IL FALEGNAME

Nella bottega di un falegname si trovano oggi diverse macchine che non facevano parte degli attrezzi usati alcuni decenni fa, ma sono state acquistate man mano che lo sviluppo tecnologico le ha portate sul mercato. I vecchi attrezzi usati sono: “u chianuozzu” e “a pialla”, la prima è una pialla più corta, la seconda più lunga; “u chianuozzu cu i dinti” che serve a dare maggiore resistenza al pezzo da incollare; “u chianuozzu diamantali” per fare i tagli obliqui; una serie di scalpelli, fra cui “a scurbia”, scalpello ricurvo; vari tipi di “trapani a manu”; numerosi “sirraculi” di varia grandezza con la costola e senza; “a serra d'argiri” per sagomare superfici rotonde; “a serra” con telaio in legno e la cordicella laterale che serviva a tendere meglio la lama; “a serra di scaru” per spaccare il tronco a metà, dato che il legno da costruzione si otteneva andando a tagliare alberi nei boschi, servendosi “d'u struncaturi”; “virrini” di diverse dimensioni per fare buchi; “a raspa, a pinza, cacciaviti, tinalli” e “martedda” di cui un tipo “cu aricchi” per togliere i chiodi; “fierri di scurniciari” per fare le cornici o disegni vari; “u cartabuonu” dalla forma di squadra per sagomare 90°, 60° e 45°; “a farsa squadra” per sagomare angoli acuti o ottusi; “morsetti” per stringere tavole di dimensioni ridotte e “u mursittuni” più robusto, per stringere tavole più grandi; “u gradilluni” per fare incastri; “a cuda du surciu” un attrezzo di forma rotonda che serve per allargare i buchi; “a cascia d'assittari” una specie di cassetta con un taglio obliquo a 45° per segare e modellare le cornici; “ i compassi”; il vecchio banco da lavoro con una morsa in legno che serve per fermare i pezzi in lavorazione.

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