Il fiume Tirso

Diga2.jpg (43794 byte)Il Tirso ha origine dalle acque che scendono dal Monte Longos (925 mt) e da Sa Janna Bassa (950 mt), tra Buddusò e Bitti,  e attraversa le provincie di Sassari, Nuoro e Oristano. La storia, la civiltà, lo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni di tali territori sono influenzati, sino dalle epoche proto-nuragiche, dallo scorrere di questo fiume.

Il bacino imbrifero raccoglie all'anno mediamente 3 miliardi quasi di metri cubi di pioggia, ma solo 900 milioni scorrono in superficie; la differenza dipende dall'assorbimento dell'eco-sistema del Tirso. In parole povere il Tirso che oggi vediamo non è   lo  stesso di molti millenni addietro.

                                                                               La vecchia diga di S. Chiara che verrà sommersa dal nuovo invaso

Il ciclo dell'eco-sistema nel corso degli anni è stato alterato dall'uomo, che ha sfruttato il Tirso per  irrigazione, produzione di energia elettrica ed estrazione di sabbia e ghiaia; un tempo il Tirso straripava e inondava le campagne d'Oristano con il suo limo fecondo, provocando alluvioni, ed inoltre comunicava con lo stagno di S. Giusta ricambiando e ossigenandone le acque,   preservandolo così da inquinamenti.

Attualmente, nel periodo estivo,  il Tirso, in alcuni tratti del suo corso,  sembra scomparire sia per la siccità che per la permeabilizzazione del terreno,   poi in altri tratti meno percolanti ricompare.

Il primo intervento umano sul Tirso fu la realizzazione di un invaso artificiale (il primo in Sardegna) con lo sbarramento della diga "Sos Canales" nei pressi di Buddusò,  a pochi kilometri dalla sua sorgente; il lago artificiale così creato aveva una capacità di 3,5 milioni di metri cubi d'acqua.

gifomodeo.gif (158882 byte)Per domare definitivamente le acque del Tirso che provocavano disastrose alluvioni nella piana di Oristano, compromettendo l'esito delle colture, e procedere alla bonifica delle zone malariche, grande flagello della zona,  venne realizzato tra il 1918 e il 1924 lo sbarramento del Tirso con la diga di S.Chiara, lungo il corso superiore del fiume.  L'invaso artificiale così creato prese il nome di "Lago Omodeo" dal nome dell'ingegnere progettista della diga; aveva una capacità di 400 milioni di metri cubi d'acqua e,   al tempo della sua ultimazione,  la diga di S. Chiara era, nel suo genere,   la più grande del mondo,  oltre che un'opera ingegneristica di grande valore ( 18 speroni con interasse di 15 metri ciascuno ed un'altezza di 55 metri).

La costruzione della diga era finalizzata all'irrigazione della piana di Oristano, alla produzione di energia elettrica e alla definitiva regolarizzazione delle portate del fiume.

                                   Il lago artificiale Omodeo

Quasi contemporaneamente   venne costruita ancora un altra dighetta, in agro di Busachi a pochi chilometri a valle dalla diga di S. Chiara, lunga 150 mt. e alta 29 mt. e capacità di circa 1 milione di metri cubi,  con il compito di coadiuvare la diga di S. Chiara nella produzione di energia elettrica ( il definitivo collaudo avvenne nel 1928) e la diga di Pranu Antoni,  in località omonima a pochi km. da Fordogianus alla confluenza del rio Flumineddu nel Tirso per uso irriguo.

Anche lo sbarramento sul Tirso effettuato con la Sbarra di S. Vittoria nel comune di Ollastra rientrava nel progetto generale, deviando le acque del Tirso per l'irrigazione della  piana di Arborea appena bonificata.   

  Alla fine degli anni sessanta la diga di S. Chiara cominciò a presentare delle lesioni che limitavano il riempimento dell'invaso per cui si pensò di realizzare un nuovo sbarramento che procurasse un bacino idrico di grandi dimensioni anche in previsione della futura realizzazione del complesso industriale di Ottana che avrebbe assorbito una grande richiesta di acqua; la località adatta venne individuata in "Sa Cantonera" a pochi chilometri da Busachi.

diga3.JPG (55466 byte)I lavori per la nuova diga "Sa cantonera" iniziarono nel 1980 ; la diga, a gravità ordinaria,  è stata realizzata in cemento armato,  ha uno sviluppo in cresta di 582 mt. ed un'altezza di circa 110 mt. 

Le zone occidentali del Campidano saranno le prime a trarre benefici da questo sbarramento; tra le finalità principali  della struttura l'utilizzazione delle acque per l'irrigazione dei comprensori di Oristano, Arborea e Terralba, l'uso idroelettrico e idropotabile e la laminazione delle piene.  
                                         La nuova diga "Sa Cantonera"

Il riempimento graduale dell'invaso è cominciato nel 1999 e a riempimento ultimato si avrà una capacità di 850 milioni di metri cubi d'acqua.                                                                                                                      

                                                          

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  Panoramica sulla nuova diga di Busachi

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