Medioevo


Quando l'ultimo imperatore fu deposto, nelle campagne ancor più che nelle città sembrò che nulla mutasse del ritmo consueto della vita. Il villaggio romano , senza fortificazioni, col suo nucleo centrale, le ville rustiche ed i fondi sparsi nel territorio, mantenne saldamente taluni istituzioni che risalivano al tempo della organizzazione del   Vicus umbro-gallico. Tutto ciò resistette all'urto delle costrizioni barbariche e formò il fondamento su cui sorse il comune rustico del Medioevo.
I Longobardi stabilirono una divisione territoriale chiamata Curtis retta da uno Sculdascio ed essa divenne una unità di misura dell' attività agricola di quei tempi.
Accanto alla evoluzione della villa romana in corte sorgono nuovi   nuclei con nomi di borghi o centri fortificati, la cui origine   sembra risalire agli stanziamenti bizantini, eredi dei presidi militari. Questo tipo di organizzazione fu all'origine della vita castellana di Appennino.
Nell'oscuro periodo dell'invasione  Longobarda, la zona del Camerte seguì le sorti del Ducato di Spoleto che nel 773 d.c. si dichiarò suddita del Papato, finchè Carlo Magno , vittorioso dei Longobardi, non fece del ducato una donazione alla Santa Sede, pur mantenendo su di esso la sovranità. La potenza ecclesiastica  fu contrastata dal feudalesimo che si appoggiò alla potenza oltremontana dell'impero germanico, e proprio da questa presenza tedesca ha origine il nome di Marche estesosi a tutta la regione