Bova

 

Di antichissima discendenza, la casata trova le sue origini fin dalla Magna Grecia.Come colonizzatori, la stirpe si insedia  in origine nelle regioni Calabre, ove fonda due insediamenti che da essa traggono nome { Bova , Bova marina }.Passta indenne nei secoli, arriva ai tempi dei Romani, con cui inizialmente si scontra, ma poi con dei federa paritari finisce per allearsi. I  suoi possedimenti furono usurpati da Cartagine e la casata fu allontanata dai suoi territori, fino alla riconquista avvenuta durante la terza guerra punica.

La casata poi, di parte Cesariana, assurge con Mario e poi con Antonio, prima al Tribunato Militare e poi al Senato Augusteo. Sotto l’impero di Costantino, membri della casata ricoprirono ruoli  chiave nella conduzione dell’ esercito Imperiale. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente  la casata ebbe per un periodo propria autonomia, finendo invisa ai vari governi Barbarici, e disgregata in più punti d’ Italia. Si ritrovano tracce della casata, in Ravello, e poi in Bitonto con un Sergio Bova, figlio a quanto  dicono di un Cioffo, possessore di un feudo nel Bitontino.

Membri della casata partecipano alla prima , terza , quarta crociata in terra Santa, finendo con Antonio caduto durante la conquista di Costantinipoli. Con la sesta crociata ed al seguito di Federico secondo,  Giuseppe  entrò in Gerusalemme.  Papa Gregorio nono, nominò la casata : Difensore del Sacro Soglio e della Cristianità. Per segnalati servizi resi agli Angioini la casata ottenne la facoltà di aggiungere un  k con corona d’oro allo stemma avito. Condottieri valorosi, indomabili combattenti, la casata, fù ricevuta più volte nell’ordine dei Cavalieri di Malta: nel 1619 come quarto del Cavalierato Troiano Gentile; nel 1663 come quarto del Cavalierato Antonio Sylos; nel 1745 come quarto del Cavalierato Alvaro Candido e nel 1774 direttamente, mediante le persone dei fratelli  Mario e Raffaele. Acerrima nemica dei Borboni la casata ricevette numerosi smacchi, dovendo abbandonare i propri possedimenti. Con l’avnzata dell’esercito Garibaldino, nella persona di Antonio la casata rientrò in possesso dei suoi averi, ottenendo da casa Savoia il titolo di Nobile (mf.) e con tale titolo è iscritta nell’Elenco Ufficiale e nel Libro d’oro.

 

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