Stazione di Catania 19.30

Tutto comincia in una scura e fresca sera di gennaio, del 4 di gennaio per essere precisi. Il luogo è la stazione di Catania dove i tre amici Dario, Andrea e Turi aspettano il treno. Turi ha vinto una borsa di studio per andare a fare ricerca all'università di Milano e si appresta a partire. Andrea e Dario si limitano ad accompagnare l'amico ed ex compagno di classe per un saluto. Non è la prima volta che Turi parte per un lungo periodo (l'Erasmus in Scozia durante gli studi universitari e qualche tempo dopo la laurea in Venezuela per un anno a cercar fortuna, o forse per qualche altro misterioso motivo).

Questa volta tuttavia la situazione è differente. Apparentemente sembra tutto normale, come se la separazione fosse solamente per qualche giorno o per qualche settimana. Nessuno ne parla esplicitamente, le espressioni sembrano allegre, l'atteggiamento spensierato, non mancano le risate ed i sorrisi per le solite battute. In fondo però tutti e tre sanno che stavolta sarà diverso: Dario tra poco andrà a New York per chissà quanto tempo, Andrea non sa ancora bene dove trascorrerà il suo futuro prossimo, sa che molto probabilmente sarà altrove e tanto gli basta per essere triste. La sensazione di fondo è di una profonda malinconia come se quel treno potesse fare molto di più che andare a Milano, come se potesse condurre tutti e tre verso una nuova e diversissima fase della vita. Nessuno ne fa il minimo cenno, ma in Sicilia non si parla come nel resto d'Italia, i vecchi amici si capiscono in silenzio, è un arte antica che non si impara e non si insegna questa, fa parte del nostro essere siciliani, è gran parte del nostro essere siciliani.

Fuori c'è un fresco appena percettibile, a Catania l'inverno non riesce mai ad essere freddo ed i tre, in attesa del treno di Turi, si godono il continuo vociare della stazione, gli spettacolari e funambolici saluti delle famiglie separate dal bisogno di lavorare e dalle vacanze appena finite e gli immancabili trasbordi di voluminosi e pesanti bagagli con i quali ogni emigrante prova a portare con se, se non i colori, quantomeno i sapori di questa triste e luminosa isola. Così in questo scenario malinconico comincia la nostra storia che di triste, in realtà ha ben poco: a distanza di pochi giorni dalla partenza di Turi, quasi per caso, gli altri compagni di classe Dario, Andrea ed Alberto, avrebbero lasciato Catania andando ad unirsi, nella sorte, ai già da tempo emigranti Luca e Giorgio. Questo libro è il documento, più o meno fedele, di cinque mesi di scambi telematici tra sei ex compagni di classe. Sei personalità diverse accomunate dagli aneddoti di una vita passata assieme e dal pudore del loro affetto. Sei città diverse che convergono nella dichiarazione d'amore verso la propria terra, che viene spesso rievocata nostalgicamente. Un destino comune alleggerito dall'apertura giornaliera della posta elettronica. I sei protagonisti del libro sono stati compagni di classe dall' '85 al '90 nella sezione A del Liceo scientifico Galileo Galilei di Catania. Nel 1986 si piazzarono gloriosamente secondi al campionato di calcio del biennio