di Antonio Pesare
La litturina ti li setti menu
cincu
Commedia in tre atti liberamente tratta da “La
Presidentessa” di M. Hennequin e P. Veber.
Prima rappresentazione: 18 dicembre 1973 nel Teatro
Candeloro (Manduria).
E’ una commedia che con eleganza e perspicacia riesce
a ridicolizzare alcune velleità del protagonista, un proprietario terriero
arricchito, di essere accettato come socio in un circolo elitario. Per
raggiungere tale ambito sogno viene a ritrovarsi, suo malgrado, in un
susseguirsi di situazioni grottesche e quanto mai comiche per concludersi poi
in un bailamme di accadimenti
intrecciati in tal modo che solo con uno sforzo intelligente lo spettatore potrà
accettare, decretando così l’attualità del tema proposto e la indiscutibile
abilità degli autori.
Commedia farsesca in tre atti.
Prima rappresentazione: 23 aprile 1974 nel Teatro
Candeloro.
L’opera descrive le vicissitudini di
un’amministrazione comunale in una immaginaria Manduria, con riferimenti al
passato e ad un ipotetico futuro, ma con chiare allusioni al presente sia sotto
il profilo politico che sociale ed ambientale. E’ una satira del costume, a
prima impressione leggera e ordinaria, ma con chiusura ad effetto fortemente
importante e coinvolgente dal punto di vista sociale.
Farsa in tre atti.
Prima rappresentazione: 29 gennaio 1975 nel Teatro
Candeloro.
E’ un’analisi comica delle vicissitudini che
coinvolgono una famiglia medio-borghese alle prese con i problemi quotidiani.
La vicenda si svolge snella, lineare e con situazioni farsesche inverosimili ma
reali ad un tempo. Il protagonista è un tipico impiegatuccio che vuole
assolutamente imporre in famiglia, forse anche involontariamente, le proprie
convinzioni ritrovandosi sempre e comunque in perenne contrasto con moglie,
figlie, generi, ecc. E’ questa una farsa che a circa trent’anni dalla prima
stesura presenta momenti di sconcertante ed imprevedibile attualità.
Commedia in tre atti.
Prima rappresentazione: 29 aprile 1975 nel Teatro
Candeloro.
Un Kolossal per il teatro vernacolare: in scena
compaiono ben 34 personaggi che danno vita ad una vicenda ricchissima di
situazioni farsesche e innumerevoli colpi di scena che impongono allo
spettatore una particolare attenzione nel seguire il testo sin dalle prime
battute, altrimenti può smarrirsi, e naturalmente non potrà godere della verve e della genialità dell’autore
profuse grandemente in questa commedia.
Commedia in tre atti.
Prima rappresentazione: 5 marzo 1987 nel Teatro
Candeloro.
Anche in questa commedia si ritrova la medesima
attualità delle altre opere sia come linguaggio che come situazioni presentate.
E’ comunque un lavoro intrecciatissimo, simpatico, esilarante e di grande
effetto: ricchissimo di colpi di scena imprevedibili ma ben congegnati secondo
un meccanismo perfetto tanto da essere impossibile se non improbabile
sintetizzarne la trama in poche righe senza sminuire, sicuramente, la genialità
dell’opera stessa.
Commedia in tre atti,
liberamente tratta da “’Na matassa ‘mbrugliata” di E. Scarpetta.
Prima rappresentazione: 16
gennaio 1999 nell’Auditorium delle Opere Parrocchiali (Manduria).
E’ questa una commedia che
deve essere seguita con grande attenzione. Il titolo è quanto mai pertinente.
Tutta la capacità inventiva dell’autore, le innumerevoli trovate,sono
finalizzate alla costruzione di un labirinto che con lodevole maestria e
lucidità non consente mai una cadenza di tono. E’ una di quelle commedie nelle
quali, prima di “far ridere”, l’autore ride egli stesso non certamente senza
motivo.
Commedia in tre atti.
Prima rappresentazione: 2 marzo 2002 nell’Auditorium delle
Opere Parrocchiali (Manduria).
In pieno clima elettorale due fratelli, Narducciu e
Picchiu Panzanedda vivono situazioni diverse. Narducciu, squattrinato e
donnaiolo cerca di approfittare della campagna elettorale per ricavarne un
utile personale. La sua compagna di partito, Effa Zannera, arrampicatrice
sociale, vuole invece avanzare nella carriera politico-femminista. Picchiu,
benestante e moralista, più semplice del fratello, aspira alla carica di
onorevole, ma…. E’ una vivacissima commedia con uno straordinario colpo di
scena finale che non manca di lasciare esterrefatto lo spettatore per
l’ingegnosa e piacevole chiusura dell’opera.
Commedia giallo-farsesca in tre atti.
Prima rappresentazione: 2 febbraio 2003
nell’Auditorium delle Opere Parrocchiali (Manduria).
La commedia inizia con un primo colpo di scena: a
sipario aperto e al buio si muove un tizio che si aggira furtivamente per la
stanza. Quando la signora lo scopre, il presunto ladro scappa sparando un colpo
di pistola. Appena uscito si odono altri due spari. A questo punto ha inizio la
vera e propria commedia. E’ molto difficile spiegare le vicissitudini che
coinvolgono tutti i personaggi che animano la pièce. Le loro vicende galanti e non, si intersecano in un
ginepraio di situazioni che si avvale di numerosi colpi di scena imprevedibili
e farseschi. Chi ha sparato i tre colpi di pistola? Perché? E chi ha
effettivamente sparato? Solo l’ultimo ed ennesimo colpo di scena chiarirà
finalmente il mistero!