De Battisti

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Vorrei rendere pubblica una gradevole conversazione intrattenuta tramite posta elettronica con Giuseppe Lacagnina , un nostro visitatore che per motivi di studio si trova fuori dai confini italiani.

 

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Complimenti per il sito. Vorrei aggiungere una breve nota. Ho letto quello che i critici hanno detto a proposito di

'Anima latina'. Sono rimasto abbastanza disgustato, anche perche' 'Anima latina' e', secondo me, uno dei migliori l

avori della coppia Battisti - Mogol. Mi sembra che questa storia confermi quanto sospetto: in Italia ogni critica e'

fatta senza serenità, in modo fazioso e disonesto. Cosi', se un'opera ha un 'difetto', si becca subito una bella serie

di stroncature... Per non parlare della leggerezza con cui si esprimono opinioni lapidarie. Io mi sono avvicinato a

Battisti solo da circa tre anni... ed adesso e' il mio autore preferito. Per quanto riguarda la produzione con Panella,

conosco solo Hegel, che non mi piace, e 'La sposa occidentale', che e' uno dei miei cd preferiti. Mi e' stato detto che

Battisti e' un uomo di destra, mentre spesso le mie idee, per quanto libere, vanno un tantino a sinistra. La cosa non

potrebbe importare meno. Battisti e' un artista ed una persona sensibile; figurarsi se penso alla politica quando ascolto

la sua musica! Certo, penso... e messaggi piu' i meno velati ce ne sono... ma Battisti e' comunque un interlocutore da

rispettare, nel dialogo che la sua arte costituisce.

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Ti ringrazio per i complimenti al mio sito. Sono perfettamente d'accordo con te circa le critiche mosse da alcuni

giornalisti contro Battisti ( come avrai comunque capito , leggendo i commenti sul sito ) . Invece amo particolarmente Hegel , ricco di significati intrinseci e di carattere generale. Ovviamente sono un fedele ascoltatore anche di tutta la sua produzione successiva al 1978. Senza dubbio la canzone migliore de "La sposa occidentale" è "I ritorni" che ha qualche somiglianza con "Estetica" di "Hegel") Per quanto riguarda la collocazione politica di Lucio , non me ne sono mai preoccupato. Effettivamente qualcuno sostiene che sia di Destra, però lui non si è mai pronunciato a proposito , quindi potrebbe essere anche una mera diceria. Magari sentendo Hegel potrebbe venire in mente una filosofia destrista, ma è altrettanto vero che ascoltando "Straniero" ( dal disco "E già" ) oppure l'inedito "Il paradiso non è qui" senz'altro questa opinione verrebbe meno. Ma il bello della musica è proprio l'indipendenza più totale da qualsiasi movimento politico. Se mai è la gente che poi tende ad etichettare un genere piuttosto che un altro.


Secondo quanto ho letto, l'album 'Hegel' deriverebbe il proprio nome da un errore di Panella, come lui stesso avrebbe

affermato. Io non credo a questa sua affermazione; credo piuttosto si tratti di una provocazione culturale. Perche'? Nel

cd 'Hegel' si trova una canzone ( se non erro ) dal titolo 'Tubinga', o comunque questo nome viene fatto, nel corso del

disco. Orbene, la connessione tra Hegel, il filosofo, e Tubinga e' ovvia. D'altra parte, ascoltando il cd, ho sentito la

frase : "[...] d'altronde essere nemici facilita, piacersi e' cosi' inutile...' che richiama ( modestissimo parere ) la

filosofia dialettica di Hegel. Non mancano altri richiami. Tu, cosa ne pensi?

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Anch'io sono del tuo stesso parere. Secondo me però la parte che più clamorosamente rivela la somiglianza di

argomentazioni filosofiche è nella frase : " E' successo quello che doveva succedere..." che rispecchia con esattezza ( al limite del plagio direi :-) ) una celebre frase di Hegel. Non comprendo però tutto il clamore attorno alla decisione di dedicare un CD a questo filosofo. Non può trattarsi di una questione politica , perchè come ben sappiamo , Hegel non precisò mai la sua opinione politica, tant'è che dopo la sua morte si crearono due correnti , una di destra e l'altra di sinistra . Secondo te dove si nasconde l'arcano ? Forse nella pretesa di noi italiani di dover sempre e comunque etichettare ogni forma esistente d'arte con il colore di un partito.   

La frase " E' successo quello che doveva succedere..." mi e' sfuggita perchè non ho ascoltato Hegel abbastanza... pero'

hai proprio ragione. Se poi ammetti che il processo di traduzione da' una certa libertà, questa frase puo' essere

interpretata come una vera e propria citazione di Hegel! Probabilmente la disputa sulla natura politica di Hegel ha le

proprie radici proprio dove le vedi tu. Mi sembra che talvolta noi italiani siamo i peggiori nemici di noi stessi, e che

abbiamo la tendenza a dividerci in 'fazioni' pronte a scontrarsi su tutti i fronti. Poi, la storia della E, quella mi sembra

anch'essa una bella provocazione. Non che la cosa mi offenda... una provocazione puo' essere molto stimolante.

 

La storia della E si incarna in uno "schiaffo senza mani" alla cultura che viene spesso condannata nel disco. Questo desiderio di anticonformismo si ripete d'altronde da più di dieci anni.

 

Non sono d'accordo con Panella quando enuncia il suo 'teorema' sul senso e sulla natura della canzone, e per due

motivi. Primo, l'arte non accetta guinzagli di sorta e definizioni restrittive; secondo, ci sono autori molto bravi che

fanno canzoni completamente al di fuori del 'modello Panella'. Con ciò non intendo giudicare Panella, naturalmente.

Devo ancora ascoltare la gran parte della produzione Battisti-Panella.

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Se non sbaglio una volta Panella disse : "Io non faccio canzoni, ma soltanto poesie"....

 

Quello che mi dici di Panella mi meraviglia: ancora una volta provocazioni argute... una volta ha detto che la canzone

deve essere bella e stupida... Se fosse perfettamente comprensibile e non - ambigua, la produzione di Battisti e

Panella non sarebbe forse arte... Le cose piu' profonde della vita si possono spesso esprimere solo tramite paradossi

e contraddizioni...

 

Devo essere sincero, ho imparato ad apprezzare i paradossi e le contraddizioni di Battisti(Panella) . Non è del tutto

falso quello che sostiene Panella. A volte è preferibile esprimersi ermeticamente . E poi , c'è il gusto della libera interpretazione, che arricchisce l'ascolto. Paragonerei questo stile di scrittura ai quadri di Picasso. Non a tutti piacciono , però coloro che lo apprezzano , lo fanno perchè da loro la possibilità di stabilire una più o meno libera interpretazione dell'arte.

 

 

Mi piacerebbe sapere cosa i fans di Lucio pensano degli Audio 2. Il mio parere e' il seguente. A mio avviso gli Audio

2 hanno iniziato con scarsa o nulla originalità, ma sono senza dubbio bravi. Molto bravi. E a loro onore va il fatto

che si sono evoluti e si stanno evolvendo verso una realtà artistica originale ed autonoma. E poi, discorsi da critico a

parte, mi fa piacere ascoltarli. Tu cosa ne pensi ?


La mia sempre più cronica astinenza da Battisti, mi spinge egoisticamente a pretendere che gli Audio 2 ripetano

fedelmente lo stile Battistiano , però guardando la cosa da una prospettiva diversa, devo ammettere che la loro evoluzione è più che giustificabile. Li preferivo prima , però....

 

Non ho ascoltato molto gli ultimi Audio 2, eppure forse hai ragione. Al di la' del piano artistico forse prima ci

piacevano di piu'... Ma dimmi: possibile che fosse solo nostalgia di un Lucio Battisti un po' meno sofisticato ed

enigmatico?

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Probabilmente hai ragione, non si tratta di sola nostalgia . Di recente ho avuto la fortuna di ascoltare alcuni inediti di Battisti ( La spada nel cuore, La folle corsa ,ecc.. ) , e mi sono accorto che la necessità di inseguire queste rarità proviene dal fatto che ho anch'io il bisogno di risentire il vecchio , schietto , e invincibile Battisti. La sua attuale produzione è carente di "contingenza" , ma è pur vero che ha acquistato in qualità . Non è per tutti , questo è vero. Ma chi ha la pazienza di seguirlo , apprezzerà senz'altro le sue nuove qualità , a patto di rinunciare al "nostro caro angelo"...

 

Gli Audio 2 sono senza dubbio 'battistiani', ma non sono certo come il Battisti di Acqua azzurra . Pensi che Battisti

avrebbe potuto evolvere in una tale direzione, se non avesse incontrato Panella?

 

I primi Audio 2 hanno sviluppato una musica che era a metà tra quella di Panella e quella di Mogol. Infatti i testi erano ricchi di ermetismi e paradossi neoBattistiani , mentre la melodia era più vicina al primo , che non al secondo. Quello che sarebbe diventato Battisti senza Panella , non lo sapremo mai. Certo è che Battisti in quella direzione già stava andando ( già con "Macchina del tempo" ), e comunque il processo di "modernizzazione" sarebbe giunto primo o poi.

 

Che ne pensi di E gia'?

 

Non credo che "E già" sia realmente il manifesto canoro di Battisti, e che il 1982 fosse stato l'anno della svolta, penso invece che possa considerarsi come un momento di "debolezza" in cui ha sentito la necessità di rivolgersi ai suoi fedeli ammiratori , anche per spiegare , a modo suo , la causa della rottura tra lui e Mogol . Quest'ultima considerazione può essere appurata ascoltando il motivo del disco medesimo , intitolato "Registrazione" : "La musica come l'amore è un divertimento, quando si complica invece diventa un tormento ed al piacere allora subentra la noia , si affaccia la fatica del tuo ruolo." Forse nel prossimo Cd di Lucio , scopriremo la verità ...

Le canzoni di 'La sposa occidentale' mi hanno emozionato, eccome, eppure mi hanno anche lasciato un senso di

tristezza, la sensazione di aver perso qualcosa. Non voglio dire che Battisti ha perso un 'quid', e' difficile spiegare.

Mi sembra che la produzione con Panella sia la naturale evoluzione del mondo emotivo di un uomo colto e sensibile.

Mi sembra che questo processo di ricerca e di scavo psicologico abbia sollevato molti dubbi e gettato molte ombre su

una visione del mondo e dell'uomo che forse era un po' semplificata. Quello che si richiede è un messaggio più

aderente alla realtà alla realtà di oggi. I giovani italiani sono cambiati, se in meglio o in peggio e' da vedersi, ma sono

comunque cambiati. Ci vuole qualcosa di nuovo, ci vogliono stimoli originali.

 

E' per questo che Battisti canta "Estetica" e non "Acqua azzurra" . Perchè avverte il cambiamento , sa che non puo'

tornare al passato, lui che è precursore delle mode.

 

Vorrei aggiungere alcune considerazioni sul punto dell'ermetismo. Una cosa forse azzardata, per la quale qualche gran

letterato mi prenderà a pomodori in faccia. Pensa per un attimo all'ermetismo dei testi di Battisti. Poi pensa a come

Battisti ha smontato il concetto tradizionale di canzone... componendo delle entità nuove ed originali. Sara' una

bestialità bella e buona... ma a me viene in mente Eugenio Montale. Montale ha fatto qualcosa di simile nel campo

della poesia. Ha iniziato molto presto con l'ermetismo, e poi, in una seconda fase ( Diario del '71 e del '72), ha

cominciato a rielaborare il concetto di poesia, mettendo i propri versi in una forma completamente nuova, quasi una

non-poesia. Come a chiedersi 'C'è ancora bisogno della poesia tradizionale?'. Battisti sembra avere scelto una strada

simile. Con la differenza che, appartenendo ad un mondo diverso, Battisti viene giudicato in modo completamente

diverso, grazie ai nostri pregiudizi culturali. Sono d'accordo con te, e' interessante la possibilità di dare una libera

interpretazione. In questo modo l'arte da' un messaggio diverso ad ognuno, e forse più messaggi..

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Purtroppo Battisti ha avuto la "disgrazia" di essere un cantante. Se fosse stato un poeta, lo avremmo studiato un giorno

sui libri di scuola , o probabilmente avrebbe vinto uno di quei premi letterari prestigiosi. Purtroppo è solo un cantante , è la cultura snobba questa forma d'arte. Comunque, quel che è certo, è che nessuno potrà mai negare che Battisti abbia stravolto ( in positivo ) completamente il concetto di canzone, prima per quanto riguarda l'arrangiamento, poi nel messaggio che la canzone può trasmettere a chi l'ascolta.

 

No, Andrea. Non e' la cultura che snobba il Battisti cantante... la cultura e' una cosa viva e non conosce pregiudizi e

categorie assolute per quanto possibile. A snobbare Battisti perche' cantante sono coloro i quali si dicono 'intellettuali'

e vanno avanti a forza di paradigmi e pregiudizi, spesso deformando tutto ai fini di una qualche ideologia politica...

alla quale tutto va sacrificato!

 

Anche se non dovrebbe essere così , però oggi giorno, la cultura è fatta da certi "intellettuali" e quindi , gioco forza, la

conclusione è che ,oggi come oggi , la cultura è fatta da fantasmagorici intellettualoidi .

 

le canzoni Battisti-Panella non abbiano piu' la valenza di canzoni di cantare in compagnia... non solo e' cambiato il

bersaglio della produzione artistica, ma anche la modalita' di fruizione dell'opera. Che ne pensi? Mi sembra che

questo punto meriti una riflessione.

Certamente. Non ho mai pensato che le canzoni dell'ultimo Battisti fossero di quelle che si possono cantare tra amici, e

sicuramente il target a cui Lucio si rivolge non è certo questo. La sua è una ricerca introspettiva, attraverso l'analisi dei problemi della società . Soprattutto in Hegel , si evidenzia uno studio maniacale degli atteggiamenti umani, anche ricorrendo ad appoggi filosofici . E credo che il titolo dell'album, faccia riferimento proprio a questo. D'altronde un Battisti, che viaggia oltre i cinquant'anni, che perseveri nello scrivere canzoni del tipo "Balla Linda" ( per altro bellissima ), alla luce di una personalità estremamente evolutiva , mi pare incoerente con le sue scelte . Per questo , credo, sia legittimo un simile percorso filosofico , che viene estrinsecato nelle sue "incomprensibili" canzoni ( per chi vuole che siano tali ).