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Problemi simili affrontati con sensibilità molto diverse in questi due primi progetti.
Non importano le cause, entrarmbi i luoghi L'Isolotto di Firenze e Ognina antica a Catania soffrono l'amarginazione dalla città e dalla propria identità come di due facce della stessa medaglia. Estremamente diversi i contesti, solo una vaga somiglianza per la presenza dell'acqua: l'Arno e il Golfo di Ulisse. Estremamente diverse le soluzioni immaginate, anche se accomunate da una medesima esigenza di dar forza al ruolo urbano dei due luoghi per mezzo del progetto.
Non è questo il momento per mettere in risalto le nostre idee sull'architettura, non intendiamo dichiararci più vicini all'una o all'altra soluzione, all'uno o all'altro "stile". Rileviamo che Mattioli cerca il segno forte, il simbolo, in altri tempi si direbbe il palazzo, da depositare nel paesaggio. Dove classicità e simmetrie sono cotraddete e negate a posteriori, sembrano rimanere tracce di una magniloquenza tardo-rinascimentale: il fantasma di Palazzo PItti é rimasto imprigionato nella "modernissima" pellicola del "domopak" colorato?
Grasso intercettando un altro filone della contemporaneità, in um certo senso più disinibito, non monumentale, sembra voler prendere le distanze dalla forma, ma la forma, come la nebbia di Totò, c'è proprio dove non si vede. Un piccolo tocco di classe sembra il Farobar che promette -o minaccia?- emozioni originali nello spirito delle "glass houses", o quasi. O più inquietanti quando il mare del Golfo s'ingrossa sotto la levantata.
In breve, per motivi e gusti diversi, due progetti che vale la pena vedere.
Luglio 02 AA |
Lorenzo Mattioli
