Raffaele e Giulia D'Errico
www.erreddi.it  adhd@erreddi.it
 
 
Cari Colleghi,
intanto vogliamo ringraziarvi per le numerose e-mail di risposta e approvazione che ci sono arrivate, per conoscenza, circa l'articolo comparso su "Metrò".
La compattezza e la pressione comune, crediamo siano un'arma molto importante nella battaglia culturale che assieme stiamo cercando di portare avanti per veder salvaguardati i nostri diritti di cittadini, di malati, di educatori e di medici in prima linea.
L'articolo che ieri sera vi abbiamo segnato e comparso su "L'Espresso" (chi avesse avuto difficoltà a scaricarlo dal sito
ce ne può fare richiesta adhd@erreddi.it) è una chiara manifestazione di cosa i mass-media vogliono inculcare, di cosa "non sanno" e di quale campagna preparatoria si stia avviando per l'arrivo del Ritalin nel nostro Paese.
 
Ma la cosa peggiore è sentire come questi giornalisti arroganti e senza cultura, con grande facinoleria, vanno etichettano professionisti dei bambini, coloro che sono stati in grado, in questi ultimi 20 anni, di portare l'Italia tra i paesi a più bassa mortalità e morbilità infantile, paragonati a "carbonari" o peggio ancora a "spacciatori di droga" (e non è la prima volta: leggi la risposta all'articolo di Eva Benelli, Espresso 2-2001; o ancora la risposta alla trasmissione Report Rai3 e Ritalin; o ancora la risposta a Maltese sull'articolo scritto a luglio su Repubblica ); come illustri colleghi neuropsichiatri debbano essere tacciati continuamente di subdole e meschine sperimentazioni sui nostri bambini (vedi il riferimento chiaro ed esplicito a persone illustri come i citati Zuddas, Zappella, Levi).
E, infine, non si risparmiano nemmeno di etichettare le "Associazioni familiari" (con chiaro riferimento al nostro Progetto) alla maniera della ormai nota Germano Cesarano (vedi Metrò): genitori che non sopportano i figli e chiedono per loro la droga!
 
Tutto questo è profondamente scandaloso e non è tollerabile! Diventa, ormai, insostenibile dover continuamente replicare a questi attacchi violenti intrisi di ignoranza e chiusura mentale.
 
Nel mentre, allora, come già proposto ieri, invitiamo tutti a far sentire la propria, in modo da creare un secondo documento unico (inviare a adhd@erreddi.it), chiediamo formalmente alle categorie di settore e alla relative Comunità scientifiche, di attivare procedure più dure, legali, per non permettere di essere insultati in talo modo dinanzi all'intera opinione pubblica. La nostra Associazione di genitori, e certamente anche l'AIDAI, saranno pronte a sostenerle perchè trionfi la verità e la giustizia.
 
Nel contempo, il Dr.Enzo Aiello, genitore referente di Roma del Progetto ADHD "Parents for Parents", ha già preparato una seconda lettera al Ministro della Salute (la terza con quella nostra) che vi preghiamo a breve giro di posta di leggere e, se d'accordo, approvare con la vostra firma (non rinviate il documento, ma solo un corpo di e-mail con la dizione "Approvo lettera al ministro, firma")
 
Raffaele e Giulia D'Errico
Progetto ADHD "Parents for Parents"