Primo Piano
In questa rubrica riportiamo gli articoli apparsi sui giornalidal ricovero di Lucio Battisti fino alla sua morte.
MILANO. 29 agosto 1998 , quattro e mezza del pomeriggio. Dopo decine di tentativi a vuoto , la sorella Albarita, risponde
al telefono . "Sì , è ricoverato". Qual'è il problema , si tratta di un fatto renale ? "Magari..." risponde. Poi aggiunge:"Siamo
molto preoccupati , non posso dire altro". E' la conferma, Lucio Battisti sta male. Dal 28 agosto voci, strani e contorti tam
tam difficilissimi da verificare, si erano diffusi rapidissimi. Malore , crisi renale, dialisi d'urgenza, intervento chirurgico,
c'era di tutto . Inclusa la possibilità che le sue condizioni fossero molto gravi. Complicatissimi i controlli , resi ancora più
problematici dalla legge sulla privacy e dal leggendario riserbo del cantante e della sua famiglia. Tanto che solo nel
pomeriggio del 29 agosto è stato possibile sciogliere in parte questi nodi : lo ha fatto prima la sorella, poi il cugino , Rufino
Battisti e i loro toni sono tesi, le parole ridotte all'essenziale. Così tutto quello che si può ricostruire è davvero poco, con
una quantità di "se" e di "forse".Andiamo indietro di qualche giorno a Poggio Bustone, dove da Roma i genitori di Lucio
vengono a passare il fine agosto. Lo fanno da anni, vanno alla pensione "Da Francesca" e non hanno nemmeno bisogno di
prenotare perchè la loro stanza c'è sempre. Ma questa volta non arrivano: potrebbe essere questa la prima conferma
indiretta che il cantante poteva aver avuto problemi di salute già all'inizio della settimana . L'ospedale più indiziato , in cui
sarebbe Lucio Battisti è il San Paolo di Milano. Le indiscrezioni fanno sapere che Battisti sarebbe stato prima ricoverato in
clinica, poi in ospedale, dove sta facendo esami, si dice.
MILANO. 1 settembre 1998 , è ormai la cronaca del silenzio. Si dipana tra il grande atrio dell'ospedale , i paraventi del
corridoio del reparto di medicina al secondo piano, le "incursioni" alla direzione sanitaria per sapere se qualcuno ha
cambiato idea. Ma tutto resta come come quando la notizia si era diffusa. Caso mai con una punta in più di preoccupazione
per le effettive condizioni di Lucio Battisti. Perchè ieri mattina Franco Sala, direttore generale dell'Ente San Paolo ha
raccolto i cronisti presenti e ha detto : "Appreziamo il modo in cui avetr svolto finora il vostro compito . Comprendiamo le
vostre buone intenzioni e ci rendiamo conto che non si tratta di curiosità morbosa, ma c'è una legge che tutela la privacy e
comprendete che noi non possiamo dare notizie. Siamo autorizzati a darle solo se ce lo chiede il paziente... C'è solo un caso
in cui cade la riservatezza, ed è quello della morte". Da un medico che mantiene l'anonimato arriva una sottolineatura delle
difficoltà che sta attraversando Battisti. Dice :"Date le condizioni estremamente gravi è logico che siano state adottate
misure importanti per far rispettare la privacy." . Davanti la stanza numero 9 c'è una guardia giurata a difendere la privacy
di Lucio .
ROMA, 2 settembre 1998, riservato come e più del figlio . Ma anche burbero e talvolta
bizzoso : "Lasciatemi in pace o vi prendo a bastonate". Non a caso i vicini lo hanno battezzato il
nonno di Heidi . Alfiero Battisti, papà di Lucio, è un vecchietto di ottantacinque anni . L'ultima
volta che Alfiero ha visto il figlio è stata qualche settimana fa : "Il giorno di Ferragosto. Ma ieri
l'ho sentito al telefono", precisa. E poi , in uno sprazzo di incredibile disponibilità, confida che
solo se avesse potuto a quest'ora sarebbe a Milano. "Accanto al mio Lucio. Invece non posso
muovermi . Sono vecchio ormai e oltre agli acciacchi dell'età c'ho pure una scheggia conficcata
nella testa : un regalino della guerra. Mi hanno anche nominato grande invalido , capirà..." . Già ,
ma Lucio come sta ? "La verità non è quella che si legge sui giornali". E allora qual è ? "Mio figlio è stato male. Ma il suo è
un problema che si risolverà", taglia corto.
Nei giorni successivi trapelano pochissime notizie , per lo più contradditorie. C'è chi sostiene che Battisti stia meglio e sia
in procinto di uscire dall'ospedale per tornare a casa, e chi sussurra invece, che le sue condizioni siano gravi o addirittura
gravissime . Finchè non si viene a sapere che Battisti viene trasferito dal reparto di medicina a quello di terapia intensiva
dello stesso ospedale. La guardia che da qualche giorno pattugliava l'ingresso del reparto , ora è scomparsa e il posto letto
occupato da Lucio Battisti è vuoto : tutte conferme indirette ( poi ufficializzate ) del trasferimento. Quest'ultimo evento
sembra confermare l'ipotesi più pessimista sulla salute del cantante - compositore.
MILANO 9 settembre 1998, BATTISTI MUORE ALLE ORE 8.00 ALL'OSPEDALE SAN PAOLO DI MILANO . Lo
rende noto il direttore generale Franco Sala che in un comunicato ha precisato " NONOSTANTE TUTTE LE CURE DEI
SANITARI CHE LO HANNO ASSISTITO E' DECEDUTO PER INTERVENUTE COMPLICAZIONI IN UN QUADRO
CLINICO SEVERO SIN DALL'ESORDIO". Un comunicato stampa rende noto che soltanto i familiari più stretti di Battisti
potranno accedere alla camera ardente dell'ospedale. Intanto davanti il San Paolo si rafforzano le misure di sicurezza in
seguito all'accumularsi di una folla di fans , giornalisti e televisioni. A Roma, in molti negozi di dischi, aumenta la vendita
di raccolte dei brani più famosi di Battisti. Le agenzie cominciano a battere i primi commenti dei personaggi famosi che lo
hanno conosciuto nella sua carriera:
MOGOL :"Sono certo che anche in questo momento Lucio apprezzerebbe un rispettoso silenzio . Chi lo ha amato si unisca
in preghiera"
VENDITTI :"Mille ricordi mi legano a Lucio , ma scelgo il silenzio, per rispettare la sua scelta di privacy"
BONCOMPAGNI: "Era già morto , come Mozart".
VELTRONI :"Per molti italiani le canzoni di Battisti sono state un pezzo del proprio tempo"
FINI :"La sua morte colpisce tutta una generazione "
AGNELLI :"Mi dispiace molto"
MARONI :"E' morto un pezzo di me"