preghiera!”
Il mondo vuol vedere la luce divina, vuol vedere i figliuoli
di Dio, ma questi non appaiono. Perché? Perché non pregano o perché pregano
poco e male.
Entriamo
nelle nostre camere segrete, incontriamoci con il Padre; intratteniamoci in
conversazione con Lui; dimoriamo davanti alla Sua faccia e alla Sua gloria.
Quando usciremo, Egli mostrerà in una maniera aperta il Suo compiacimento; i
nostri volti saranno illuminati dalla Sua gloria e la nostra vita sarà
rivestita della Sua potenza.
Conosceremo
i nostri sentieri, supereremo le nostre debolezze, mostreremo la nostra
vocazione e soprattutto proclameremo, con la nostra vita, la luce del Regno dei
cieli nel quale noi già viviamo, per la preghiera, come nella nostra propria
città.
PER
NON STANCARSI NELLA PREGHIERA
La
preghiera rappresenta l'esercizio spirituale più ricco di esperienze. Ogni
giorno si può esperimentare una nuova benedizione o una più profonda
comunione con Dio, ma per conseguire questi risultati meravigliosi che ci
parlano di vita esuberante è indispensabile saper pregare, soprattutto è
indispensabile saper pregare senza stancarsi.
Come
già ho detto precedentemente, dobbiamo evitare di fare della preghiera un atto
meccanico od una formalità religiosa. Dobbiamo conversare con Dio con la
massima naturalezza e semplicità, perché quando noi parliamo con il Padre,
Egli è presso di noi per ascoltarci. Non c'è alcuna cortina che ci separa da
Lui e che ci tiene lontani da Lui.
Egli
ci ascolta anche se le parole sono pronunciate soltanto nell'intimo del cuore,
ma credo che sia utile per ogni cristiano pronunciarle anche con le labbra,
gentilmente e sommessamente, come parlando ad una persona che siede vicino a
noi. Dobbiamo sentirci prostrati allo scannello posto a Suoi piedi, come
fanciulli che riposano in grembo alla mamma,
e dobbiamo parlare ed ascoltare; lodare e confidare; offrire e chiedere.
Con Dio non saremo
mai troppo audaci, anzi le nostre richieste, grandi che siano, saranno sempre
inferiori non soltanto a quello che Egli ci può dare, ma anche a quello che ci
vuol dare. Egli non si stanca nell'ascoltarci e non si stanca di ricevere le
nostre supplicazioni; naturalmente la supplicazione deve essere sempre preceduta
dall’adorazione e dalla lode. La preghiera avrà raggiunto una condizione di
perfezione quando esprimerà una richiesta soltanto, quella del pieno possesso
di Dio.
E' importante
conoscere il metodo spirituale che aiuta ad esercitare la preghiera senza
stancarsi. La stanchezza generalmente e conseguenza della debolezza della carne,
o della delusione per l'esaudimento che tarda od anche per il senso di colpa che
consegue ]e nostre trasgressioni.
Noi possiamo
seguire un metodo di preghiera che ci offre la possibilità di evitare questi
scogli pericolosi.
Prima di tutto
evitiamo di fare della preghiera un inutile sforzo fisico: I gridi non sono
necessari, gli sforzi vocali e le emozioni incontrollate non giovano
all'efficacia della preghiera e stancano il credente. Come ho già detto, Iddio
ascolta anche la voce intima del cuore e quindi non è indispensabile che
mettiamo sotto pressione i nostri polmoni ed il nostro organismo. In secondo
luogo, esercitiamoci a sottoporre la nostra vita ai piani sapienti di Dio; non
dobbiamo essere noi a stabilire ed imporre i termini dell'esaudimento, ma
dobbiamo riconoscere il diritto di Dio di esaudirci nel modo che Egli vuole e
nel tempo che Egli ritiene opportuno. Quando la nostra vita e umiliata sopra
l'altare della volontà divina, ci sentiamo disposti a continuare la nostra
preghiera anche se ci sembra che l'esaudimento ritardi.
Infine, dobbiamo
imparare a non fare affidamento sui nostri meriti e sulle nostre giustizie.
Naturalmente dobbiamo desiderare di accostarci a Dio come figliuoli ubbidienti e
rispettosi, ma non dobbiamo rinunciare alla preghiera in conseguenza delle
nostre sconfitte e delle nostre cadute, II nostro tempo di comunione con Dio non
deve essere sospeso mai e se dobbiamo iniziare la conversazione per ascoltare
severi rimproveri, facciamolo pure, ma non rinunciamo alla conversazione. Iddio
ci vede sempre come figliuoli; il Signore, naturalmente, desidera incontrarci in
ordine, ma Egli e disposto a parlare con noi e ad ascoltarci anche se ci siamo
macchiati l'abito col quale andiamo a Lui.
Molti cristiani
interrompono dei periodi benedetti di preghiera in conseguenza di qualche
sconfitta che subiscono e non si accorgono che la sconfitta più grande e
rappresentata proprio dall'interruzione della preghiera.
Pregare senza
stancarsi significa pregare metodicamente, ordinatamente e costantemente con
semplicità e con fermezza. Immaginate di compiere il vostro lavoro quotidiano;
il lavoro cioè che portate a termine indipendentemente dalle circostanze o
dalla instabilità del tempo, cioè immaginate di fare una cosa che non può
essere sospesa o rimandata e voi potete pregare senza stancarvi.
Comunemente, si
dice che l'abitudine e una seconda nature; le cose che facciamo abitualmente
finiscono col diventare una parse di noi stessi, ebbene, la preghiera deve
diventare un'abitudine senza che divenga mai soltanto un’abitudine. Spiego
subito questo apparente paradosso linguistico: la preghiera deve entrare in un
modo così ordinato e metodico nella nostra vita da diventare un’abitudine,
cioè una parte della nostra vita, senza però che questa posizione diminuisca
il valore della preghiera.
Molte cose che si
fanno per abitudine, infatti, non richiedono più la nostra attenzione, il
nostro studio, la nostra concentrazione, mentre la preghiera ha bisogno sempre,
per essere viva e palpitante, di tutta la nostra attenzione e di tutta la nostra
concentrazione.
Una cosa che può
essere d'incoraggiamento nelI’esercizio della preghiera e il ringraziamento
per i benefici che si ottengono da Dio in risposta alle preghiere. Molti
cristiani ottengono i beni celesti senza notarli e senza renderne ringraziamento
al Padre e quindi trascorrono i giorni come se Iddio non avesse posto attenzione
alle loro richieste e frequentemente si scoraggiano nelle loro preghiere.
Il Salmista
esclamava: "Perché Egli ha inchinato a me il suo orecchio, io lo invocherò
tutti i giorni della mia vita.
Egli confessava di
essere stato ascoltato da Dio ed esaudito da Dio, ma confessava altresì di
essere stato pronto a riconoscere la benedizione divine per lodare il nome
dell'Eterno.
Se, quando ci
mettiamo in preghiera, incominciamo a ringraziare Iddio per la vita che ci ha
data, per il pane quotidiano che ci ha provveduto, per i vestimenti che ci ha
forniti, per la salute fisica che ci ha donate, per le liberazioni nelle
tentazioni che ci ha regalate e per tante e tante altre cose che possiamo vedere
intorno a noi e in noi; se, dico, cominciamo la nostra preghiera fissando la
nostra attenzione sopra i benefici di Dio e ringraziandoLo per essi, ci
sentiremo incoraggiati a supplicarLo con fiducia nella convinzione che la Sua
fedeltà e la Sua potenza saranno manifestate a nostro favore.
In ogni attività umana l'attitudine dell'individuo contribuisce notevolmente allo svolgimento e
al risultato dell’attività
stessa. Paolo, l’apostolo delle genti, per esempio, ci informa che egli
“non corre in maniera incerta” ed altresì ci esorta
a “correre in maniera da prendere il premio”.
Si può correre in una gara senza
aver fiducia del risultato finale e si può invece correre con la certezza di
arrivare onorevolmente al traguardo. Nel primo caso però il risultato sarà
certamente un insuccesso, mentre nel secondo caso il risultato sarà sicuramente
soddisfacente.
Così si può pregare in maniera
debole, incerta e sfiduciata e si può pregare con virilità e decisione
cristiana. Il primo metodo porterà però la stanchezza e quindi il fallimento,
mentre il secondo metodo farà realizzare una fonte di energia spirituale capace
di dare alla preghiera efficacia e continuità.
Ad ogni modo, ricordatevi un
segreto per combattere la tentazione: Quando venite meno nella vostra vita di
preghiera; quando cioè interrompete le vostre riunioni regolari e i vostri
incontri con Dio, non dite: “Domani o la settimana prossima incomincerò di
nuovo”. Anzi incominciate subito!
Ricordatevi: dovete imparare a
pregare senza stancarvi fino a tanto che la preghiera non divenga un’abitudine
senza diventare soltanto un’abitudine.
LA PREGHIERA E LA LODE
Un servitore di Dio affermò un
giorno: “ Se non trovate la presenza di Dio, se vi sentite oppressati, se la
vostra preghiera non si eleva in alto, cominciate a lodare Iddio. LodateLo con
sincerità, con trasporto; lodateLo per la Sua grandezza, lodateLo per la Sua
bontà e ben presto sentirete la Sua presenza presso di voi e potrete parlare
intimamente con Lui in preghiera.
Io sono certo della bontà di
quest’affermazione, ma voglio far notare che in fondo quel servitore di Dio ha
semplicemente insegnato la preghiera. Anche la lode è preghiera e la preghiera
non deve essere mai priva della lode.
Incominciare e terminare ogni
preghiera con la lode è una buona regola spirituale, perché la lode mette le
ali alle nostre parole e le fa salire in alto nelle sfere superne. Rimanere
davanti a Dio con un cuore arido ed indifferente significa impedire la Sua
presenza e comunque tenere una conversazione penosa.
Dobbiamo aprirci alla lode;
dobbiamo imparare a glorificare Iddio per ogni cosa ed in ogni circostanza. Ho
già detto nel capitolo precedente che la gratitudine ed il ringraziamento ci
incoraggiano nella preghiera; ora aggiungo che la lode ci dà potenza nella
preghiera. Essa apre il nostro cuore a Dio ed apre il cielo sopra di noi, quindi
facilita la nostra comunione e la nostra intimità con Dio.
Anche in questo Gesù ci dà un
prezioso insegnamento attraverso il Suo esempio: osservate come è sempre pronto
alla lode e come sa bene cominciare le Sue conversazioni con il Padre con la
gloria e l’esaltazione.
Non sapete come iniziare la vostra
preghiera a Dio? Cominciate a lodarLo!
Vi sentite confusi a cagione delle
vostre mancanze? Accostatevi a Lui lodandoLo per la Sua misericordia.
Vi sentite scoraggiati in
conseguenza delle vostre debolezze? Prostratevi e lodate Iddio per la Sua
potenza.
Dove è presente la lode è assente
il turbamento e dove è assente il turbamento è anche assente il diavolo. Perciò
se riempite il vostro cuore, la vostra casa, la vostra chiesa di lode, potrete,
nella serenità, mantenere la più dolce delle conversazioni con
Dio.
Il tentatore conosce il potere
della lode e perciò cercherà sempre di spegnerla sulle vostre labbra e nei
vostri cuori. Egli cercherà di rendervi tristi ed afflitti in ogni momento per
separarvi da Dio, ma voi resistetegli, perché potete sempre vincerlo.
Volete sapere che cosa dovete fare
per vincere il tentatore? Lodate Iddio! E’ sempre possibile lodare Iddio;
anche quando l’orizzonte è oscuro e le circostanze sono dolorose. Forse le
prime parole saranno incerte, deboli, ma poi verranno sempre più potenti, più
scorrevoli e ben presto vi troverete in mezzo alla lode, in conversazione con il
Padre.
Ho conosciuto personalmente molti
cristiani che si sono volutamente serrati in una gabbia di miseria volontaria in
conseguenza del loro spietato pessimismo; cristiani che hanno rinunciato a
lodare Iddio e a ringraziarLo e che perciò hanno reso il cielo di piombo sopra
di loro. Posso assicurare che la condizione di questi cristiani è delle più
terribili, perché essi hanno perduta la gioia e la potenza del cristianesimo.
Per loro la preghiera è soltanto
una formalità; con essa non raggiungono Iddio e quindi parlano senza avvertire
la Sua presenza e senza udire la Sua voce. Camminano e camminano privi della
dolce compagnia del Signore e si consumano in mia tristezza che li inaridisce e
li rende sempre di più insensibili.
Quando il risveglio finalmente
divamperà nelle nostre chiese, potremo vedere che lode, preghiera, potenza,
sono tre sinonimi del vocabolario celeste. Perciò lodiamo Iddio per giungere
alla preghiera o preghiamo lodando Iddio affinché la gloria, la benedizione e
la potenza possano penetrare in noi.
Io credo che il terremoto nella
prigione di Filippi fu suscitato
dalla presenza di Dio conseguentemente ai cantici di lode di Paolo e Sila e
credo che la rovina delle mura di Gerico fu il risultato della lode resa a Dio
da tutto il popolo. Io credo cioè che quando con la lode entriamo nella
preghiera e quando la nostra preghiera è lode, noi possiamo ottenere ogni
vittoria per la potenza dello Spirito Santo.
Non è vero che i martiri nelle
arene lodavano Iddio ed affrontavano per la lode le sofferenze loro riservate
dagli aguzzini?
Non è anche vero che i
perseguitati cristiani di ogni epoca hanno affrontato le sofferenze soprattutto
con la lode ed hanno vinto?
Sì, dai giorni apostolici in poi
coloro che hanno sofferto pene per l’Evangelo si sono rallegrati nel Signore e
dopo aver confessato di non esser degni di subire vituperi per il nome glorioso
di Dio, hanno reso a Lui onore, gloria, lode e ringraziamento.
Fate
della lode la preghiera e nella preghiera apritevi sempre alla lode ed al
ringraziamento e voi penetrerete profondamente in questo meraviglioso ministerio
spirituale.