Cateterismo intermittente



Ospedale "S. Lorenzo" - Castellammare di Stabia (NA)
I.P. BALESTRA CARMELA




Il cateterismo intermittente viene utilizzato per assicurare lo svuotamento vescicale in tutte le disfunzioni vescico-sfinteriche e non, responsabili di una condizione di ritenzione di urine.
La manovra del cateterismo intermittente rientra in una fase di uro-riabilitazione permettendo di preservare il serbatoio vescicale e l'alta via escretrice con lo scopo di prevenire le infezioni, evitare il ristagno ed assicurare la continenza.
E' indicato:

1 - nelle areflessie in fase di shock spinale;
2 - disturbi dello svuotamento vescicale da areflessia o ipocontrattilità;
3 - disturbi misti di incontinenza con residuo;
4 - ritenzione di urine indotta da terapia farmacologica.

E' a Sir Ludwig Guttmann (1944) che si deve la codificazione della tecnica del cateterismo ad intermittenza sterile , eseguito allora come una vera e propria manovra chirurgica.
Nel 1972 Lapides introdusse la metodica del cateterismo intermittente pulito, da eseguirsi svincolati dalle severe indicazioni di asepsi.
Comunque entrambe le metodiche sono riconosciute ed applicate con ottimi risultati.
Il cateterismo intermittente può essere:

a - evacuativo;
b - di completamento;
c - autocateterismo;
d - cateterismo da parte di terzi.

MATERIALI E METODI


1 - addestramento al cateterismo autogestito o gestito da terzi;
2 - scelta corretta del calibro del catetere.

Il cateterismo intermittente deve essere attuato a scadenze tali da non superare volumi vescicali di 400/500 ml. Il numero dei cateterismi varia a seconda che siano pazienti in età pediatrica o adulti, comunque 4 - 6 al dì. La scelta del materiale da adottare per il cateterismo intermittente è molto importante; fino a pochi anni fa veniva eseguito con cateteri lubrificati col gel.
L'utilizzi di questi presidi, pur consentendo lo svuotamento vescicale, era causa di moltissime complicanze a livello uretrale.
Oggi si consiglia l'uso di cateteri autolubrificati che per la loro particolare struttura riducono a zero l'attrito ed i conseguenti traumi.

OBIETTIVI DEL NURSING


1 - Far accettare al paziente la pratica uro-riabilitativa a mezzo di C.I. (può essere paragonata a qualsiasi altro utilizzo protesico);
2 - deve essere al più presto autogestito;
3 - dare informazioni precise e complete a chi prende in carico il paziente (familiare);
4 - reinserimento sociale (scuola, lavoro, casa);
5 - definire tempi e modalità dei controlli;
6 - diario delle minzioni;
7 - schema di idratazione.

I VANTAGGI DEL CATETERISMO INTERMITTENTE




E' importante ricordare che se il cateterismo intermittente è praticato in ospedale è necessario stabilire un protocollo operativo che rispetti regole di comune asepsi per evitare contaminazioni, mentre a domicilio il rischio di contaminazioni è molto basso.
Bisogna creare un protocollo semplice per addestrare il paziente ad un cateterismo pulito autogestito.

USO CORRETTO DEL CATETERE


Lavaggio delle mani prima e dopo con sapone leggero.
E' sufficiente lavare le parti intime con acqua e sapone due volte al giorno e dopo la defecazione, anche se si pratica il C.I. 4-6 volte al dì.
Una corretta informazione è alla base di un buon programma riabilitativo.

RACCOMANDAZIONI



1 - Non eseguire il C.I. prima del tempo stabilito ma sulla guida di uno stimolo oppure ad orari fissi;
2 - evitare sovradistensioni vescicali;
3 - non sospendere il C.I. senza indicazione medica;
4 - non allarmarsi per piccole gocce di sangue nelle urine (possono essere causate dall'irritazione per il passaggio del catetere;
5 - eseguire mensilmente un controllo dell'esame urine e dell'urinocoltura.

La sola presenza di una urinocoltura positiva, senza sintomi clinici di infezione non richiede terapie antibiotiche, ma solo un trattamento disinfettante a basso dosaggio.
Sottoporsi periodicamente ai controlli consigliati dallo specialista.
Il ruolo dell'infermiere professionale non termina con l'addestramento del paziente, ma continua rendendosi disponibile a qualsiasi chiarimento o suggerimento per eventuali dubbi o perplessità che possono sorgere nella vita quotidiana.

L'OBIETTIVO PRINCIPALE DEL PROGRAMMA RIABILITATIVO E' IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA VITA
inteso come:

1 - reinserimento sociale
2 - tempo libero
3 - vita di relazione
4 - lavoro
6 - sport

Queste realtà saranno sempre raggiungibili.







Italia Bpath Network