ricordo di un'estate
Home cos'è B 612 stand by me tears in rain lavagna

 

 

 

GRECIA  Luglio-Agosto 1998 

 

23/7    1° G  15.00  Ora Greca   Aereo

A parte un certo ritardo d’Andrea (mezz’ora sotto casa sua ad aspettare), del resto prevedibile, conoscendolo, tutto si è svolto nella norma. Deborah appare molto eccitata e a proprio agio. Cristiana sta come al solito (allegra).

L’umore generale è ottimo. Forse le cose andranno in maniera più tranquilla di quanto ci si poteva aspettare.

11.45  Albergo

Sto scrivendo sotto l’effetto (anche se sta svanendo) di 3 bicchierini del tipico liquore all’anice greco, l’ouzo (40% vol). La serata è stata tranquilla ma divertente. Nel pomeriggio siamo andati all’albergo; è decisamente una classe turistica, ma per  £ 23000 va più che bene, Le stanze sono: doppia, Andrea e Claudia; doppia, Cristiana e Deborah; tripla, io Alessio e Maurizio.

Abbiamo girato per un po’ la città dirigendoci verso l’Acropoli, facendo delle deviazioni per vedere i monumenti ai quali passavamo vicino: il Parlamento, il Monumento al Milite Ignoto, e lo stadio nel quale sono state fatte le Olimpiadi del 1896.

L’Acropoli e l’Agorà sono chiuse, abbiamo girato per la Plaka, il quartiere bizantino (molto simile al quartiere latino a Parigi) cercando un posto dove mangiare. Ho provato la moussaka (molto buona) e il dolce a sfoglia con il miele. Siamo tornati a piedi. Dopo una veloce doccia abbiamo saldato i conti nella nostra camera (avevo anticipato quasi tutto). Le altre quattro persone sono andate a dormire (?), e qui è iniziato il bello. Nella stanza sotto la nostra abbiamo delle ragazze svedesi sole. Maurizio è sceso a chiedergli di fare 4 chiacchiere, ma loro sono andate a dormire. Abbiamo scritto e calato un biglietto, fino alla loro finestra. Abbiamo sbattuto un pettine legato ad una corda alla loro persiana per fargli leggere il biglietto. Dopo mezz’ora si sono alzate e l’hanno letto, poi hanno chiuso con violenza la persiana. Dovevamo andare tutti con Maurizio, o beccarle da sole, non in 6 in una stanza. Comunque ci siamo divertiti moltissimo, abbiamo riso di gusto, e solo io ero un po’ brillo. L’amalgama con loro sembra buona. Deborah è fuorviante; è simpatica e affabile con tutti: se avesse una preferenza come la dimostrerebbe?

 

 24/7    G     8.30    Albergo

Il caldo mi ha fatto passare una notte molto agitata. Spenta la luce all’1.45 credo di non aver affatto dormito fino alle 3.40, poi, fino alle 7.30, un sonno leggero e discontinuo. Ci aspetta l’Acropolis e l’Agorà; non so in che condizioni sarò. Abbiamo svegliato gli altri: Andrea ci ha dato dei coglioni perché l’abbiamo chiamato 20 minuti prima dell’orario pattuito.

21.40   Nave

Abbiamo visitato l’Acropolis: è abbastanza bella, molto se si riesce ad entrare nell’ottica del tempo. 2000 anni fa… Il territorio è piuttosto brullo, una simile civiltà circondata da una terra a volte desolata. Per entrare all’Agorà volevano 1200 dracme: troppo per un sito archeologico che visto dall’alto (dall’Acropolis) non sembra molto significativo. Abbiamo quindi girato un po’ per la Plaka, per cercare qualcosa da andarci a mangiare ad un parco non lontano. Un po’ per stanchezza, un po’ perché non abbiamo trovato dei panini che ci ispirassero, siamo andati al parco senza comprare nulla. Siamo rimasti lì fino alle 15.45, poi ci siamo diretti verso la metropolitana per andare a prendere i bagagli. Con la metropolitana abbiamo raggiunto il Pireo. Non pensavamo di avere problemi, dovendo prendere solo un passaggio ponte, ed avendo ricevuto rassicurazioni in tal senso non ci eravamo preoccupati. Le tre agenzie delle compagnie di navigazione che effettuano il servizio tra le isole hanno detto la stessa cosa: IT’S FULL. Commento di Deborah: CAZZO!

L’idea era di prendere la nave del mattino dopo, e dormire (…) in spiaggia, se c’è, o lì alla stazione. Io non ero d’accordo: arrivare all’isola alle 15.00 ci darebbe problemi per trovare la casa. Io e Maurizio siamo andati a cercare un’agenzia per un’impresa disperata. Siamo capitati in un posto dove urlavano molto, e dove siamo stati più di venti minuti in attesa che, tra una telefonata (molte delle quali trovavano occupato o dirottavano ad altri numeri) e l’altra, trovassero qualcosa (probabilmente la conferma del tutto esaurito). Dopo 10 minuti ci ha detto che era tutto pieno, però anche di aspettare ancora. Dopo essere stati in mezzo a un litigio tra l’agente viaggi e una cliente, e dopo che Maurizio se ne era andato a fare un giro (io pensavo ad avvertire gli altri), il tizio dice che ha trovato i posti e che ci dobbiamo sbrigare e imbarcare immediatamente. Mentre un’impiegata compila il biglietto, entra Maurizio dicendo: Pisto, è tutto a posto, ho i biglietti. A quel punto mi sono trovato in una situazione difficile, e mi sono disimpegnato, scusandomi, con un po’ di difficoltà. Ci siamo imbarcati immediatamente, pagando il biglietto anche molto meno di quanto avevamo visto a Roma sull’orario dell’HTML (circa la metà). Abbiamo avuto una notevole dose di fortuna. Ah, siamo diretti ad Ios. L’umore è buono, le battute sono numerose, ma sono tollerate molto bene. Abbiamo visto il Museo Nazionale Archeologico: è molto bello, e molto grande. Purtroppo abbiamo dovuto visitarlo molto in fretta. A bordo abbiamo preso le poltrone, proprio vicino al bar, e la luce rimarrà sempre accesa. Arriveremo a Ios alle 5.30 e dovremo cercare casa non appena possibile. Non credo che riuscirò a dormire. Deborah è simpatica, e sembra avere più dei suoi 19 anni. Peccato che qualche volta parli un po’ in romanesco. Ora sono le 01.00 del 25/7, terzo giorno.

 

25/7     3° G    19.30       Appartamento Ios

Sul traghetto abbiamo dormito qualche ora, chi più chi meno. Alle 3.00 ho assistito con Maurizio all’attracco a Paros, allo sbarco e all’imbarco di alcuni passeggeri. Siamo sbarcati a Ios alle 6.10 circa. Chi affittava posti per dormire chiedeva prezzi troppo alti, o non affittava appartamenti. Siamo andati in 3 in paese con l’autobus a cercare, e dopo 1 ora e mezza di ricerca, e varie case guardate, abbiamo scelto quella che offre questo: tre camere, una da tre e 2 da due posti,  con due bagni e l’uso della cucina di quella che ce l’ha affittata. La spiaggia sta a 25 min a piedi, ma purtroppo, pur essendo la più bella, (ma forse è meglio dire la più nota) di Ios, è molto affollata.                           Sembra quasi Rimini: ci sono molti locali nella prima parte, e due stabilimenti. Più in là (la spiaggia è piuttosto grossa) c’è meno gente. Abbiamo fatto la spesa e stasera mangiamo pasta e  pomodori. Il figlio della padrona di casa ci ha detto che la vita inizia alle 2.00, ha il culmine alle 4.00 allo Scorpion, e si conclude in mattinata. Non so se stanotte ce la farò a seguire Alessio (che è intenzionato a seguire questo programma). Vedremo… secondo quello che ha detto il ragazzo, allo Scorpion succedono cose MAI VISTE. In ogni caso domani, per esperienza diretta o riferita, avrò qualcosa da scrivere.

0.45    Appartamento

Ios è veramente casinara come dicono. La vita inizia dalle 10 a mezzanotte, orari nei quali si esce di casa e ci si dirige verso i pub. Si sta nei pub qualche ora, poi, verso le

 

26/7       4° G    12.45   Appartamento

Riprendo il diario da dove l’ho lasciato ieri notte per il sonno. Dicevo che verso le 3.50 si va verso lo Scorpion Club, dove la nottata raggiunge il culmine, e dove dovrebbero accadere veramente cose da pazzi.

Ci siamo svegliati tutti molto tardi, verso le 11.30, e abbiamo fatto colazione. Deborah mangia veramente tanto, ma è decisamente in linea. Ha un fisico lineare, molto carino. E’ molto simpatica. Cristiana ha detto che al Sexy Party di lunedì potremmo trovare la donna della nostra vita (scherzava). A parte il fatto che il tipo di donna che si può trovare lì non so come e quanto potrebbe diventare quella della nostra vita…

In vista di un’uscita un po’ più lunga di ieri sera, pensiamo di tornare dal mare alle 19.30, così da uscire verso mezzanotte.

Lunedì c’è questo Sexy Party, chissà se è solo un nome a effetto per una festa, oppure sarà veramente una nottata molto più sfrenata delle altre. Comunque i manifesti pubblicitari dicono che ci saranno preservativi in omaggio e letti a disposizione, gratuitamente.

19.10   Spiaggia

Abbiamo iniziato a seguire le abitudini del luogo. Abbiamo deciso di tornare dalla spiaggia verso le 19.30, di cenare con calma e di uscire dopo. Sulla spiaggia abbiamo assistito a una scena terribile: 6-7 ragazzi argentini che si sono sdraiati accanto a 2 ragazze, probabilmente che conoscevano di vista. Quasi tutti questi erano con i capelli lunghi e mossi, pelosi e sovrappeso. Si sono presi le due ragazze il più carino (il meno peggio), e forse il più orrendo. Quello “carino” ha adottato una tattica molto soft, tentando un primo approccio al quale lei s’è ritratta. L’altro s’è preso una bruttina, e ha iniziato con dei baci sul collo. Quando ha mirato alla bocca lei s’è ritratta. Dopo aver temporeggiato ulteriormente, gli ha dato altri tre baci: due sulle labbra a bocca chiusa, ai quali lei ha risposto. L’ultimo aprendo chiaramente la bocca, e lei s’è prontamente voltata. (abbiamo supposto che al momento di liberare il biscione abbia sfoderato una fiatella tremenda). A questo punto lui se n’è andato, per tornare 20 minuti dopo con 10-12 lattine di birra che ha subito distribuito, meno che alle due ragazze che non l’hanno voluta.

 Lì l’animale ha raggiunto il culmine: la ragazza stava di schiena senza top, e lui le ha versato della birra nell’incavo della colonna vertebrale, risucchiandogliela. Ha fatto lo stesso sul costume (non risucchiando), ma la cosa non ha avuto ulteriori sviluppi. Poco prima che le 2 se ne andassero, questo s’è messo a fare il buffone infilandosi il cappello e il vestitino di lei, e dopo averlo minacciato (sempre scherzando) s’è buttato in acqua. Per me è stata una piccola vendetta.

Abbiamo scoperto la reale impronta genetica di Alessio: è un incrocio tra un’aquila e un mandrillo (per essere riuscito a distinguere una ragazza su uno scoglio a 500 m).

28/7    5° G      4.30    Appartamento

Questa sera c’è stato il primo litigio. Siamo usciti alle 0.30, e dopo aver preso qualcosa e aver fatto un giro, ci siamo diretti verso la spiaggia; era circa l’1.30. Le ragazze non erano entusiaste della cosa. Abbiamo preso la strada più lunga, che ci ha portati giù in circa 30-35 minuti. Il luogo era deserto, a parte le poche persone che passavano per la strada, anche se era illuminato (stavamo sotto un portico dove un bar il giorno ha i tavolini), e con un negozio aperto vicino. Io e Alessio siamo andati verso la spiaggia, e dopo 3-4 minuti siamo stati raggiunti da Andrea. Mi aspettavo dicesse che le ragazze volevano tornare indietro, invece si è unito a noi. Quando siamo tornati, 20 minuti dopo, non le abbiamo più trovate. C’era pure Maurizio con loro. Siamo saliti con un buon passo, e li abbiamo raggiunti quasi a casa. Erano piuttosto arrabbiati, specialmente Claudia. Arrivati a casa, abbiamo lasciato Andrea e Claudia da soli, e noi cinque ci siamo spiegati. Non ci siamo trovati proprio d’accordo, comunque abbiamo chiarito. Pure tra Andrea e Claudia la cosa pare sia rientrata. Deborah ha preso moderatamente le parti di Claudia, e questo è comprensibile, mentre Maurizio era d’accorso con le ragazze, e questo è un po’ più strano e inaccettabile Alle 4.00 di notte  Ios è molto affollata; c’era anche uno che aveva un panetto di fumo per una delle vie principali. E’ forte come isola.

14.00    Appartamento

Ci siamo alzati (e qualcuno pure svegliato) alle 13.15. Io e Cristiana siamo andati a fare il caffè e il tèLa questione di ieri sera sembra essere completamente risolta, anche se Maurizio ha fatto trovare una rosa per le ragazze con un biglietto: “Per le nostre dolcissime ragazze”. E’ un gesto che può pure far piacere, ma dal mio punto di vista si commenta da solo (e non certo positivamente).

Pensiamo di cambiare spiaggia, e andare a Koumbara, che si raggiunge con il bus.

Frosu ci ha fatto il pasticcio, è molto abbondante, stasera abbiamo la cena pronta.

 

18.00    Spiaggia Koumbara

A posteriori è stata una brutta idea venire qui; la spiaggia è piccola, ha troppi sassi, e c’è un vento molto fastidioso che ci ha rovinato tutta la permanenza.

22.15      Appartamento

 

28/7        12.35   Appartamento

Ieri il tempo per scrivere il diario non è stato molto, dovrò recuperare oggi.

La spiaggia non è piaciuta per il vento, le dimensioni e anche un po’ la gente; avevamo un gruppo di romani molesti vicino, sembrava di stare a Tor Vaianica (AOH, MORTACCI TUA, PORCO ***, COSI’ ME FACCIO MALE). Abbiamo avuto qualche problema a mangiare (per via della sabbia), e così verso le 19.20 siamo andati via. Abbiamo dovuto aspettare l’autobus 25 minuti. Il paesaggio che si godeva dalle rocce vicino all’isola era molto, molto bello, ma non credo proprio che rivedremo quella spiaggia.

Siamo tornati a casa e abbiamo cenato con il terrificante pasticcio fatto con carne di mulo morto di malattia. Era la sera del Sex-Party. Chiamando i miei ho visto Alessio che era andato a comprarsi una birra da mezzo litro per iniziare a carburare, ed è stato avvicinato da due ragazze italiane (di Brescia) con le quali abbiamo parlato per qualche minuto. Nulla di che (la situazione) ma almeno le abbiamo conosciute. Il presunto Sex-Party doveva essere solo una montatura pubblicitaria, dal momento che fuori il locale il movimento era ben poco.

21.20      Appartamento 

Quindi siamo andati al Cotton Club, dove ogni sera si esibivano dal vivo dei ragazzi che fanno musica, dove ci dovevano essere le bresciane. C’erano. Nel frattempo anche io mi ero fatto mezzo litro di birra, ed entrambi avevamo aggiunto un “rinforzino” con una lattina (sempre di birra) da 33

Le bresciane stavano con 4 ragazzi, ma sembravano annoiarsi molto. Dopo un po’ si sono alzate, e io e Alessio le abbiamo seguite. Dicevano di aver sonno e di voler andare a dormire, ma prima di dover salutare degli amici (e la mora sembrava realmente distrutta). Vero? Dopo 10 minuti le abbiamo viste che si dirigevano verso il bus-stop. A quel punto siamo andati a casa, dove abbiamo trovato gli altri. Andrea e Claudia sono andati a dormire, mentre noi cinque siamo riusciti per vedere un po’ com’era la situazione. Davanti al locale del Sex-Party non c’era un movimento eccessivo, quindi siamo andati allo Scorpion. Alessio era intenzionato a entrare, mentre io non me la sono sentita. Siamo tornati indietro in 4, e abbiamo fatto un giro per il paese. Nella parte alta, quella dei pub, c’era un casino allucinante di gente, musica, alcolici e ubriachi.

Alle 3.30 siamo tornati a casa, e abbiamo iniziato a mangiare i biscotti (eravamo tutti molto affamati). Si sono svegliati anche Andrea e Claudia, e così abbiamo fatto fuori una scatola di biscotti e mezza, e tutto il latte residuo. E lì è venuto in mente lo scherzo da fare ad Alessio: disseminare di ostacoli il suo cammino notturno, dopo averlo reso cieco svitando tutte le lampadine (idea mia). Nell’ordine, si sarebbe trovato davanti: un tavolino aperto, una fila di bottiglie messe in dei posacenere di plastica (bottiglie di plastica vuote), e un altro tavolino. La maniglia della porta era stata spalmata di Mentadent alla menta. 

Il percorso è segnato nella pianta lì a dx, e

La preparazione è stata molto divertente. Ci

siamo proprio ammazzati dal ridere.

Lo scherzo non è andato molto bene (forse è

meglio così, si sarebbe potuto fare male), perché

è riuscito a vedere il primo tavolino, e dopo

essersi impiastricciato la mano con il dentifricio,

ha fiutato lo scherzo ed è stato molto attento.

Sono stato svegliato dalle rimostranze di Alessio

(“chi è stato l’ideatore, mi potevo fare male”), dopo

10 secondi mi sono riaddormentato. Ci siamo

alzati alle 12.30, e dopo la solita colazione e la

preparazione del pranzo (i panini) siamo andati a Mylopotas, arrivando alle 16.00. Nel gruppo sembra essere tornata la piena armonia, e anche se si va avanti tra battute e offese reciproche (tipo sei un deficiente/cretino/idiota oppure coglione) nessuno si offende e tutti ridono.

Le risate sono una parte fondamentale di questa vacanza; ci si diverte quasi più dentro casa ai pasti e nei momenti morti che fuori. Questa è una cosa che mi fa apprezzare enormemente la vacanza ( è successo anche nell’ultima settimana bianca, a Madonna di Campiglio). Per cena abbiamo deciso di cambiare, e abbiamo fatto verdura: patate lesse, pomodori (crudi) e fagioli in scatola. Più gli avanzi del pasticcio di ieri.

 

29/7    ?  giorno   11.15   Appartamento

Scrivo mentre facciamo colazione.

Ieri ci siamo divertiti molto dopo cena con la cartolina di Maurizio alla sua professoressa di laboratorio (anche a causa di una mia aggiunta).

Dopo cena abbiamo fatto il solito giro. Abbiamo rivisto le bresciane, con le quali abbiamo scambiato 2 parole, sicuri che poi le avremmo rincontrate. Le abbiamo incrociate altre due volte, ma non le abbiamo fermate. Eravamo io e Alessio. In precedenza avevano detto che erano venute a Ios per fare mare. Mi sa che non hanno ben capito dove sono venute.

14.00   Porto

Stiamo aspettando il traghetto per Santorini. Dopo qualche giro , ieri sera, io e Alessio siamo tornati a casa, dove abbiamo trovato tutti. Siamo riusciti dopo 5 minuti, per andare in discoteca. Lui, non io perché ero troppo stanco. Accompagnandolo mi sono comprato un gyros pytta: è molto buono, però è meglio senza cipolla. L’ho lasciato davanti allo Scorpion e sono tornato a casa; ho letto e scritto un po’, e buona notte.

E’ riuscito fuori il discorso delle misure: Claudia sembra ossessionata dalle misure maschili. Chiede con insistenza le dimensioni dei nostri amici, e pure quelle nostre, confrontandole poi con le sue supposizioni. A volte, nei nostri momenti comuni, abbiamo parlato di argomenti  a sfondo, o con doppi sensi, di tipo sessuale. Facciamo battute anche un po’ pesanti, ma nessuno si scandalizza, e ridiamo molto…

Stiamo andando a Santorini per una gita di un giorno. Dicono che la natura sia splendida, (è un vulcano spento) e dalla capitale si vedano le scogliere nere (laviche) a picco sul mare. Per raggiungere la capitale dal porto si deve prendere la funicolare che Francesco ha detto che non prenderebbe neanche morto. Mi aveva detto: “prendila tu e poi mi dici”. Non solo la prendo, ma mi faccio anche una foto. Speriamo che quel trabiccolo regga… Stamattina c’è stata una piccola discussione, che non mi ha riguardato, inerente il comportamento di Francesco nei confronti di qualcuno. Ci sono delle ruggini vecchie, ma pare che queste non abbiano contaminato l’atmosfera di questa vacanza. Forse l’armonia non è ottima come credevo, ma è comunque molto buona, anche perché ogni minima discussione viene dimenticata 10 minuti dopo. Forse sono io che vedo tutto troppo rosa, o che giudico non infastidenti alcuni comportamenti.

19.20      Traghetto

Stiamo per partire per tornare a Ios. C’è stato un bel ritardo del traghetto, il quale ha poi impiegato due ore invece di una e un quarto per arrivare. Inoltre il traghetto non è arrivato a Thira, sotto la città principale, ma a un altro porto. Per arrivare in città c’erano da fare 20 minuti di bus, di una strada tutta curve e tornanti (c’era da farsela sotto). C’è rimasta solo una piccola parte (2 ore) del tempo preventivato (5 ore) per girare la cittadina (paese), e abbiamo visto la cosa più bella: il panorama delle scogliere. E’ veramente magnifico vedere questo paese arroccato sulla pendici di una conca vulcanica. Ha fatto molto caldo, e c’è stata una certa umidità. Non vediamo l’ora di farci una bella doccia. Per la cena non sappiamo che fare: abbiamo detto ad Alessio e Maurizio che alle 9.30 saremmo arrivati a casa e avremmo deciso per la cena. Probabilmente arriveremo oltre le 22.00, dovendoci lavare, quindi senza possibilità di preparare la cena. Forse Frosu ci offrirà qualcosa, ma non sappiamo cosa, quanto e a che ora. Per me possiamo mangiare anche uno o due gyros pytta, ma bisogna vedere gli altri. Non abbiamo preso la teleferica, ma abbiamo visto la discesa: non sembrava così terribile, ma ultimamente, dal lato della resistenza fisica, sto al livello più alto mai raggiunto.

 

30/7    ? g       13.30   Appartamento

Ci siamo svegliati alle 12.30 (tutti meno Andrea e Claudia), andremo in spiaggia molto tardi.

Ieri sera, quando siamo rientrati a casa alle 21.50,  Alessio e Maurizio non c’erano. Sono arrivati qualche minuto dopo, perché avevano cenato a Mylopotas con altre persone: un americano e le tre ragazze che si erano rimorchiati gli argentini l’altro giorno, sulla spiaggia. Quando sono andati ieri al mare , si sono messi a parlare con le ragazze (sono tre maestrine austriache elementari, ho detto tutto), poi si è aggiunto un ragazzo americano, e così sono andati a mangiare. Quindi noi non avevamo niente di pronto. Mama Froso (come si definisce lei) ci ha portato un ciambellone (una specie) da far assaggiare, e ci ha chiesto perché quella sera non avevamo cucinato. Le ragazze hanno colto la palla al balzo e sono andate a cercare di elemosinare qualcosa. Sono tornate con 3 calamari ripieni e mezzo, da dividere tra i 5 che non avevano mangiato. Andrea li ha solo assaggiati, dal momento che non ama i calamari  (quelli greci sono giganti). Quando abbiamo finito, è arrivato Alessio, dicendo: “e noi?” “Avete già mangiato” è stata la nostra risposta; al che Alessio ha risposto : “si, ma non a 3000 Dr!” Forse ha ragione. Loro due sono usciti per andare appresso alle austriache (con le quali non si erano dati appuntamento), mentre noi, con qualcuno ancora da “docciare”, ci siamo rilassati. E’ da notare che a tavola noi cinque eravamo vestiti così: Cristiana era pronta per uscire; io mi ero già fatto la doccia e avevo addosso SOLO un asciugamano intorno alla vita.; gli altri tre erano come stavamo a Santorini. Ci siamo stesi per un po’ di relax, e Cristiana, Andrea e Claudia si sono addormentati per 15-20 minuti, mentre io ci ho provato. Così, siamo usciti alle 0.15, piuttosto stanchi. Abbiamo fatto qualche giro, fino a che ci siamo messi a cercare un locale. Deborah ha preso in mano la ricerca, così la meta è diventata una discoteca., oppure un posto (bar-pub) dove ballare. Dopo aver scartato un paio di locali dove facevano entrare solo le ragazze gratis, siamo entrati da Shooter’s ( sempre comunque nel casino generale che abbiamo sopra la casa: un dedalo di vie e viuzze con una sola piazzetta, piena zeppa di locali e di gente che entra, esce e passa: spesso si rimane bloccati per le troppe persone che intasano le vie).

Dopo qualche decina di secondi sono usccito, anche perché stavo morendo di caldo. Mi sono diretto verso casa per cambiarmi, e con l’occasione comprarmi mezzo litro di birra..

 Ho anche incontrato le austriache in compagnia di alcuni ragazzi che non erano Alessio e Maurizio, che probabilmente le stavano spasmodicamente cercando per tutta Ios. Dopo essermi cambiato sono riuscito a farmi un giro e cercarli. Non li ho trovati (Alessio e Maurizio) quindi sono tornato da Shooter’s  dagli altri. Dopo un po’ ho deciso così che sarei andato a casa a leggere il libro che mi sono portato (e che mi sta piacendo) e a scrivere il diario. Del resto erano già le 1.30. A casa ho trovato Alessio che dormiva, a un’ora decisamente insolita per lui. Ho fatto piano, e dopo essermi messo in pantaloncini corti, mi sono messo a leggere. Dopo 15 minuti è arrivato Maurizio, gli ho detto dove erano gli altri, e li ha raggiunti. Dopo altri 30 minuti sono tornati tutti, avevano una sete terribile. Siamo rimasti a parlare per più di qualche minuto, e l’atmosfera era allegra ma in qualche modo rilassata, quando le porte scorrevoli che dividevano la stanza comune con il frigo e un divano dalla nostra stanza dove dormiva Alessio si sono aperte d’improvviso, con un urlo disumano. Quasi tutti abbiamo risposto con dei salti e degli urli per lo spavento (me compreso). Bello scherzo. Dopo qualche battibecco-battuta tra Claudia e Deborah da una parte e Alessio dall’altra (l’invitavano ad uscire dandogli del morto, quello che più di tutti aveva fatto tardi nelle giornate precedenti), i cinque erano intenzionati ad uscire. Non essendo però tutti d’accordo se tornare in discoteca o no, è uscita l’idea: fare qualche ripresa del casino con la videocamera. Se poi qualcuno avesse deciso di tornare allo Shooter’s, io l’avrei riportata (la videocamera) a casa. Così mi sono rivestito, e ho ricominciato una serata che davo per conclusa. Abbiamo lasciato Alessio a casa a dormire. Dopo varie riprese di gente completamente ubriaca o addormentata nei posti più impensabili, mentre eravamo nella calca, è successo un fatto strano: nella calca un tizio si è avvicinato da dietro a Claudia, l’ha avvinghiata e ha iniziato a strattonarla, sempre stringendola a se. Io sulle prime ho tardato un po’ a reagire, forse a causa dell’ora e del mezzo litro di birra che avevo bevuto, mentre anche Andrea che stava vicino è rimasto interdetto e non è intervenuto immediatamente. Dopo un paio di secondi (anche meno) ci siamo resi conto della situazione: era Alessio. Ci aveva rincorso per farci un altro scherzo: bella idea. Abbiamo così continuato a girare per un altro po’, dopo di che ci siamo ritrovati vicino casa. Ci siamo seduti qualche minuto, poi Claudia (quella che ne diceva di tutti i colori ad Alessio) e Andrea, vinti dal sonno sono andati a dormire, mentre noi cinque abbiamo deciso di continuare a girare. Erano le 4.00

 

23.20      Appartamento

Parte del pezzo precedente è stato scritto in spiaggia e in appartamento prima della cena.

Abbiamo continuato a girare per un altro po’, io mi sono preso un gyros pytta, poi siamo andati a dormire.

Il giorno dopo ci siamo svegliati alle 12.30 (almeno io) e mi sono alzato quando ho sentito Cristiana che rientrava (aveva fatto la spesa per la colazione). Abbiamo fatto colazione senza Andrea e Claudia, che hanno continuato a dormire. Poi, tra preparativi vari e perdite di tempo, siamo usciti di casa alle 15.45. Ho comprato la maglietta a Ilaria.

Per questioni legate con i biglietti (siamo riusciti in qualche modo ad averne 2 scontati del 30%, lo sconto studenti) io e Cristiana siamo rimasti un po’ indietro, e abbiamo dovuto raggiungere gli altri.

Comunque di tutte le scene viste la sera precedente la più bella ce l’ha raccontata Maurizio: una ragazza, chiaramente ubriaca, che doveva saltare da un gradino di 1 metro. Ha toccato terra ed è caduta rovinosamente non muovendosi più: si era addormentata!!

Nel pomeriggio la giornata al mare è stata normale. La sera tornando a casa abbiamo fatto i biglietti per Paros, dove andremo domani. Ci aspetta un bel programmino: lasciare casa, avendo dovuto rifare il bagaglio, entro le 12.00. Se riusciamo a lasciare le valigie al porto bene, altrimenti ce le dobbiamo portare in spiaggia; poi la sera abbiamo il traghetto senza aver avuto una casa o un posto a disposizione dove cambiarci. Arrivo a Paros circa alle 00.30 per passare la notte all’aperto, pensiamo in spiaggia, per trovare casa la mattina dopo: speriamo bene!

Stasera io Andrea e Claudia siamo rimasti a casa: Claudia perché deve fare il bagaglio e la mattina dopo ci dobbiamo alzare presto; Andrea per farle compagnia, ed io perché allo Shooter’s dove gli altri sono andati, non vado. Se si fanno un giro e passano da casa per bere, posso uscire con loro; altrimenti posso fare un giro di mezz’ora con Andrea per andare a prendere qualcosa.

 

31/8  ? g    11.15    Appartamento

Entro le 12.00 dobbiamo lasciare l’appartamento, stiamo finendo di fare i panini. Poi ieri sera non sono uscito, ho sonnecchiato fino alle 2.00. Ho visto Andrea che andava a dormire dopo aver finito il bagaglio, così mi sono messo a leggere e a mangiare la mia parte di ciambellone greco che Mama Froso mi aveva dato quando le ho riportato la pentola. Dopo mezz’ora sono tornate Deborah e Cristiana, con le quali ho parlato mentre mangiavamo qualcosa. Ah, dimenticavo: Mama Frosu ci ha dato pure del Water Melon (anguria). Poi sono arrivati pure Alessio e Maurizio, che hanno raccontato di aver ballato su una specie di davanzale-cubo per tutto il tempo, Maurizio senza maglietta e Alessio tenendola alla Ravanelli.

 

21.00    Traghetto per Paros

Ieri sera ho letto il libro fino alle 5.00, poi sono crollato. Mi sta appassionando (anche se non è niente di che), ma DEVO dormire!

Il risveglio del gruppo è stato affidato a me (a causa dell’insonnia e della sveglietta di Andrea) e a Cristiana, visto che anche lei si svegliava con la luce dell’alba e poi sonnecchiava. Io ho sentito la sveglia, e ho svegliato Alessio e Maurizio. Quando sono andato a svegliare Andrea e Claudia, ho visto Cristiana che si era appena alzata. Neanche a farlo apposta. Abbiamo avuto problemi a trovare la roba per i panini e i biscotti: alle 8.10 è tutto chiuso. E anche per bollire l’acqua e fare il caffè abbiamo avuto problemi: Mama Froso dormiva. Alla fine siamo riusciti a fare tutto, ho fatto la doccia e poi iniziato a fare il bagaglio. Ovviamente tutti gli altri l’avevano già finito (o quasi), ma almeno in questo me la cavo: 30 minuti e tutto era sistemato. Mentre facevamo la catena di montaggio per i panini è arrivata Mama Frosu con dei ragazzi di Roma che volevano vedere la casa. Gli abbiamo spiegato un po’ tutto, hanno contrattato un po’ sul prezzo e hanno detto che sarebbero andati a sentire altri amici che avevano trovato un’altra casa. Dopo poco sono arrivati 9 napoletani, e la stessa scena si è ripetuta; però questi stavano 18 giorni, e hanno quasi fermato la casa.

 

1/8  ? g       6.45       Campeggio a Paros

Sono andati a prendere degli altri amici, così quando i romani sono tornati, dicendo che l’altro appartamento era una fogna (l’avevano avuto a un prezzo TROPPO basso), l’hanno trovato prenotato. Hanno aspettato con noi un po’, poi sono arrivati i napoletani e hanno preso definitivamente la casa. I romani erano veramente distrutti, poveracci.

Anche in questo caso ARGYRI è stato ripetutamente svegliato. I romani erano cotti e senza appartamento: poveracci. Abbiamo lasciato i bagagli al Free Left Luggage al porto, e siamo andati alla spiaggia che sta a 100-200 m da lì.  La giornata è proceduta senza intoppi, e ho fatto una lunga e interessante chiacchierata con Alessio mentre stavamo in acqua.

 La sera abbiamo preso il traghetto per Paros, e anche se dentro c’era molta gente, con un po’ di fatica si sono trovati 7 posti. Noi 4 ragazzi siamo andati su un ponte esterno (coperto) a fare la 2° mano del poker che avevamo iniziato in spiaggia il pomeriggio precedente. Alle 0.20 siamo sbarcati. Avevamo preventivato di passare la notte in spiaggia ma anche di vagliare eventuale offerte. Come prevedibile ci sono state offerte delle stanze, e abbiamo trovato dei prezzi piuttosto alti rispetto a quelli che ci aspettavamo e a quelli di Ios. L’idea di andare a dormire era allettante, tuttavia c’era chi aveva problemi di soldi, e pagare per intero una notte che iniziava – bene che andava – alle 2.00, sarebbe stato scocciante. Però eravamo abbastanza stanchi, e questo ha creato una situazione molto tesa: si voleva trovare da dormire però non si volevano spendere quei soldi; si era tentati da un’offerta che economicamente poteva essere vantaggiosa, ma l’appartamento era formato da una sola stanza, e sul decidere se prenderlo o no, complice la stanchezza di alcuni membri del gruppo, la situazione è “precipitata” (anche se non in maniera drammatica). Qualcuno voleva, qualcuno no, il nervosismo impediva di ragionare bene, e si è colta l’occasione per riprendere

 

2/8  ? g     12.30    Campeggio

Ho un arretrato spaventoso, cercherò di recuperarlo, anche perché di cose ne sono successe…

Ero rimasto alla discussione esplosa venerdì sera al porto. Claudia ha iniziato a sragionare e lanciare accuse e minacce, e nella discussione sono entrati anche Deborah e Alessio, i quali avevano tra loro in sospeso altri conti per questioni di comportamento in vacanza, e di rapporto col cibo. Per qualche minuto si è proprio arrivati al litigio, con Claudia che è arrivata a minacciare anche degli sconosciuti che stavano cercando di dormire. Tutto perché si doveva decidere se prendere o no una casa. Alla fine non è stata presa, e quando ci stavamo preparando a passare la notte in spiaggia, abbiamo visto che i ragazzi che avevamo svegliato erano sul pullman di un campeggio. Gli abbiamo chiesto delle informazioni, e ci hanno detto che quella notte avremmo potuto dormire lì da loro, sotto un riparo, gratis, per poi decidere la mattina dopo se prendere una tenda e sistemarci al campeggio oppure no. Dopo qualche altro minuto di discussione (il campeggio sta a 15 km dal porto, ed è collegato a orari regolari da navette gratuite), si è deciso di andare lì per la notte, con la possibilità, il giorno dopo, di decidere se rimanere o no. Avevo già detto che per me le ragazze non lo reggevano il campeggio, ma alla fine anche loro erano convinte di andare. La notte abbiamo dormito stendendo i teli da mare sulla sabbia sotto un canneto, ma a causa del freddo e della sistemazione, io mi sono alzato alle 6.00 (ci eravamo stesi alle 4.00), e ho fatto due passi in giro. Dopo un quarto d’ora mi ha raggiunto Maurizio, e siamo stati insieme fino alle 8.15; alle 8.30 apriva la reception, così abbiamo svegliato Andrea e Cristiana per prendere una decisione. Siamo stati indecisi sul da farsi per più di un’ora, lasciando partire pure il bus che ci avrebbe riportato a Paoirikia (il porto) per cercare casa. Io Cristiana Andrea e Maurizio non eravamo troppo convinti di restare (non eravamo sufficientemente attrezzati, e prima solo io e Andrea avevamo fatto campeggio, gli altri non sanno quale disagio comporta), mentre Alessio voleva restare spinto dal risparmio (ha qualche problema di budget), e Deborah voleva restare perché era molto stanca, e solo l’idea di rimettersi in cammino a cercar casa sotto il sole con le valigie la faceva tremare. Claudia non ne voleva sapere, anche se ormai l’orientamento generale era quello di rimanere. Andrea è riuscito a convincerla, così abbiamo preso 2 tende da 2 e una da 3. Abbiamo fatto colazione con la roba comprata al minimarket (ha dei prezzi molto buoni), e siamo andati in spiaggia; tutti meno Andrea e Claudia che sono rimasti in tenda a dormire.

 

11.20            Campeggio

Nel pomeriggio, (di ieri) le ragazze parevano aver cambiato idea. Hanno iniziato a lamentarsi vigorosamente della sistemazione, manifestando la chiara intenzione di voler trovare casa. Deborah sembrava la più accanita, ma anche Cristiana era molto ferma. Mi ha stupito soprattutto Deborah, che la mattina aveva spinto molto per rimanere. Evidentemente, non avendo fatto campeggio, si erano lasciate attrarre dall’esoticità della cosa, non considerando a cosa andavano incontro.

Comprensibile la sorpresa mia e di Alessio. Loro sono andate a Paoirikia alle 18.00, e noi le abbiamo seguite, tanto avevamo preso sole in abbondanza (ci siamo quasi scottati) e saremmo rimasti fuori per cena. La ricerca è stata infruttuosa, molti posti erano pieni, così abbiamo cenato e siamo tornati veramente morti di stanchezza (io molto). Claudia è stata male, forse un colpo di freddo che le ha dato problemi di stomaco, e anche mal di gola. La notte è stata discreta, mi sono svegliato con un po’ di mal di schiena a causa del fondo duro (terra), ma il freddo per fortuna non c’è stato (anzi, abbiamo avuto caldo). Dopo la colazione fatta al mini market, abbiamo preso il bus per Naoussa. Con una notte di sonno l’umore, anche quello delle ragazze, è migliorato. C’è qualche strascico, specialmente tra Alessio e Deborah, che salta fuori raramente come risposta un po’ brusca, o come opposizione alle idee o ai suggerimenti (inoltre Alessio non condivide le troppe critiche rivolte a troppe cose), per il resto sembra tutto bene. A Naoussa hanno ancora cercato casa per 15 minuti, ma più per riflesso condizionato che per vera convinzione, visto che anche trovandola ci avrebbero dormito per una sola notte, e avrebbero dovuto fare un trasloco per un giorno. La sera abbiamo fatto un giro per la cittadina e abbiamo mangiato fuori. L’umore sembra nettamente migliore rispetto la sera precedente. L’unico grosso problema per le ragazze sembra essere il bagno in comune (quindi non troppo pulito) e alla turca, per il resto per tre giorni (scarsi) residui si possono sopportare anche alcuni disagi. Poi stasera c’è stata la festa in spiaggia, e hanno mostrato di apprezzare e gradire l’atmosfera (c’è pure un grosso falò sulla spiaggia). Molto era dovuto alla stanchezza e alle mancate aspettative.

 

3/8   -2 g   12.30   Campeggio

Ieri sera è successo un fatto curioso: stavamo aspettando Maurizio che uscisse dai bagni (c’erano Andrea e Alessio) , quando arriva una coppia di inglesi, sui 22-25 anni, lui normale, lei ubriaca e barcollante. Lei aveva indosso solo degli anfibi, le mutandine, e un asciugamano a tracolla che le copriva appena i seni. Il bello è che si sono infilati nel blocco bagni-docce maschile, e sono andati a fare la doccia (?!). Non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione, così siamo rimasti fuori ad aspettare, per vedere cosa succedeva. Da sotto la porta non si vedeva nulla (la posizione dei piedi, ad un occhio un po’ sveglio, poteva dire molto), così ci siamo dovuti affidare all’udito. La doccia è durata un po’ troppo, circa 30 minuti, e nella seconda parte ci sono stati dei gemiti (o almeno così ci è sembrato). Dopo sono usciti come se nulla fosse, lei sempre barcollante e con l’asciugamano intorno alla testa, quindi in topless (non aveva il segno del costume, quindi era abituata a girare a seno nudo), lui come era entrato. Devo dire che appena li ho visti sono rimasto stupito.

Questa notte ho dormito meglio: ho avuto meno caldo, e a un certo punto ho avuto pure freddo. Abbiamo fatto come al solito colazione con la roba comprata al mini-market. Siamo andati a Naoussa, e lì a una spiaggia a caso. Era molto carina, e si aveva proprio l’idea di una spiaggia di un’isola greca. Siamo rimasti lì fino alle 19.00 circa, poi siamo andati a fare un giro per Naoussa. E’ carina, per certi versi assomiglia a P.to Rotondo. Ha un corso con dei ristoranti, che finisce in una chiesa nella quale stavano dicendo messa (penso un Pope). Penso fosse un rito cristiano ortodosso. Siamo andati a mangiare in uno di quei locali. Dopo abbiamo fatto un altro giro per il villaggio, poi abbiamo preso l’autobus per il camping. L’umore delle ragazze è leggermente migliorato. Il giorno dopo siamo andati alla stessa spiaggia, era piaciuta, e siamo andati via un po’ prima per vedere un po’ di Naoussa di giorno. Il giorno prima ho trovato il ristorante che mi aveva indicato Francesco: che bella sensazione, l’idea che anche a migliaia di km di distanza e in un paese straniero o mai visto prima, ci sia qualcosa che si conosce o si riconosce.

Mi sarebbe piaciuto mangiare in uno dei ristoranti che danno sul porto, ma non è stato così. In ogni caso ho preso quello che volevo: pesce (e più in particolare polpo all’aceto e calamari fritti). Dopo sono andato con Deborah a prendere un dolce che avevo visto facendo una passeggiata prima di cena: una cialda calda fatta a griglia, con del gelato sopra (vaniglia e cioccolato) e caramello. Buonissimo, delizioso, non c’è che dire. Anche Deborah è rimasta stupita: era proprio quello che ci voleva dopo un pasto così. Tornati al campeggio ci siamo fatti la doccia, e per caso ci siamo trovati noi quattro ragazzi davanti al nostro bagno chi già “docciato”, e chi no. Maurizio stava in mutande (slip), mentre io avevo il solito asciugamano avvolto intorno alla vita. Stavamo proprio di fronte al bagno delle ragazze, (i due bagni sono affacciati), così abbiamo iniziato a scherzare. Già avevamo iniziato a ridere prima, quando ci eravamo trovati di fronte ai bagni turchi, e nel prenderci in giro da dentro e fuori. C’era Alessio che “in piena azione” gridava “ragazzi, zitti un po’ che mi devo concentrare”, e più lui rimostrava e più noi ridevamo. Lo spirito goliardico è rimasto nell’aria visto che prima, rivolgendomi verso l’entrata del bagno delle ragazze, ho mostrata MOLTO più di quanto non avrei dovuto (praticamente tutto), però in quel momento né nel vialetto che passa in mezzo ai bagni, né nei bagni delle ragazze, passava nessuno (e nessuna). Poi, da dietro, ho abbassato gli slip a Maurizio, ma anche in quel caso non passava nessuno. Maurizio mi ha reso la pariglia cercando di levarmi il telo che avevo davanti a Deborah e non mi ricordo chi altra, ma è stato troppo delicato, ho fatto in tempo a tenermelo, e più di una coscia non si è visto. Dopo che tutti ci eravamo fatti la doccia, ci siamo trovati nel locale comune a fare quattro chiacchiere, per decidere che fare il giorno dopo. Siamo rimasti qualche decina di minuti lì a parlottare, decidendo che fare il giorno dopo, e una volta deciso chi e a che ora avrebbe svegliato gli altri, le ragazze sono andate a dormire, mentre noi siamo rimasti a giocare a poker. Abbiamo finito alle 3.15.

Sono andato a dormire alle 3.45, e il giorno dopo avevamo la sveglia alle 9.00. Io mi ero fatto dare l’orologio da Alessio, così da sapere quando erano, circa, le 9.00. Appena sono scattate, sono stato chiamato da Maurizio, e dopo qualche decina di secondi si è affacciata Cristiana, che la sera prima aveva detto di non essere sicura di riuscire a svegliarsi proprio alle 9.00. Il programma della mattinata prevedeva che avremmo prima fatto i bagagli, poi colazione, per prendere il bus delle 12.20, lasciare i bagagli a Paoirikia, e andare in spiaggia. In realtà, fin dall’inizio le cose sono andate in maniera diversa. Nel prepararsi ognuno ha seguito l’ordine che gli era più comodo (come era logico), così le prima persone si sono messe a far colazione verso le 10.00. Io mi sono prima lavato, poi sono andato a cercare di mangiare, ma il mini-market era chiuso a causa della mancanza di energia elettrica. Così ho dovuto aspettare. Fatta colazione sono rimasto lì a parlottare con gli altri, poi, verso le 11.20, sono andato a fare il bagaglio, quando ormai tutti gli altri l’avevano già fatto. Non era un’operazione banale, perché bisognava lasciare fuori la roba per il mare, per la notte in traghetto, e per il giorno dopo ad Atene. Inoltre nei giorni passati non ero stato troppo ordinato (la tenda, pur obbligandotici, a volte non te lo permette). Ci ho messo 40 minuti, pensavo di meno, comunque sempre in tempo per prendere quello delle 12.20. Quando tutti eravamo pronti, è stata avanzata una proposta: prendere quello delle 13.20 per evitare di arrivare al porto con i bagagli e alla spiaggia con una temperatura troppo alta. Con un’ora libera, noi ragazzi ci siamo messi a giocare a poker, e le ragazze a leggere o scrivere cartoline o a riposare. Verso le 13.00 è stato proposto un altro rinvio di un’ora, anche questo accettato. Buffo è che erano proprio le ragazze, che erano le più accanite avversarie del campeggio, a proporre i rinvii per restare qualche altra ora; e Deborah era la più accanita.

ORA STO SCRIVENDO ALL’AEROPORTO DI ATENE          

Verso le 14.00, ci siamo chiesti se fosse opportuna una pausa pranzo per noi del poker, così abbiamo interrotto. Durante questa pausa è stata avanzata (dalle ragazze) una proposta: restare fino al tardo pomeriggio, le 18.00, le 19.00, poi andare con calma a Naoussa, farsi un giro (a turno, guardando i bagagli), cenare con qualcosa trovato in giro, un gyros-pytta, e poi con tutta calma prendere il traghetto. Abbiamo ripreso a giocare, e verso le 16.00, o poco prima, Claudia ha iniziato a mostrare segni di insofferenza perché stavamo giocando ormai da qualche ora. Abbiamo deciso così di chiamare il giro alle 16.20, poi per vari motivi, abbiamo smesso alle 17.00. Le ragazze volevano un po’ giocare a carte (solo Claudia e Cristiana). Cristiana era andata in spiaggia a prendere il sole, ma nessuno l’aveva seguita. Mentre stavamo giocando, è venuta fuori l’idea di restare al campeggio a cena, così da mangiare qualcosa con calma, e poi arrivare a sera al porto. Alla fine, dovevamo partire alle 12.20, siamo partiti alle 21.20. E qui inizia il bello. Noi avevamo l’assoluta necessità di arrivare al porto entro un’ora decente, per non perdere il traghetto, e subito ci è piovuta addosso la prima tegola: il solito autista, un misto fra un ergastolano e un traghettatore di immigrati clandestini, arrivava al campeggio a bordo di una Renault, perché la corriera si era rotta.

EVVIVA! Per fortuna rimaneva quella piccola, che però era veramente piccola, soprattutto visto che la corsa delle 21.20 per il porto è una delle più affollate. Quello che ci consolava era che a regolare la folla di gente che si accalcava per salire sul piccolo pullman era un inglese, visibilmente ubriaco e con l’uso di una sola mano, l’altra impegnata a reggere un’Amstel. Dopo essere entrato tra i primi, con tutto lo zaino grosso (circa 13 Kg), l’alcolizzato ha capito che con i bagagli quella folla non sarebbe mai entrata neanche in un pullman grosso il doppio, così ha dato ordine affinché i bagagli venissero messi nel portapacchi sul tetto. Il portapacchi non era altro che una piccola ringhiera che circondava il pullman, quindi più che la paura, avevamo la certezza che i nostri (non il mio) bagagli sarebbero stati lanciati fuori bordo alla prima curva.

Inoltre tante erano le valigie e gli zaini caricati (alcuna tipo quella di Andrea, 27 Kg, e quella di Claudia, 23 Kg) che l’alternativa –del resto molto plausibile- al lancio era lo sfondamento del tetto, che visto lo stato del bus altro non doveva essere che un lamierino di 2 mm. Questa seconda ipotesi avrebbe salvato i bagagli, ma avrebbe ucciso qualche occupante. Restava il problema di far entrare una folla in un mezzo che più di 30-35 persone non poteva contenere, ma l’ubriaco direttore dei lavori ha avuto un’idea: far salire alcune persone in braccio a delle altre. Così io mi sono caricato sulle ginocchia Deborah, Alessio che stava accanto a me ha fatto lo stesso con Cristiana, Claudia con Andrea, e così via fino a che, pressati come sardine e pure su 2 strati, siamo partiti. Stavamo tutti sudando come maiali (e ci aspettavano 2 viaggi più una mezza giornata ad Atene), visto che non avevamo neanche 20 cm per muoverci, e ad ogni curva sembrava ci dovessimo ribaltare. Le strade buie e il fatto che spesso costeggiavamo il mare fa capire come più di qualcuno abbia avuto paura (in un possibile incidente, saremmo morti per i traumi, schiacciati e soffocati, o annegati). D’improvviso, alla salita più dura, il dramma: dopo essere passato dalle 3° alla 2°, e dalla 2° alla 1°, le marce da scalare erano finite, il bus continuava a rallentare e della ripida salita ancora non si vedeva la fine. Costretto a fermarsi, ha riprovato un paio di volte a partire sfrizionando, e l’unico risultato che ha ottenuto è stato quello di far spegnere il motore. E’ scoppiato un trambusto, misto di divertimento e preoccupazione (o paura), mentre non sapevamo affatto cosa sarebbe successo. La soluzione più efficace è spesso quella più semplice: ha alleggerito il mezzo facendo scendere 21 !!! persone, si è fatto un pezzo di salita (diventata discesa) a retromarcia a motore spento, e poi con un po’ di rincorsa, e molto sollievo da parte nostra, ha superato il pezzo critico. Al primo pezzo in pianura si è fermato a raccogliere gli altri, e così siamo arrivati a Paoirikia. Tutto il viaggio è stato accompagnato dai nostri cori, tipo “Autista mortacci tua”, “Autista spigni er pedale”, “E l’autista è della lazio”, oppure “OOOOOOOH…OLE’” nei momenti più critici.

Arrivati al porto un’ora e mezza prima della partenza del traghetto, ci siamo divisi in due gruppi: uno guardava i bagagli e l’altro andava a prendere da mangiare, da bere e a telefonare. Poi il contrario. In 4 abbiamo preso l’ultimo gyros-pytta. Ci siamo imbarcati in turistica e, nonostante i nostri timori, per i posti sulle poltrone non c’erano problemi. L’intenzione generale era quella di giocare a poker per tutta la notte, o una parte di essa, ma quando ho visto Andrea sull’abbiocco, e io stesso ero molto stanco, ho preso la decisione: ho steso il telo da mare sotto una fila di tre poltrone libere, sopra ho messo il sacco a pelo di Maurizio, e buona notte. Mi sono svegliato 2-3 volte, l’ultima circa alle 4.40, quando ho deciso di alzarmi.

Ho fatto bene, perché nel tempo di svegliarmi, mettere a posto e andare al bagno, siamo arrivati al Pireo. Siamo sbarcati che era ancora notte. Quasi tutti abbiamo dormito (o ci abbiamo provato) e forse la più brutta è stata Claudia: stesa per terra, sul telo da mare, accanto a una porta, dietro una fila di poltrone, con sugli occhi una bandana, a mo’ di benda del condannato: una trovata molto ingegnosa, simile alla mia degli occhiali da sole sul traghetto per Ios (era molto bello vedermi con gli occhiali da sole alle 4.00 del mattino in un luogo chiuso). Abbiamo atteso fino alle 7.00 l’apertura del deposito bagagli, dopo di che ci siamo divisi. Io, Maurizio, Cristiana e Deborah siamo andati alla Plaka per un ultimo giro e l’acquisto di ricordi (non io), gli altri sono andati direttamente all’aeroporto. A parte un piccolo incidente occorso tra uno zaino di Deborah e un piccione chiaramente intoppato da 6-7 giorni, tutto è filato liscio, e dopo il faticoso shopping alla Plaka, siamo arrivati in aeroporto alle 12.45. Dopo l’ultimo pokerino alla sala d’imbarco, l’aereo è decollato in orario, e dopo un volo costantemente cabrato e una discesa turbolenta, siamo atterrati puntualmente. Cristiana è andata a Ostia con il padre, noi 6 abbiamo preso il treno, scendendo tutti a Trastevere meno Deborah, che andava a Fara Sabina (16 fermate). A trastevere c’era Pino che ha preso Claudia e Andrea, e noi tre siamo andati con l’8.

Alle 18.40 stavo a casa.

Commenti finali.

In definitiva è stata una bella vacanza. Non avevo mai visto la Grecia (a parte quando avevo 5 anni, e non ricordo molto) ed è stata un’esperienza nuova. I timori della vigilia sono risultati essere del tutto infondati.