TESTO INTEGRALE DEL RICORSO DI CIRCA 12 PAGINE, INIZIALMENTE PREDISPOSTO PER
IL COMITATO REGIONALE, INFINE INVIATO AL CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE, INSIEME
ALLA RICHIESTA DI PROBIVIRI.

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..........A titolo informativo riporto la graduatoria risultata dalle votazioni svoltesi nel Giugno 2000:
..........26 voti: I0SJC, IK0JFW
..........19 voti: IK0VWM
..........18 voti: IW0BCF
............5 voti: IK0ESW
............4 voti: IK0HTK, IW0ETE, IZ0CVH
..........Nella nostra Sezione, e credo anche in molte altre Sezioni, il criterio principale per assegnare le cariche interne è
basato sulla graduatoria dei voti, e solo in caso di rinuncia alle cariche "predestinate" si procede all'assegnazione in base
ad altri criteri. Come si può notare il maggior numero dei voti era toccato al sottoscritto ed a Salvatore Benedetto,
quindi, fra questi due era da decidere a chi attribuire la carica di Presidente, scelta infine effettuata in base ai criteri
OBBIETTIVI già esposti. Si può notare inoltre come la sign. Giuliana della Rosa IW0ETE, che aveva ricevuto solo 4
preferenze, è rientrata nel CD per la rinuncia di altri eletti, ed è stata nominata Segretaria perché si pensava che fosse in
grado di ricoprire questo ruolo, ipotesi non confermata purtroppo dai fatti, come si può rilevare nel contesto di questa
relazione.
........Pertanto, poiché l'assegnazione degli incarichi non era stata fatta sulla base della "fiducia" personale, ne consegue
che anche una decisione così grave come la "destituzione" del Presidente, doveva essere necessariamente eseguita in
base a motivi validi ed obbiettivi, con criteri democratici, e possibilmente coinvolgendo i soci elettori. Questa è anche
l'opinione del Presidente dell'ARI, come vedremo in seguito.
........Così come la fiducia e la distribuzione delle cariche era stata indicata dai soci, anche una eventuale "destituzione"
doveva essere eseguita con il parere dei soci. Motivo in più per affermare che il Consiglio Direttivo avrebbe dovuto
adottare la massima cautela ed attenzione nell'effettuare la "destituzione", e soprattutto soltanto in presenza di motivi
estremamente gravi.
........Non è quindi ammissibile quanto preteso dal sig. Teodoro Fellico (all. 5), secondo il quale quattro consiglieri
possono destituire un Presidente
senza dover dire niente a nessuno e senza dare alcuna spiegazione.
....... Questa affermazione oltretutto si contraddice da sola per il fatto che proprio loro hanno ritenuto
necessario addurre delle motivazioni che, comunque, risultano,come vedremo, pretestuose ed infondate.

........A proposito di iter da rispettare, occorre rilevare che per mettere in atto la "destituzione", è stato anche trasgredito
l'art. 15 del Regolamento di Sezione, che cita testualmente (all. 1A):

"Art. 15 CONVOCAZIONE
Il Consiglio Direttivo deve riunirsi almeno ogni 60 giorni.
La data e l'ora della convocazione, nonchè l'Ordine del Giorno della riunione, devono essere rese note almeno
sette giorni prima, mediante avviso scritto e mediante avviso affisso in bacheca.
Lo stesso avviso deve essere
inviato al Collegio Sindacale (o al Revisore dei Conti) che ha facoltà di partecipare alle riunioni senza diritto di
voto. In casi di urgenza, il Presidente del Consiglio Direttivo può convocare telefonicamente i Consiglieri ed i
Sindaci (o Revisore), con un preavviso di almeno 24 ore. Tutti i soci possono assistere, come uditori, alle
riunioni del Consiglio Direttivo senza aver diritto di parola o di voto."

.......Come si può notare dalla parte di testo sottolineata, il Regolamento prescrive che l'Ordine del Giorno sia reso noto
almeno 7 giorni prima.
.......Tale incombenza è stata sempre regolarmente assolta dal sottoscritto che, in qualità di Presidente, anche per la
riunione CD del 3 Ottobre aveva inviato la convocazione della riunione il 26 Settembre, quindi esattamente 7 giorni
prima (vedi allegato nr 4), chiedendo anche a tutti gli altri Consiglieri di comunicare eventuali altri argomenti da
aggiungere all'ordine del giorno, senza ricevere nessuna risposta.
.......Faccio notare che il regolamento dicendo "devono" indica come necessaria, e non come facoltativa, la
presentazione anticipata dell'Ordine del Giorno. E' importante, infatti, che tutti i consiglieri possano conoscere
preventivamente gli argomenti per poter preparare le proprie argomentazioni.
.......Non va sottovalutata la trasgressione a questa regola da parte dei quattro consiglieri, in quanto ciò ha consentito
loro di agire di sorpresa ed imporre una decisione già presa unilateralmente
.
.......Se avessero messo preventivamente all'ordine del Giorno la loro intenzione di destituire il Presidente, molto
probabilmente non sarebbero riusciti nel loro intento, a causa delle discussioni che sarebbero inevitabilmente sorte, ed
anche perché avrebbero dovuto dimostrare che la delibera era ben motivata, mentre, come vedremo in seguito, le
motivazioni addotte sono assolutamente pretestuose e prive di fondamento.


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seguito delle numerose irregolarità commesse.
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