COMUNICATO UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) del 26-10-98 PERSONALE A TEMPO DETERMINATO: RSU, DECRETO RIFORMA CNR

In ambito CNR, su una corposa lista, circola un messaggio, sottoscritto da Silvia Caianiello del Centro di Studi Vichiani (e-mail: caianiello@irsip.na.cnr.it) in cui si fanno e/o si riportano affermazioni totalmente distorcenti l'operato delle Organizzazioni Sindacali e la reale situazione della riforma CNR.

Nel messaggio, la Caianiello riporta un colloquio avuto da lei e da "Maurizio Lupo da Napoli, Fernando Ferri, Patrizia Grifoni e Chiara Cavallaro da Roma, Gaetano Squadrito da Messina e Marco Padula da Milano" con: "Marco Broccati e Gianna Cioni della CGIL" a cui avrebbero sottoposto diversi punti, fra cui: "La questione spinosa delle RSU, ossia l'esclusione dei contrattisti a termine dal diritto di voto ed eleggibilita'" e riferisce che: "Sul punto, la CGIL ha raccontato di aver preso decisamente partito a nostro favore nella trattativa con l'ARAN, al punto che la non accettazione di questa istanza avrebbe determinato la rottura delle trattative da parte loro sulle nuove regole per l'elezione delle RSU. Purtroppo abbiamo appreso che oltre alla nota e apriorica opposizione della CISL, con la quale continuiamo a tutt'oggi, nonostante i ripetuti tentativi, a non trovare nessuna via di dialogo, anche la UIL e l'ANPRI hanno mantenuto un atteggiamento agnostico sulla cosa, che implica una seria sottovalutazione dell'entita' del problema rappresentato dal precariato."

Non risulta che la Caianiello e i suoi colleghi abbiano alcun dubbio (tipico del ricercatore) sulla sensatezza e veridicita' di queste affermazioni, ne' sentano l'esigenza di informarsi da fonti contrapposte. Quindi la Caianiello rilancia a centinaia di persone queste affermazioni accreditandone l'attendibilita' e invitando alla protesta contro l'ANPRI-EPR (e la UIL) : "Vorremmo dunque inviare a questi sindacati una nota formale di protesta per l'atteggiamento assunto nella vertenza, che contraddice un'apertura altre volte dimostrata verso il Coordinamento. Inviterei anzi gli iscritti a questi sindacati tra di noi a rivolgere innanzitutto la loro personale protesta di aderenti."

Ovviamente all'ANPRI-EPR non e' arrivata nessuna "nota formale" ne' protesta personale, ma essendo arrivata notizia della ampia diffusione della lettera in questione, per consentire la conoscenza e valutazione dei fatti, a fronte di tanta disinformazione si precisa quanto segue :

La "trattativa nel comparto ricerca" all'ARAN, a cui ci si riferisce, e' stata preceduta e condizionata da un "accordo quadro", raggiunto sempre all'ARAN, ma a livello intercompartimentale, a cui l'ANPRI-EPR era assente, ma la CGIL era ben presente e parte attiva.

L'accordo intercompartimentale, voluto e sottoscritto dalla CGIL, escludeva dal voto il personale a contratto.

A livello di comparto, l'ARAN stessa aveva proposto di fare votare il personale a tempo determinato con contratto di almeno un anno e l'ANPRI-EPR, che li' interveniva come UNIRI, ha aderito dichiarando che la cosa poteva rappresentare una base di discussione accettabile.

Conseguentemente l'ARAN ha dichiarato che avrebbe riportato la questione al tavolo intercompartimentale, che sarebbe stata la sede giusta per rivedere l'accordo precedente e che si doveva riunire pochi giorni dopo. In quella sede, dove non era presente neppure la CIDA (Confederazione alla quale l'UNIRI e' affiliata) ma dove la CGIL era ben presente, la questione e` stata ripresa, ma l'accordo non e' stato modificato.

Le affermazioni scorrette che sono state diffuse, sullo "agnosticismo" dell'ANPRI-EPR, appaiono quindi come un diversivo rispetto alle gravissime responsabilita` di CGIL e CISL nell'affossamento dell'accordo di comparto. Della questione del voto al personale a tempo determinato infatti non si e` trattato a fondo soprattutto perche' la vera battaglia, su cui CGIL e CISL si sono trovate d'accordo, non solo contro l'ANPRI-EPR ma anche contro l'ARAN, e' stata la loro battaglia per impedire che, come dovuto e previsto, la "adeguata rappresentanza dei ricercatori e tecnologi nelle RSU" fosse garantita attraverso un collegio elettorale separato. Con una differenza: che la CISL ha perlomeno dichiarato di essere disponibile ad un accordo su collegio unico con riserva di posti per ricercatori e tecnologi.

La garanzia per i ricercatori e tecnologi di una adeguata presenza nelle RSU e` infatti sancita dall'art. 47 del D.Lgs. 29/93 e successive modificazioni e integrazioni; l'accordo intercompartimentale sulle RSU ha pero' rimandato le modalita` di attuazione delle norme di garanzia ad un accordo di comparto. Su quest'ultimo tavolo CGIL, CISL e UIL hanno chiuso le trattative senza raggiungere alcun accordo proprio per impedire che i ricercatori e tecnologi esercitassero i loro diritti di elettorato attivo e passivo nel loro collegio separato.

A proposito di demagogia e disinformazione, e' bene riferire che dallo stesso comunicato si evince che la CGIL continua a strumentalizzare le giuste esigenze dei ricercatori precari e sottoinquadrati, dirottandoli su obiettivi (ope legis) improponibili e che, ove raggiunti, si sono sempre risolti a favore dei soliti raccomandati sindacali. Il comunicato infatti prosegue affermando che : "sul problema dei contrattisti nel CNR, e in particolare sulle ipotesi di riproporre la bandizione di contratti riservati e del conferimento di validita' e dunque punteggio al 'titolo' costituito dai medesimi contratti in sede di concorsi CNR", i rappresentanti CGIL Broccati e Cioni avrebbero indicato come soluzione : "la presentazione di un Emendamento alla riforma nel quale si preveda la possiblita' di una procedura selettiva che abbia come condizione lo svolgimento di tre anni di attivita' presso l'Ente".

Afferma ancora la Caianiello: "Tra l'altro si potrebbe probabilmente in una formulazione di questo tipo far rientrare anche il sottoinquadramento. Il problema e' ovviamente l'accoglimento di un simile emendamento in una Riforma che ne sara' inondata, ma almeno la CGIL ha assunto questa istanza come propria".

L'ANPRI-EPR si e' sempre opposta ai molti tentativi di parte sindacale di snaturare il ruolo dei ricercatori con immissione di personale tecnico mediante ope legis, riconoscimento di mansioni e "procedure selettive", come purtroppo e' avvenuto all'ENEA.

L'ANPRI-EPR ha piu' volte affermato che i problemi di ricercatori inquadrati come tecnologi o come tecnici, e ancor piu' di ricercatori precari o di ricercatori affermati inquadrati a livello iniziale, esistono e sono gravi in quanto al CNR e' mancata la volonta' di ampliare l'organico nei tre profili dei ricercatori e di effettuare concorsi in numero adeguato.

L'ANPRI-EPR afferma ancora oggi che, una volta sbloccato il meccanismo concorsuale, chi ha effettivamente svolto ricerca, anche se da precario o sottoinquadrato, non avra' difficolta' a far valere come titolo i risultati delle ricerche piuttosto che il conteggio degli anni impiegati a produrli.

E' in questo senso che l'ANPRI-EPR , e quindi l'UNIRI, sostiene emendamenti allo schema di decreto tesi ad ottenere subito un ampio aumento di organico e l'impegno a potenziare il personale di ricerca e a programmarne triennalmente le assunzioni.

Il Segretario ANPRI-EPR e
Presidente UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)
Vincenza Celluprica