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AFC Architettura Amica
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vedute impudiche

Tour nel paesaggio residuale
Sicilia Orientale, varie periferie
Circa 1985-1995
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Lessico negletto, architettura e paesaggio residuale.

Il brutto e l'arte contemporanea.
Spunti per un'architettura non convenzionale dalle immagini del paesaggio brutto e dell'edilizia scadente. L'architettura dell'estetica e del paesaggio residuale, o ancora il caos formale ed estetico del cheapscape, ha ispirato architetti famosi. L'utilizzo dello stesso termine "cheapscape" (letteralmente "paesaggio - panorama scadente - dozzinale - di poco valore") applicato all'architettura si deve a F. O. Gerhy.

La vitalità dell' edilizia misera, spesso edilizia abusiva, -talvolta singolo accidentale episodio "irregolare" nel quadro di una piatta "normalità"- si contrappone senza retorica alla falsità convezionale, conformistica, ottusa e anodina, dell' "armonia amministrata", dell'autentico mostruoso delle regolarità formali, della legalità apparente, diseducativa e senza morale.
Esemplarità espressiva innovativa ricavabile dal paesaggio scadente, dal lessico negletto, dal paesaggio negletto, dai frammenti architettonici dell' edilizia scadente di misera utilità sorta senza regole nella "periferia" dimenticata, esistente sotto i nostri occhi, appena dietro l'angolo delle facciate lustrate delle città.
Nelle pagine di questa sezione sono raccolti pochi esempi, che verranno in futuro, costantemente arricchiti, anche si spera con il contributo dei visitatori, fotografati nelle aree suburbane di una metropoli del Mezzogiorno d'Italia.
Questa ricognizione, destinata ad un continuo aggiornamento, vuole essere di base, oltre che ad un automatico ampliamento esemplificativo degli orizzonti conoscitivi e creativi dell'architetto contemporaneo, anche per un elaborazione teorica di vasto respiro cha vada a scoprire -o meglio riscoprire-, anche con l'aiuto di una rilettura delle metodologie dell'arte (e dell'architettura) concettuale, ambiti di creatività inespressa e inesprimibili attraverso i canali dell'intervento diretto della conoscenza e consapevolezza estetica.
AFC 10/01


«In generale si pensa che nel cosiddetto mondo amministrato, regolamentato, tutto ciò che è in un certo senso armonico sia falso e che quindi l'arte deve recuperare tutto ciò che è stato condannato dalla società come brutto e messo da parte. In questo recupero avviene una presa di coscienza, perché noi, attraverso questi elementi che riusciamo a strappare alla condanna sociale riusciamo a recepire che cosa sono i pericoli per questa società, cosa teme questa società, di modo che le figure di Picasso, tutte contorte, hanno un valore di denuncia artistica, non soltanto sociale, che può essere espressa da un aneddoto che ha raccontato Picasso stesso: durante l'occupazione di Parigi venne un ufficiale tedesco nel suo studio e per prenderlo in giro, mostrando il quadro "Guernica", che rappresenta, come sappiamo, un bombardamento dei Tedeschi su questa città basca durante la guerra civile spagnola, disse: "Chi è che l'ha fatto questo orrore, l'avete fatto Voi?". E Picasso risponde: "No, l'avete fatto voi", cioè voi Tedeschi, cioè voi nazisti che volete appunto stravolgere la realtà.»
In EMSF, Aforismi, Remo Bodei, «Il brutto e l'arte contemporanea».


«Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, ciò che ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono»
Paolo di Tarso (1 Corinzi 1,27-28)

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pagina pubblicata il 10-07-02