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                                                                                             La fonte vecchia........

 

 

LA FONTE VECCHIA

 

La Fonte Vecchia e i resti dell'antica cisterna si scorgono sotto l'alto muragliene della Piazzetta della Legna. La costruzione sorge nell'area dell'antica Badia di San Salvatore e l'ampia arcata sembra appartenere alla chiesa della stessa Badia, della quale però non rimangono tracce. Per il suo nome essa richiama alla mente i Longobardi che, sotto tale titolo, veneravano il Redentore.

Quindi, molto probabilmente, proprio alla Badia di San Salvatore facevano riferimento le due antichissime pergamene di caratteri longobardi conservate nell'archivio comunale, salvatesi miracolosamente dal fuoco appiccato dai briganti nel 1807 ai pubblici archivi comunali e affidate al Prof. Simone Sappia nel 1884 per essere meglio studiate.

Per visitare da vicino il monumento si può scendere fm sotto la fontana percorrendo Via Fonte Vecchia. Una dicitura sul frontespizio, anche se corrosa dal tempo, chiarisce che la fontana fu ristrutturata nel marzo 1730: "Hoc novae fontis aedifìcium... onsi... ruciit... se... Mcìi'Iii MDCCXW.

 

                   LA FONTANA DELLE INNAMORATE

                                Versi dialettali

 

           Funtana vicchie, sopr'a lu Fussate --- nin mi nì scorde, maie mi so scurdate ! --- Ere mudeste, senza n'urnamente --- ma l'acqua chi ci scève, chi purtente ! --- Ere n'acqua fredde, ere gilate, --- ere la fonte di l'innamurate. --- mineje pì l'acque Mariastelle ---Carmelle, Mariocce e Minichicelle. --- Circhìvè nu poche d'acque pì piacire, --- Mariucce disse: 'nci sta manire. --- Ma tutta rosce si fece Carmelle --- e mi bbevve dentr'a la jumelle. Je pure rosce la guardive ‘nfacce --- armbiò la jumelle e mi disse: arfacce ! --- J facìve misciolle là la mane, --- cichìve l’ucchie e ì dicive: t’ame… --- Vutò la cocce tutta virgugnose --- ridòse e fece ‘npò la cutugnose, --- mittò la conche sott’a la canelle --- e…, Carmè, dicive, coma si belle ! --- Da sole si mittò la conche ncocce --- e jjè ‘rmanive come nu mammocce. --- Pì ‘nzì mbonne azzò mpò la suttane --- e mi disse: la risposte a dumane. --- Nin pozze aspittà manche n’atru poche, --- Carmè, jè arde peggie di lu foche, --- parle massère, n’aspittà dumane, --- fatte seì l’alme nin tinè ncampane ! --- pusò la conche e mi disse di botte: --- si tu sì ‘namurate, je so cotte, --- si tu hirde; jè mi so ‘ppiccite --- da su la cocce fine ju li pite… --- Là sta funtana vicchie abbandunate --- Nu ci appiccème senza fulminante --- vicchia fonte smurze stu foche sante !.

                                                                                Francesco Valente

 

 

 

 

 

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Aggiornato il: 10 ottobre 1999