IMMERSIONI PROFONDE

La Chiatta di Chia

Si tratta del relitto di una chiatta di notevoli dimensioni, infatti è lunga più o meno 25/30 metri adagiata su un fondale di 80 in assetto di navigazione. E' abitata da decine di aragoste e centinaia di antias di profondità, le quali conferiscono al relitto un aspetto ed un fascino di notevole interesse. Il ritrovamento risale al 1998 quando scandagliando insieme a Daniela mi apparse sullo schermo il segnale inconfondibile di una massa lunga che si sollevava dal fondale almeno tre metri. Non rimaneva altro da fare che andare a vedere di che cosa si trattava. Scesi due o tre giorni dopo ad aria con un amico anche lui appassionato di immersioni profonde, decidemmo di stare un paio di minuti, giusto il tempo di renderci conto di quello che c'era la sotto. La discesa è stata fulminea, solo un brevissimo stop a 55 metri per vedere se tutto era a posto e poi giù fino alla profondità di 70 metri dove di fronte ai nostri occhi incominciò ad apparire la sagoma inconfondibile di uno scafo di notevoli dimensioni. Arrivati sul fondo mi resi conto che si trattava di una chiatta vecchissima risalente alla seconda guerra o addirittura antecedente, infatti il ferro dello scafo si presenta molto fragile nonostante lo spessore.Presenta diversi buchi sparsi qua e là e la parte di prua è completamente mancante, segno evidente di un'esplosione dovuta certamente ad una mina o ad uno sparo. Tutto il resto dello scafo è in ottime condizioni, ad eccezione delle sovrastrutture che sono mancanti, evidentemente erano in legno, l'immersione è impegnativa soprattutto ad aria, mentre effettuata in trimix è più rilassante e piacevole.

Le foto sottoriportate sono state estrapolate da un video girato da Andrea Concas con Emanuele Podda e Ugo Montaldo(estate 2005).
Andrea.

Grosso scorfano rosso

Fiancata

ARAGOSTA

Ugo sulla chiatta

Manuele e Ugo

Manuele e Ugo sulla fiancata

 

Grosso verrricello a mano

 

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