C'era una volta il… western all'italiana
Mito e Protagonisti

di stefano cavagnis

La mostra
Madonna di Campiglio in quest'estate, che in montagna tarda ad arrivare, ospita fino al 16 settembre una mostra tutta dedicata al western all'italiana, genere filmico che concordemente si fa risalire al 1964, quando Sergio Leone girò Per un pugno di dollari: parte prima della "trilogia del dollaro" e primo film di una lunga stirpe di pistoleri e bandidos spesso definiti dalla critica d'allora inutilmente violenti.
La mostra – curata da Roberto Festi e Maurizio Baroni e voluta dall'azienda di promozione turistica di Madonna di Campiglio, Pinzolo e Val Rendena, dopo quella dedicata a Victor Mature – ci propone, come il catalogo della stessa ma in dimensione "reale", tutto ciò che assieme alle pellicole aiutò la diffusione di questi film e fece sì che questi eroi anti-eroi rimanessero bene impressi e familiari nella mente del pubblico.
Immagini "fisse" per raccontare un mondo di immagini in movimento. I grandi manifesti pubblicitari, le locandine, le "fotobuste" e ancora tutto quel mondo che nasceva in parallelo. I 45 e i 33 giri, i fumetti e i fotoromanzi di Ringo, Sartana e degli altri personaggi che popolavano un mondo tanto esageratamente caratterizzato e lontano da noi, quanto verosimile e intimo e familiare a noi tutti.
La mostra è particolarmente impreziosita dai bozzetti originali di Renato Casaro, forse il maggior "disegnatore" di western italiano, e dagli schizzi – certamente un termine riduttivo – dello scenografo, presente sul set di oltre 300 film, Carlo Leva. Non mancano alcuni costumi di scena dei film di Leone e la sella del Giuliano Gemma di Sella d'argento del 1978, film con il quale si è voluto chiudere la stagione d'oro dell'epopea western italiana.

C'era una volta il... western all'italiana

BlackMail