Battisti è quasi sempre in testa

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Siamo nel 1970. Mentre "Anna" va fortissimo , il più antidivo dei cantanti aspetta l'ispirazione studiando le stelle e disegnando fumetti. La sua ragazza è sempre la stessa da tre anni, ma lui non sa se la sposera.

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L'anno musicale si apre con Sanremo, prosegue con il Disco per l'Estate e il Cantagiro, si snoda col Festivalbar e la Mostra di Venezia e si conlcude trionfalmente con Canzonissima : questo è ormai da anni il calendario obbligatorio della nostra canzone. Adesso alla routine delle manifestazioni s'aggiunge un altro punto fermo : Lucio Battisti, il cantante autore che senza partecipare a Sanremo, Disco per l'Estate, Canzonissima , Venezia ( al Festivalbar ci ha mandato un suo disco e ha vinto la seconda volta consecutiva ) è rimasto nella classifica dei dischi più venduti per 44 settimane su 52. Un super record che nessuno può vantare.

Lucio Battisti - 28 anni il 5 marzo prossimo - è da qualche tempo il miracolo musicale del nostro mercato. Miracolo per costanza nella presenza tra gli "hit", miracolo perchè comunque lo si esamini , il suo successo è frutto di idee, di originalità , di anticonformismo, di rischio. Lucio personaggio trai piu' difficili , carattere che sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione, simpatico oppure odioso a seconda del giorno o dell'ora in cui lo si incontra, sembra essere un abbonato al successo. Dicevamo delle classifiche dei dischi più venduti : nel 1970 appena concluso è rimasto in classifica 34 settimane come cantante, 25 come autore della canzone lanciata da Mina "Insieme" , 10 con "Per te", da lui affidata a Patty Pravo . Mentre Canzonissima imperversava, lui quatto quatto , ha tirato fuori la sua "Anna" ed è andato in vetta alle classifiche . Canzonissima è finita e lui non ha fatto una piega. Adesso è alle porte Sanremo. Battisti che vi ha partecipato una sola volta come cantante ( "Un'avventura " ) dichiarando subito dopo che non  ci sarebbe più tornato e due volte come autore ( bocciato con "Non prego per me"  cantata da Reitano e "La farfalla impazzita" eseguita da Dorelli e Paul Anka ) , non dovrebbe esservi presente nè come cantante, nè come autore. Abbiamo usato il condizionale perchè con Lucio non si può mai essere sicuri di nulla. Possiamo però prevederlo fin da ora , una sua canzone non mancherà certo dai primi posti delle classifiche post-festivaliere. Perchè ha successo? Chi è veramente questo Battisti che sembra aver scoperto quei segreti che nessuno sinora aveva saputo trovare scavando tra le righe del pentagramma ? Dire di Battisti, anche se si pensa di conoscerlo benissimo, è alquanto rischioso. Forse di lui l'unico che "sa" è Giulio Rapetti , alias Mogol, autore dei testi di tutte le canzoni di Lucio. Ma Mogol, come depositario del "gran segreto" si guarda bene dal cedere alla lusinga dell'"ho detto". Lucio è Lucio e Mogol è il suo profeta,  dicono in Galleria del Corso per esemplificare il complesso rapporto di stima, d'amicizia e di collaborazione che lega Battisti a Mogol. La Mecca dove Allah-Battisti e Maometto-Mogol si incontrano è la sede della "Numero 1" neonata etichetta discografica ed editrice in cui , si dice, Battisti ha degli interessi, se non altro come coproprietario della "Acqua Azzurra" ,  casa editrice musicale di tutte le canzoni battistiane.

"Io sono sicuro che quando lancio una canzone avrà successo , perchè prima di quella ne ho scritte altre venti che io e Giulio abbiamo vivisezionato e quindi gettato via ! "  ( Lucio Battisti )

Autodidatta, vede la musica non la legge, tanto timido da diventare agressivo, complessato più di quanto Freud avesse previsto per un solo uomo. Lucio vive a Milano in un appartamentino pochissimo arredato . "Ho una casa perchè l'albergo mi costerebbe di più", dice. Studia le stelle facendo l'alba, quando il tempo milanese lo consente, sul suo terrazzino, disegna "strip" a fumetti che sono divertentissime e solo gli amici possono leggere, va a caccia. Ogni tanto sparisce dalla circolazione e nessuno ( tranne Mogol ) sa dove sia. Parla a lungo , quando concede un dialogo a un estraneo , e la sua conversazione è sempre precisa e consapevole. Non ama interviste e fotografie . Questa estate ebbe un acceso battibecco con l'inviato di un importantissimo settimanale che, senza preavviso, l'aveva raggiunto nella sede di una delle sue rarissime serate ( ne fa pochissime ma il suo cachet è il più alto pagato a un artista in Italia ) . "Sono venuto per un servizio, ti facciamo anche la copertina..." , "E chi se ne importa... Non ho voglia di parlare...".

Certo , non è sempre facile trattare con lui : non per superbia, ma perchè della pubblicità , delle fotografie sui giornali, delle pubbliche relazioni non gliene importa niente. Lucio ha cantato per la prima volta in vita sua nel gennaio 1968 durante una puntata di "Bandiera gialla" : la canzone era "il vento" , poi incisa dai Dik Dik. Mogol lo conosce dal 1966.

"Quel giorno mi alzai con un presentimento . Andai dal mio editore che allora era una ragazza e si chiamava Christine Leroux , che mi disse : oggi ti faccio conoscere una persona importante, il mio amico Mogol. Da quel giorno siamo sempre insieme".

Dicono di Battisti che è antipatico , che si dà un sacco di arie , che è megalomane , che ritiene di essere il "più" in assoluto della nostra musica leggera. Abbiamo visto come e perchè Lucio si sia guadagnato questa fama di personaggio difficile. Di lui però dicono che è tirchio sino all'esagerazione.

Certo Lucio non è uno con le mani bucate, ma per vivere gli basta quel che ha: un appartamentino semivuoto , qualche capo di vestiario comodo e pratico ( niente cravatte e una sola giacca blu, per esempio ). Mangia dove gli capita, vive come gli pare.  

 

 

Articolo scritto da Gigi Vesigna