Ruolo dell'I.P. in una resezione endoscopica della prostata (T.U.R.P.) a lavaggio continuo con epicistostomia sovrapubica.
U.O. di Urologia Ospedale Civile "S. Massimo"
Penne - Pescara
Primario Dott. F. Scapellato
I.P. PINO TURCHI - I.P. ANTONIO FRUTTUOS
INTRODUZIONE
La T.U.R.P. con epicistostomia sovrapubica è la metodica chirurgica più seguita nella nostra U.O. nei pazienti con ostruzione cervico-uretrale
dovuta a I.P.B. . Il sistema offre diversi vantaggi sia per i pazienti che per gli operatori.
I motivi di questi vantaggi sono oggetto di questa comunicazione.
SOMMARIO
Gli autori hanno collaborato all'esecuzione di una T.U.R.P. a lavaggio continuo con drenaggio sovrapubico in pazienti affetti da Ipertrofia Prostatica Benigna (I.P.B.).
Il sistema offre i seguenti vantaggi:
a) Diminuzione tempi di intervento.
b) Migliore visione del campo operatorio.
c) Emostasi precoce.
d) Minor rischio di sindrome da T.U.R.
e) Maggiore sterilità.
f) Migliore didattica.
MATERIALI E METODI
Strumentario occorrente
1) Resettore Ch 24 con relative anse
2) Ottiche 0°, 30°, 70°
3) Dilatatore uretrale progressivo
4) Uretrotomo-Bisturi monouso
5) Set epicistostomia (trocar-tutore uretrale di Bracci Ch 12)
6) Evacuatore di Ellick
7) Mandrino di Freudemberg per catetere
8) Periscopio articolato di Wittmoser
PREPARAZIONE SALA ENDOSCOPICA
controllo strumentazione dell'anestesista (cario monitor, respiratore artificiale, aspiratore, farmaci di Pronto Soccorso
controllo efficienza: elettrobisturi, generatore di luce, lettino operatorio elettrico
disinfezione degli strumenti in soluzione (Glutaraldeide) e successivo loro risciacquo in acqua sterile deionizzata
preparazione su carrello servitore coperto con telo sterile
allestimento del carrello con il seguente materiale di servizio:
a) telini sterili
b) pinze ferma-teli
c) ciotola con Betadine
d) arcella reniforme
e) tubo di carico e scarico
f) pomata lubrificante
g) catetere mandrinato
h) pinza di Klemmer-punti di sutura
PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
applicare placche per il monitoraggio cardiaco
rilevare parametri vitali
collaborare con l'Anestesista per anestesia epidurale o generale
sistemare il paziente in posizione litotomica
delimitare il campo operatorio con telini sterili e gambali
disinfettare con Betadine soluzione
instillazione uretrale con pomata lubrificante.
L'operatore procede all'introduzione del resettore, dopo aver riempito la vescica con il liquido di lavaggio, vi posiziona il cateterino sovrapubico tramite un trocar, per circa trenta centimetri.
L'epicistostomia viene fissata alla cute e collegata ad un contenitore di dieci litri.
Durante la T.U.R.P. l'I.P. collabora con l'operatore facendo in modo che i cavi della fonte luminosa, dell'elettrobisturi e la via del lavaggio non lo intralcino. Bisogna sorvegliare costantemente che la via di deflusso (cateterino di Bracci) sia pervia e sostituire tempestivamente le sacche di lavaggio del sistema di afflusso.
Si prepara il necessario per l'asportazione dei frammenti di prostata resecati e cioè: evacuatore di Ellick, un raccordo per cistoscopio, un contenitore sterile con soluzione fisiologica.
Asportati i frammenti di prostata si posiziona il catetere vescicale con il lavaggio continuo e dopo un breve periodo di osservazione, se non vi è eccessivo sanguinamento si clampa l'epicistostomia, si effettua la medicazione e il paziente può tornare in reparto.
RISULTATI E DISCUSSIONI
Caratteristica peculiare della T.U.R.P. a lavaggio continuo con epicistostomia sovrapubica è che si ottiene un lavaggio ad alta velocità di flusso e bassa pressione endovescicale.
I vantaggi per l'infermiere sono minor tempo di resezione, quindi maggiore efficienza e per di più una via di lavaggio alternativa in caso di ostruzione del catetere nell'immediato decorso post-operatorio.
La riduzione dei tempi chirurgici (almeno il 30% rispetto alla T.U.R.P. tradizionale) è data dalla possibilità, per l'operatore, di poter procedere alla resezione senza dover periodicamente vuotare la vescica.
Il lavaggio continuo assicura anche una ottima visione del campo operatorio e quindi la possibilità di effettuare l'emostasi in modo molto accurato riducendo i rischi di sanguinamento massivo, anche l'eventualità che si verifichi una T.U.R.-sindrome è ridotta in quanto la pressione idrostatica della loggia prostatica è inferiore o uguale a quella dei vasi venosi periprostatici.
CONCLUSIONI
Gli aa intendono evidenziare in maniera particolare che questa metodica operatoria, in quanto più rapida, non solo influenza positivamente i costi teorici ma aumentando i margini di sicurezza, migliora la qualità della prestazione ed aumenta la stima del paziente nei confronti dell'equipe.
L'I.P. di endo-urologia può di conseguenza instaurare un feedback positivo con il paziente.