IN VIAGGIO CON ORESTE

Quattro amici, Romina, Oreste, Marcello ed Augusta stanno dirigendosi a Castel Sant'Elia; seguiamo il loro dialogo...

Romina- Dove ci stiamo dirigendo?

Oreste- Al castello di Jella?

Marcello- Nooo!

Augusta- Al castello di Stroppa?

R- Nooo!

O- Al castello di Ischi?

M- Nooo!

A- A Castel Sant’Elia?

R- No… Esatto!

O- Che cosa c’è di bello?

M- Forse, facciamo prima a dire cosa non c’è di bello…

A- Si, cari amici, questo è un posto davvero incantevole; siamo nel viterbese, terra dei Papi, dei monti Cimini e dei laghi di Vico e di Bolsena.

Tra le profonde valli che segnano il territorio, la più nota, onusta di gloria, è senz’altro la valle suppentonia. A Nepi, comincia a sprofondarsi e a due miglia circa, sul ciglio a sinistra siede Castel Sant’Elia.

R- Così vicino a Roma, ma così diverso, qui sembra di stare in un altro mondo…

O- Cosa credevate, che vi facessi una sòla?

M- Ah, bè, da te c’è d’aspettarsi di tutto…

A- Lasciatemi stare il mio Oreste, e godetevi il panorama invece… guardate, quello è il monte Soratte, di qui ci vuole poco a raggiungerlo; alle sue pendici c’è Sant’Oreste, un paesino davvero ridente, quasi medioevale, le strade e le case ben curate e sempre fiorite, l’aria profumata, e… sapete che una volta l’anno fanno una festa in piazza, dove viene esposta (e poi ovviamente mangiata) una torta gigantesca con delle raffigurazioni sacre?

R- Ma dai!

O- Si, e poi vedete lì, in cima al monte, dove sono i ripetitori TV? Lì, proprio lì, c’è un eremo, che si raggiunge a piedi (o anche in auto) da Sant’Oreste dove i fraticelli ti offrono il loro elisir…

M- A me hanno detto che c’è una stupenda cappella dove si celebrano anche i matrimoni…

A- Ci possiamo sposare lì, amore?…

R- Ecco il bivio… Castel Sant’Elia, Nepi, Umiltà.

O- Come si chiama il B&B, Jean Pierre?

M- Si, anzi, fammi chiamare, così avvisiamo del nostro arrivo…

A- Che giornata, ragazzi! Oggi il tempo è davvero eccezionale!

R- Fino a quando c’è la festa?

O- Il settembre castellese? Allora il 2 e il 3 c’è la festa dei santi patroni, poi la festa del borgo.

M- Festa del borgo?

A- Si, è davvero carina, pensa che è ambientata nel centro storico, che gli abitanti chiamano "Ghetto", e alla sera, sotto le stelle, puoi gustare, cucinati e serviti da simpaticissimi ragazzi del posto delle ottime specialità gastronomiche della tradizione locale, come ad esempio l'acquacotta, il baccalà in guazzetto, i fagioli con le cotiche, e persino il cinghiale.

R- Che bello, ci voglio venire più spesso qui…

O- Io direi di tornare anche in autunno, perché a pochi chilometri da qui, sui monti Cimini, imperversano le sagre delle castagne; tra cortei storici e balli in piazza e davvero piacevole trascorrere i week-end ottobrini tra Canepina, Soriano e San Martino, tanto per citarne alcuni…

M- Ragazzi, ma oggi e il 3 settembre! Santa Rosa: vogliamo andare a Viterbo stasera?

A- A vedere la macchina di Santa Rosa?

R- Si, dai, sbrighiamoci, posiamo tutto da Jean Pierre, e ripartiamo, che quello è davvero uno spettacolo da non perdere…

O- Si ma io ho fame, visto che è quasi ora di cena…

M- Oreste, figurati se tu non pensi sempre a mangiare, comunque se puoi trattenere lo stomaco qualche minuto, conosco io un posticino delizioso lungo la strada, dove si mangia bene e si spende poco.

A- Da zia Benedetta a Vetralla?

R- Proprio lì, c’è anche del buon vino paesano, bianco e rosso; direi che ne vale la pena, visto che tra l’altro a Viterbo oggi saranno tutti pieni…

O- Ok boys! Ecco Jean Pierre, ciao, come va?

J.P. Bene arrivati, ragazzi accomodatevi…

E V0I COSA ASPETTATE? VENITECI A TROVARE, DOVUNQUE VOI SIATE, E DOPO SOGGIORNATO, LA VOCE DIFFONDETE…