La Storia della Città

 
Il castello Vagnone e la chiesa parrocciale di S.S. Quirico e Giulitta ricostruita all'inizio del secolo su una precedente chiesa del '300


Origine del nome

Qual'è l'origine del nome Trofarello? La raccolta "Memorie storiche" (Memorie storiche, raccolte da A.B.B. di Chieri 1907, M. Geirardi) attribuisce l'origine del nome di Truffarello alla lingua celtica: i celti, popoli nomadi, che effettivamente passarono per Trofarello avrebbero voluto indicare con questo nome la fertilità  e la gaiezza della sua terra.

Un'altra ipotesi fa derivare il nome di Trofarello da un Trofeo innalzato a qualche condottiero vincitore, o sovrano in apparizione di qualche vittoria conseguita tra le ridenti colline trofarellesi.

Una terza ipotesi attribuisce la scelta del nome del paese ai primi Signori, incaricati di governare da Carlo Magno tutto il territorio circostante, forse gli "Arimanni".

 

Breve storia

La zona doveva essere particolarmente esposta alle correnti dei mari preistorici che hanno preceduto la formazione della pianura padana. Ancora oggi abbiamo le antiche diciture dei luoghi che ricordano il mare, quel mare che nel tempo si è allontanato: Sabbioni, Arena, Arenelle, il Pesce, i Giairetti, Rigolfi, Bocchetti...

Man mano che il mare si ritirava, la pianura fertile si estendeva. Le colline che prima formavano isole emergenti divennero luoghi di abitazione dei primi animali e successivamente delle prime popolazioni neolitiche. nel periodo preistorico alle popolazioni localmente presenti si sovrapposero popolazioni di ceppo ligure ed a queste, successivamente, popolazioni celtiche. Testimonianza della penetrazione dei Celti sono fornite da fibule bronzee del III secolo a.C. ritrovate nel territorio di Trofarello.

Una più estesa documentazione ha lasciato la presenza romana che si è sviluppata in Piemonte a partire dal II secolo a.C. In varie località infatti sono state rinvenute fondamenta e laterizi romani. Nel territorio di Trofarello, in particolare nei pressi della località Madonna di Celle, sono stati rinvenuti pezzi di capitelli e di colonne romane.

I romani hanno poi lasciato il selciato di una strada che oggi è stata abbandonata: essa collegava anticamente la Zona di Chieri con la zona di Testona, passando nelle vicinanze della chiesetta di S. Maria di Celle. Altri resti sono a Moriondo, revigliasco ed il Val San Pietro, quasi al confine con la Val Suchana (la odierna Valle Sauglio).

Risultano poi testimonianze del periodo successivo alla caduta dell'impero romano, il IV ed il V secolo, in cui il Piemonte fu percorso da truppe composte in gran parte da formazioni germaniche (Unni, Goti, Vandali) che certo furono presenti anche in questi luoghi. Reperti sono stati trovati circa la presenza di tribù o guarnigioni longobarde.

Nella suddivisione amministrativa introdotta dai longobardi Trofarello fu feudo tenuto dalla famiglia Guaggioni (poi Vagnone).

Il documento più antico di cui si conserva traccia, ove si fa cenno a Trofarello come ad una unità territoriale fisica specifica rislae al 1228, cioè all'epoca di Federico II, nipote del Barbarossa, fa atto di donazione del Contado di celle ai Signori di Revigliasco e di Trofarello: appunto ai Vagnone.

Il dato che valorizzò il Contado fu la funzione di posto difeso, di sosta e di rifornimento che esso svolse lungo la via di comunicazione tra Genova e la Francia.

Trofarello segue poi da vicino tutte le vicende storiche che coinvolgono la città di Chieri e fino all'epoca moderna non ha possibilità di distinguersi per particolari avvenimenti.

Importanti studi sono stati pubblicati di recente:

"La storia di un paese: Truffarello/Trofarello" edito nel '95 da A. Viglongo & C. realizzazione Parroco Giovanni Griva, autori Elio Zenatti e Maurizio Tomeo.

 "Tra metropoli e campagna: storia di Trofarello. Una comunità locale tra '800 e '900". edito nel '97 da Franco Angeli, autore Corrado Malandrino, con il contributo del Comune di Trofarello.