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SANTA CATERINA DELLO IONIO

Panoramica lato ovest

Porta dell'Acqua

TERRITORIO S. Caterina dello Ionio, comune montano posto all'estremità meridionale del golfo di Squillace, sul versante jonico delle Serre, in provincia di Catanzaro, è arroccato a quota 455 m.s.l. e dista 63 km dal capoluogo di provincia a cui è collegato dalla SS 106. Il territorio è situato entro le coordinate geografiche 38° 30' - 38° 34' di latitudine Nord e 3° 58' - 4° 7' di longitudine Est. S. Caterina dello Ionio consta di due nuclei urbani: il centro capoluogo con alle spalle una meravigliosa montagna, e la frazione marina che viene accarezzata dalle limpide acque del mare Jonio.

ABITANTI Al 31/12/1997 i residenti sono 2.406 . La differenza tra i nati ed i morti è +0,16 . La popolazione per fascia d'età è così suddivisa: 0-4 anni 70 maschi 56 femmine 5-6 anni 24 maschi 27 femmine 7-9 anni 57 maschi 52 femmine 10-14 anni 66 maschi 58 femmine 15-18 anni 72 maschi 68 femmine 19-24 anni 88 maschi 84 femmine 25-44 anni 368 maschi 370 femmine 45-64 anni 245 maschi 241 femmine 65-74 anni 114 maschi 119 femmine 75 e oltre 103 maschi 179 femmine. La popolazione residente negli anni di censimento dal 1861 al 1991 è stata di: 1861 2684 ab. 1871 2658 ab. 1881 2728 ab. 1901 3200 ab. 1911 3094 ab. 1921 3211 ab. 1931 3224 ab. 1936 3338 ab. 1951 3764 ab. 1961 3081 ab. 1971 2622 ab. 1981 2788 ab. 1991 2280 ab.

LINGUAGGIO Nel dialetto caterisano troviamo dei termini di evidente derivazione greca, latina, araba, francese, germanica e spagnola. Non mancano alcuni termini di lingua osca.
- Proverbi dialettali | Cu' dassa a strata vecchia pa nova, sapa chidu chi dassa ma 'on sapa chidu chi trova (Chi abbandona la strada vecchia per la nuova, sa cosa lascia ma non sa quello che trova) |'On mangia pe nommu u caca (Non mangia per non espellere escrementi)| Quandu u ciucciu 'on bola u viva abbà cu fischi (Quando l'asino non vuole bere è inutile fischiare/insistere)| U Signùri 'nci manda u pana a cui 'on ava i denti (Il Signore dà il pane a chi non ha i denti)| U mònucu chi fùjia sapa i fatti soi (Il monaco che corre sa i fatti suoi)| Diu ti libera de hìmmini barvùti e de l'òmini sbarvàti (Dio ti liberi dalle donne con la barba e dagli uomini senza barba)| U bonu tempu si vida da matìna (Il buon tempo si vede dal mattino)| Mègghjiu òjia l'ovu ca domàna a gadìna (Meglio oggi l'uovo che domani la gallina)| A gatta prescialòra fàcia i figghjiòli cechi (La gatta frettolosa fa i gattini ciechi)

GLI AVVENIMENTI Le feste popolari ricorrenti sono: il Venerdì Santo, il Sabato delle Palme, la Domenica delle Palme, Pasqua, Festa del Corpus Domini, la Sagra (seconda domenica di luglio ed il 25 novembre), Madonna della Neve (prima domenica di Agosto), S. Gabriele Arcangelo (seconda domenica di agosto), S. Rocco (16 agosto), Madonna SS. del Rosario (prima domenica di ottobre), Natale e Capodanno.

Festa di S. Gabriele Arcangelo

CENNI STORICI Non si conosce l'anno ma Santa Caterina dello Ionio cominciò a essere attrezzata e popolata nel X sec. Attorno al 1060 S. Caterina faceva parte della Contea di Badolato. Nel 1487 la casa d'Arena (dei Concublet), coinvolta nella congiura dei Baroni, fu temporaneamente spodestata e la terra di Santa Caterina fu concessa al Conte Alberico da Barbiano (pronipote di Alberico il Vecchio). Il 30 giugno 1685 è feudatario Erasmo Marzano il quale, sul punto più alto del paese, ricostruì un castello. Il castello fu distrutto dal terremoto del 1783.

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Per saperne di più: Nicola Vincenzo Caporale, Una "torre" sullo Jonio (Santa Caterina dello Jonio), Vincenzo Ursini Editore, Catanzaro, 1999

Per richiedere il libro direttamente all'autore inviare una e-mail

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