S. E Reverendissima mons. Rodolfo Cetoloni

Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza

 

 

PADRE RODOLFO CETOLONI

CENNI BIOGRAFICI

 

Padre Rodolfo Cetoloni è nato a Badia a Roti (Bucine-Arezzo ) il 03.01.1946. La famiglia di origine è contadina sia da parte di padre (Guido) che di madre (Ines Vannini ). Di queste radici gli è rimasto l'amore alla campagna e ai boschi e il piacere del lavoro. Nel 1949 la famiglia si trasferisce ad Ambra (Casa Zampi) ma il legame affettivo resta forte con Badia, dove rimangono parenti e cugini. Ad Ambra frequenta le elementari. Riceve la Cresima a Badia a Roti e nel 1957, poco più di un mese dopo aver ricevuto la Prima Comunione, su suggerimento del Parroco don Gino Vignoli, parte per il Collegio Serafico di Giaccherino (Pistoia). Lo accompagna la mamma e un frate francescano che da anni lavorava in Egitto: Padre Giuseppe Giustelli, anch'egli badiarrotese.Per la terza media e il ginnasio si trasferisce al Collegio Serafico di San Romolo (Figline Valdarno) da dove sale alla Verna nel settembre del 1962 per il Noviziato.Al Santuario delle Stimmate fa i voti temporanei e poi inizia il liceo classico nel Convento Studentato di Colleviti (Pescia - Pistoia). Sono gli anni del Concilio, dei tormenti e delle grandi speranze giovanili. Con i suoi compagni fonda il giornalino "Nuove Frontiere".Per lo studio della Teologia nel 1967 passa a Fiesole (Convento di San Francesco) e frequenta i corsi allo Studio Teologico Fiorentino negli anni caldi del '68, con accanto compagni di studio e docenti vivaci e aggressivi.Nel settembre del 1971, dopo la professione solenne, parte per Gerusalemme dove termina gli studi della Teologia e consegue la Licenza in Teologia con un lavoro su Matteo 16,13-20 sotto la guida di Padre Bellarmino Bagatti. Il 26.06.1973 è ordinato sacerdote da Mons. Ferdinando Pasini, un vescovo missionario espulso dalla Cina che viveva al Getsemani ricevendo le confessioni dei pellegrini. Rientra in Italia e, stando presso il Collegio Internazionale dell'Ordine a Roma (S. Antonio in Via Merulana), frequenta il Pontificio Istituto Biblico, dove ottiene la Licenza in S. Scrittura con una tesi sul "Il passato e il presente dei cristiani nella lettera agli Efesini" con R. Penna. Sono anche gli anni dei primi impegni pastorali che svolge nella campagna romana, in una chiesetta sulla Via Appia, vicino a Capannelle della quale si prendeva cura, fin dal dopoguerra, una suora francescana missionaria. Nel 1976 è destinato al Convento di Saione (Arezzo) in una popolosa parrocchia, erede di tanta attività da quando i frati, insieme alla gente, pietra su pietra, avevano costruito la grande chiesa alla periferia sud-ovest della città. I1 suo campo è specialmente la formazione dei catechisti e l'animazione delle realtà giovanili che, dopo i grandi impegni del '68 e la contestazione, avevano subito un certo sbandamento. Col Capitolo provinciale del 1979 è trasferito a Fiesole come Definitore (Consigliere) provinciale e incaricato dell'animazione vocazionale. Nel Convento è anche la casa di formazione dei giovani studenti di teologia e dei postulanti. Grazie al lavoro comunitario, dopo qualche inizio difficile, le cose iniziano a muoversi bene e la comunità si caratterizza diventando un punto di riferimento per tanti giovani e ragazze. Il principio è fare esperienze formative spirituali aprendosi anche a giovani e a persone che desideravano prendere contatto con la spiritualità francescana. Nascono gli incontri della Prima Domenica del Mese, alcune iniziative nel periodo natalizio, la Marcia Francescana verso Assisi. Sono gli anni '80 in cui si mette in moto anche a livello nazionale un buon movimento giovanile di spiritualità francescana. Nel 1985, a 39 anni, è eletto Ministro provinciale, incarico che svolge fino al 1991. In questo periodo è viva la ricerca di una identità spirituale nel francescanesimo in Toscana e con i frati e i giovani si punta molto alla valorizzazione del Santuario della Verna: continuando i corsi di spiritualità iniziati negli anni '70, ristrutturando alcune zone per accogliere i giovani, dando inizio a esperienze quali "Marta e Maria" alla Verna, il capitolo dei Giovani, la Veglia delle Stimmate... E' legata sempre alla Verna un'esperienza straordinaria, sui primi passi della perestroika, con un spettacolo su San Francesco a Mosca, Leningrado e Kaunas. L'iniziativa è poi continuata, fra l'altro, con l'offerta di un tavolo segreto di trattative alla Verna per la pace tra Russia e Cecenia. Nel 1991 partecipa al Capitolo generale dell'Ordine a San Diego in California e dal settembre è a Fiesole con l'incarico di Vicario provinciale (199197), Maestro dei Professi temporanei e Guardiano (1994-2000). Inserito anche nel lavoro in Diocesi di Fiesole collabora alla preparazione dei pellegrinaggi in Terra Santa, ad Assisi e a Fatima e Santiago. Con l'iniziativa del gemellaggio tra la Diocesi e Betlemme, viene incaricato dal Vescovo come Delegato. La Terra santa, dove ha vissuto due anni decisivi prima del sacerdozio, ha una forte attrazione per lui. Vi ha condotto numerosi pellegrinaggi parrocchiali e giovanili. Anche la nomina a vescovo gli è giunta proprio sul piede di partenza per Nazaret. La risposta di obbedienza al Santo Padre fu scritta nella notte prima di partire con un gruppo di San Romano Valdarno. La copia della lettera lo accompagnò segretamente. La testimonianza di quei luoghi della storia di Dio con noi confortarono nel suo si.

 

 

 

MESSAGGIO AL POPOLO Dl DIO DELLA CHIESA CHE È IN

MONTEPULCIANO-CHIUSI-PIENZA,

A TUTTI GLl ABITANTI Dl CODESTA TERRA.

 

Vi penso come la famiglia che il Signore mi affida perché vi ami al di sopra di tutto e dedichi completamente me stesso a voi e all'annunzio del suo Vangelo tra di voi. Vengo nella meraviglia trepidante e nella gratitudine gioiosa, cosciente della mia povertà, ma fiducioso nella bontà di Dio Padre che, per mezzo della sua Chiesa, mi ha scelto per essere cristiano con voi e padre per voi. Egli, che per l'umanità intera e per questa piccola porzione di Chiesa Universale che è la nostra Diocesi, ha dato suo Figlio, sarà fedele alla promessa e ci renderà atti a costruire, ciascuno con un ruolo vivo, quello spazio di Regno dei Cieli affidato a noi in questi anni. Anni di Giubileo e di inizi, come a dirci che Dio è desideroso e capace di riporci sempre di nuovo nella nostra eredità di figli.Il tempo, che il Signore ci darà di lavorare insieme, abbia per noi la luce della fede, il calore della fraternità, la schiettezza della verità, il desiderio del bene, la fiducia reciproca.

Cerchiamo nella Parola di Dio e nell'insegnamento della sua Santa Chiesa le vie più adatte perché camminiamo uniti verso di lui. Con la ricchezza personale delle varie esperienze di fede, delle vicende umane e della sensibilità al nostro tempo ascoltiamo la voce dello Spirito, che guida la Chiesa in questo tempo, in questa terra. Con le vocazioni e i ministeri specifici celebriamo, nei giorni di festa e nei giorni della fatica quotidiana, nelle chiese, nelle famiglie e nelle varie comunità il Mistero della Vita che si è fatta carne (Gv 1) e che, oggi, prende la nostra umanità e la nostra vita perché vi scopriamo e riconosciamo la Sua presenza che ci salva: nella comunione tra fratelli, nella celebrazione dei Sacramenti, nell'ascoltare la sua Parola, nel vivere la carità verso tutti e specialmente verso i poveri e coloro che sono messi alla prova dal dolore e dalla solitudine. Con il bisogno e la voglia di vivere una vita degna di figli mettiamo insieme forze e risorse perché non manchi ad alcuno il nostro pane quotidiano (Mt 6,11) ed esso abbia il sapore della gioia, il conforto della carità, la forza della speranza. Penso, pur non figurandomi i vostri volti per ora ignoti, a ciascuno nella sua originale immagine di uomo o donna figlio/a di Dio. Penso alle famiglie, luogo della vita nell'amore e nel dono; alle parrocchie con i loro sacerdoti, i catechisti, i gruppi... Penso ai luoghi del lavoro e del riposo, dello svago e del dolore, alle scuole e a tutte le realtà civili, religiose e culturali, agli operai, agli imprenditori, agli artigiani, a chi lavora la terra, ai pastori e agli operatori dei vari settori, dalla salute al volontariato... Penso ai giovani e agli anziani... Vorrei che il tempo mi permettesse di incontrarvi tutti, imparando a conoscervi, come suggerisce il Signore Gesù, ciascuno per nome (Gv 10,3). Che giorno dopo giorno questa esperienza diventi sempre più conoscenza che ci illumina reciprocamente e mi impegna a dare la vita per voi. (Gv 10,11)

Ho bisogno dell'aiuto di tutti nella lealtà reciproca e nell'obbedienza mia e vostra all'unico vero pastore delle nostre anime (1Pt 2,25) Chiedo in particolare ai sacerdoti, ai religiosi, ai diaconi e a tutte le persone che sono state chiamate a dedicare la vita al Vangelo in un ministero ecclesiale, di ravvivare il dono ricevuto perché nella continuità col lavoro compiuto dal Vescovo Alberto (e da tutti voi con lui) e nella novità, che il Signore ci suggerirà, abbiamo discernimento e coraggio. Chiedo ai cristiani, che vivono la fede e praticano la vita della comunità ecclesiale, di intensificare il loro impegno a essere seguaci di Gesù e a far brillare, con umiltà e coraggio, loro testimonianza. Chiedo anche a chi non ha la nostra fede, alle persone di buona volontà, alle Autorità di ogni tipo e a tutti quelli che hanno competenza e professionalità di non lesinare suggerimenti e incitamenti perché la Chiesa che è in Montepulciano-Chiusi-Pienza sia ricca di esperienze di umanità e amica di tutti nella verità del Vangelo.

Vengo col programma di ascoltare, vedere, servire... Così come sono; così come, coll'aiuto di Dio e vostro, potrò essere. Inizio con voi questo cammino, che mai avrei cercato ma che ora abbraccio fiducioso, obbedendo. Iniziare è sempre una grazia. La accolgo con tutta l'anima, senza pensare a particolari progetti. Questi nasceranno dalla nostra vita di famiglia di Dio, pellegrini nel tempo, amanti della nostra storia, inseriti in una precisa geografia. Dio ci ha chiamati a vivere in una terra ricca di tempo e di bellezza, operosa e fiera, varia nei modi e nelle sensibilità... Oh, se potessimo insieme far concorrere tutto al bene! (Rm 8,28). Ho ricevuto la nomina dal S. Padre Giovanni Paolo II il 25 Marzo, Solennità dell'Annunciazione del Signore, riceverò la consacrazione episcopale il 20 maggio, festa di san Bernardino da Siena. Queste due date mi impegnano all'annuncio e alla fiducia della vita nel Nome del nostro Dio e Signore Gesù: Solo nel suo Nome c'è salvezza! (At 4,12) Porgendovi la mano vorrei, con fede e con tutto il cuore, dire a voi e da voi sentirmi dire: Nel Nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina! E' nel suo Nome che appoggiamo i nostri mondi e le nostre vite. E' nel suo Nome che vogliamo imparare a conoscere i nostri nomi e camminare nelle sue vie (Dt 11,22), amandoci gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiando nello stimarsi a vicenda (Rm 12,10).

Il Signore vi dia Pace!

Vi abbraccio come un fratello, vi benedico come un padre!

 

 

 

 

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