La radio al servizio del Rock

 

Modulate.bmp (136734 byte)

La Radio

 

wpe7.jpg (2942 byte)

Una Nuova generazione artistica

 

La radio, così come la si può conoscere al giorno d'oggi, ha perso molte delle sue caratteristiche primitive che ne delineavano la funzione di unico ponte fra il singolo e la società universale. Sono oramai morti i tempi in cui tutta quanta la famiglia si riuniva intorno all' "apparecchio" per ascoltare le ultime notizie dal mondo. Da non dimenticare è anche la funzione importante che la radio esercitò non solo a livello sociale ma anche nel campo militare, ponendosi come uno degli elementi fondamentali nelle "guerre moderne". Tuttavia per analogia a questo strumento inventato da Marconi nel lontano 1895, da

sempre viene associata la musica, unico elemento che basandosi sulla pura facoltà sensoriale dell'udito, trova nella radio il suo naturale "megafono" verso il mondo.

La sua importanza nello sviluppo della musica, nei suoi vari generi, è assolutamente rilevante; addirittura per la nascita della cosiddetta musica Rock essa è stata fondamentale: risalendo sino al 1920, inizio di un importante processo di sintesi musicale, la radio si è posta come mediatrice e conciliatrice delle due profonde tradizioni musicali presenti negli Usa in quel periodo, il country-folk dei "bianchi" ed il soul-blues dei "neri". Un naturale avvicinamento di queste culture così profondamente radicate nei propri valori, forse non sarebbe stato auspicabile, ma questo "miracolo" fu compiuto grazie alle numerose stazioni sparpagliate su tutto il territorio, che rendevano ogni "gruppo sociale" partecipe della produzione musicale dell'altro. Si ebbe così che i primi bianchi iniziarono a suonare il genere dei neri e viceversa. Il mix che ne venne fuori fu denominato Rock'n'roll.

Tuttavia la radio rese ancor più i suoi servigi proprio nel periodo in cui il nuovo genere musicale appena nato stava "iniziando a scalciare". Negli anni '50 scoppia così il fenomeno dei programmi radiofonici delle classifiche, le "Charts", che diventano un punto di partenza per qualsiasi disco volesse essere immesso sul mercato e di fatto forniscono una varierà musicale notevole che non solo alimenta la nascita di nuovi stili, ma si impone anche come un elemento culturale di massa. Di pari passo nasce anche la figura del Dj, ovvero di colui che decide la programmazione giornaliera dei brani e si prodiga in commenti incalzanti caratterizzati dalla parlantina veloce e ritmata. Proprio in questo fattore si può dire che la musica Rock con il suo ritmo, e le sue cadenze ripetitive, abbia influenzato la radio nel suo linguaggio, dando una vera e propria scossa nel panorama della comunicazione di massa; ancora oggi il registro e le espressioni dei Dj attuali richiamano e si ispirano agli albori della loro figura.

In seguito, negli Usa, le grandi industrie discografiche intuirono il forte potenziale commerciale di questo nuovo fenomeno e quindi il mondo radiofonico fu contaminato dalla corruzione e dalle gare pubblicitarie fra società, per assicurarsi un forte ritorno d'immagine. Inutile precisare come questo processo abbia portato la radio ad un livello generale sempre più basso "coronato" dal suo surclassamento ai vertici delle comunicazioni con l'avvento e la diffusione della Tv. Essa permane tuttora in questa condizione di secondo piano ma ancora conserva quel suo ruolo speciale e "magico" di tramite speciale, fatto non di immagini ma di suoni ed immaginazioni.