La Chiesa San Pietro Apostolo di Cetara fu menzionata per la prima volta in un documento del 988.
L'edificio risale alla fine del IX - X sec, fu probabilmente edificato ai tempi di Mansone di Amalfi e distrutto ripetutamente nel corso dei secoli: nell'Alto Medioevo, nel IX - X sec dai Saraceni, dai Berbaneselli alla fine del XVI secolo.
L'immagine esterna della Chiesa costituisce insieme al complesso conventuale di San Francesco d'Assisi, l'area urbana più bella e rilevante di Cetara.
Il Campanile di stile medioevale, posto all'ncrocio destro del transetto con la navata, risale al XII sec, è alto 18,35 metri ed è originario. Esso è a base rettangolare nei primi tre ordini ed ottagonale nei due successivi e presenta finestre su ogni lato.
La Chiesa è ad unica navata con transetto, fiancheggiato da cappelle, arricchite da bellissimi altari e tele molto pregiate. All'ingresso troviamo un tambone in noce composto da una porta centrale e due laterali, sopra si può ammirare l'organo di pregevole realizzazione con una trasmissione meccanica di una tecnica sviluppata nel settecento. Entrando, sul lato sinistro, sono collocate due lapidi:

All'incrocio tra il transetto e la navata alta 22,70 metri, è posta una cupola estradossata realizzata da quattro triangoli sferici, al cui vertice è posta una lanterna decorata con una colomba, raffigurante lo Spirito Santo anima della Chiesa Cristiana. La cupola poggia su di un tamburo circolare abbellito da una stupenda vetrata istoriata su disegno di Padre Tarcisio Musto, scultore e pittore, e realizzata nei laboratori dei famosi Fratelli Mellini di Firenze. Nel 1972 il presbiterio fu arricchito da un altare in marmo, consacrato il 24 giugno 1994 da Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Beniamino Depalma.
La mensa contiene al suo interno, in due teche di argento, le reliquie di S. Andrea Apostolo e Santa Trofimena.
Nel 1972 la balaustra fu posta a mezzo cerchio intorno all'altare, l'opera è in marmo e fu donata dal Rev.do Pappalardo Francesco fu Zaccaria nel 1888.
Concludendo, sotto le quattordici croci in marmo della consacrazione, sono state collocate delle plaffoniere in vetro di murano donate dal veneziano Paolo Mason nel 1994.


La chiesa di S. Francesco d’Assisi (XVII sec.) sorge nelle immediate vicinanze dell’antico convento ed oratorio dei francescani.
Presenta una singola navata e sei cappelle laterali, in due delle quali sono riposte una statua dell’Immacolata Concezione e una lignea, molto antica, di S. Francesco d’Assisi.
Di particolare valore sono gli affreschi della cupola e della volta del pittore Marco Benincasa; nella cupola è rappresentato il Paradiso e la Trinità, mentre nella volta si può ammirare una folta schiera di Santi.
Tra gli affreschi della volta, in particolare è presente una raffigurazione di Suor Orsola Benincasa, la Venerabile cetarese vissuta a cavallo tra il ‘500 ed il ‘600, fondatrice delle Suore Teatine dell’Immacolata Concezione.
Di interesse è anche l’affresco rappresentante l’Immacolata Concezione, presente nella facciata esterna, sulla porta di entrata.
All’esterno della chiesa, sul lato sinistro, sorge la sede della Confraternita di “San Francesco d’Assisi” nata molto probabilmente quando fu edificato il convento. Sul lato destro, invece, è presente la chiesa dell’Ave Maria, eretta alla fine dell’800 e sconsacrata alla fine degli anni ’70.


Nella parte alta del paese, in zona Cannillo, sorge la chiesa di S. Maria di Costantinopoli ,eretta agli inizi del 1900. L’edificio è ad una sola navata e presenta sulla destra un campanile a pianta rettangolare.
Nelle immediate vicinanze della chiesa, un poco più verso i monti sulle rive del torrente Cetara, è stata posta pochi anni fa in una piccola grotta naturale una statua della Madonna di Lourdes e l’ambientazione ricorda molto, in piccolo naturalmente, quella originale del centro francese.


Su di una collina ad ovest dell'abitato c'è la chiesa di S. Maria del popolo ,detta anche di Costantinopoli, della quale sono rimasti solo i muri perimetrali che denotano una struttura medioevale.
Nulla invece rimane della chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano martire.



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