1970
A cavallo per l'Italia !!!
Attraverso un'ormai introvabile sequenza di immagini, commentata dallo stesso Battisti , riviviamo alcune delle fasi che hanno caratterizzato il viaggio ecologista del 1970
"E'bello ,è bellissimo
, quello che vediamo, io e Mogol, è un'Italia diversa e la gente ci accoglie come i corrieri del "Pony Express". Il problema è la sveglia : suona alle 5 , ma quando ci mettiamo in sella sono le 9 . Spesso , poi , sbagliamo strada. Una sera abbiamo corso il rischio d'annegare in mezzo alle trote.Se volete conoscere voi stessi, montate a cavallo con me"
IL MARE,IL MARE
"Quando abbiamo visto il mare ci siamo sentiti emozionati come bambini . Eravamo in viaggio ormai da una settimana , tra boschi , monti e rovi. vedere l'acqua azzurra e la sabbia è stato bellissimo ..."
DAGLI APPENNINI AL TEVERE
"Siamo nell'Appennino emiliano. Per trasferirci dalla pianura padana alla campagna romana noi , i <<cow boys >> degli anni '70 , abbiamo dovuto attraversare l'Appennino tosco - emiliano.
Non è un'esperienza facile , soprattutto perchè nei momenti di sosta, non sapevamo mai dove legare i cavalli, e il caldo era soffocante.
QUALCHE VOLTA DORMIAMO SOTTO LE STELLE
"Siamo in sella da una decina di giorni... Dobbiamo difenderci ogni sera dagli inviti a cena delle persone che incontriamo . Tutti ci vorrebbero al loro desco. Qualche volta abbiamo dovuto accettare , ma cerchiamo di tenere duro , altrimenti la nostra cavalcata a Roma si trasformerebbe in una comoda gita..."
"Ogni sera raggiungiamo la località prestabilita dove ci aspettano le roulotte e la jeep che ci precedono per preparare il campo base . Cuciniamo noi stessi , dopo aver acceso il fuoco . Il menu è sempre quello: grosse bistecche al sangue, vino di quello buono, tanta frutta che ci regalano per la strada o che a volte cogliamo noi stessi dalle piante.
GLI INCONTRI CHE ABBIAMO FATTO.
"Tanti incontri e tutti stimolanti.
La gente è meravigliosa , e scoprirla è altrettanto bello. Abbiamo incontrato un vecchietto di 82 anni che era stato in cavalleria durante la prima guerra mondiale e ci ha chiesto di quale reggimento fossimo.
Una vecchia tutta nera, con una falce in mano, ci è venuta incontro sull'Appennino Tosco-emiliano . << Oddio è la morte!! >> ho pensato, ma la vecchina voleva offrire soltanto della frutta.
Un giorno , in una stradina toscana ci ha raggiunto una bellissima ragazza bionda . Aveva letto del nostro viaggio e s'era messa a cercarci : << Per trovarvi ho fatto 150 chilometri , almeno un autografo me lo merito...>> ha detto. "
"Ai piedi degli Appennini. Comincia la scalata di buona lena . Non c'è in giro
un'anima e sembra davvero di vivere in un altro secolo. Ma non appena arriviamo in un
centro abitato, anche se piccolo e sperduto , troviamo ad accoglierci un sacco di gente .
Un mattino , in un paesino della Lombardia siamo stati festeggiati dai piccoli studenti di
una scuola elementare . Ma non sempre ci sono applausi : più di una volta siamo stati
scambiati per zingari e pregati di allontanarci"