Ospedale Maria Vittoria - Torino
A.F.D. BASSO MARIA ROSA
INTRODUZIONE
La definizione di incontinenza urinaria è: fuoriuscita involontaria di urina in luoghi ed in momenti non socialmente accettabile.
La International Continence Society, definisce l'incontinenza urinaria come un problema igienico sociale ed economico di rilevante importanza, nell'ordine di migliaia di miliardi.
Il S.S.N. Italiano, spende oltre 600 miliardi per pannoloni, senza considerare i costi del personale sanitario.
L'incontinenza non è una malattia ma è un sintomo provocato da varie disfunzioni (ormonali come in menopausa, infezioni del tratto urinario, ipertrofia prostatica con sovrariempimento della vescica, farmacologica, depressione, disturbi neurologici, stitichezza da intervento chirurgico).
Diventa un problema igienico-sociale e psichico, alterando i rapporti familiari e sociali dell'individuo.
Le donne sono le più facilmente colpite, specie le pluripare o se hanno avuto travagli lunghi e difficili.
Inoltre nelle donne in età compresa tra i 15 ed i 64 anni, la presenza di incontinenza è nell'8,5%, mentre negli uomini è presente, nello stesso arco di età, nell'1,6%. Dopo i 65 anni si arriva: nelle donne all'11,6% mentre negli uomini aumenta del 6,9%.
Sopra gli 85 anni le donne hanno incontinenza nel 16,2% mentre gli uomini arrivano al 15,4%. I bambini normalmente, entro gli 8 anni diventano continenti, anche se il 5% arriva ai 10 anni che bagnano ancora il letto, con una frequenza superiore dei maschietti che tra i 5 e i 14 anni continuano ad avere enuresi.
Gli anziani diventano incontinenti a causa delle modifiche dell'età: negli uomini a causa della prostata e a problemi neurologici.
La difficoltà di movimento e destrezza che impediscono il raggiungimento del bagno è una delle cause di incontinenza urinaria. La lontananza del bagno, l'altezza non corretta del water, indumenti non comodi, barriere architettoniche ed il non aiuto da parte di terze persone, rendono l'anziano incontinente.
I disabili, diventano tali a causa di lesioni neurologiche congenite o acquisite (para-tetraplegia, spina bifida, sclerosi multipla, ecc.) rendono il paziente incontinenete.
OBIETTIVO
Da parte dell'infermiere, è importante attuare piani di intervento personalizzato, tramite accertamenti diagnostici ed esami clinici, atti ad identificare la reale causa dell'incontinenza ed individuare il piano di riabilitazione più idoneo.
Nel caso non sia possibile la riabilitazione, sarà compito dell'infermiere individuare il presidio più idoneo ed insegnare il loro corretto uso.
MATERIALI E METODI
Occorre però tenere conto di alcuni fattori importanti:
Sesso del paziente
Volume della perdita
Grado di autosufficienza, mobilità e destrezza
Attività sessuale
Igiene personale
Situazione finanziaria
Disponibilità nella distribuzione.
Indipendentemente dalla scelta del presidio, l'igiene è fondamentale per coloro che soffrono di incontinenza. L'irritazione dovuta all'urina, può causare irritazioni cutanee sino a provocare ulcerazioni e piaghe, specialmente su pazienti allettati e defedati.
Gli ausili presenti sul mercato sono:
Assorbenti sanitari: piccoli, discreti ma non idonei per le grandi perdite.
Assorbenti per incontinenza: dimensioni maggiori rispetto a quelli sanitari, si suddividono a loro volta in:
a) pannoloni rettangolari
b) pannoloni sagomati
c) pannoloni-mutandina, del tutto simili a quelli per neonati.
Ovviamente la scelta del tipo di assorbente, deve esseere effettuata in relazione al grado di incontinenza e dalla qualità di urina diurna e notturna .
Assorbenti per incontinenza maschile o raccogligocce: un assorbente disegnato appositamente per l'anatomia maschile.
Le guaine: detti anche cateteri esterni o condom, che si applicano al pene ed hanno l'estremità distale più rigida per il collegamento alla sacca di raccolta. Sono adatti agli uomini con incontinenza da stimolo, con incontinenza medio-grave e può essere utile di giorno e di notte.
Non sono idonei per gli uomini dal pene molto retratto, a coloro che soffrono di allergia ai materiali di cui sono fabbricati, dai pazienti dementi e da coloro che non sono in grado di applicarsi la guaina da soli o non hanno nessuno che possa applicarlo, pazienti che soffrono di ritenzione urinaria.
Cateteri a permanenza: è il presidio più usato sia in ospedale che a domicilio, anche se non sempre giustificato.
La sua applicazione è determinante nei pazienti terminali, quando l'incontinenza diventa difficile da gestire e tale presidio può essere di sollievo sia per il paziente che per chi se ne prende cura; oppure ai pazienti affetti da incontinenza grave e non gestibile con nessun altro presidio.
CONCLUSIONI
I pazienti che soffrono di incontinenza urinaria, hanno diritto a ricevere gli ausili occorrenti da parte del S.S.N.
Ancora più diritto si ha ad avere una corretta informazione per prevenirla e curarla, affincè il paziente possa avere una qualità di vita ottimale.