Italia salvata dall'elettrosmog con i fondi dell'I.I.C.A.? Una "bufala"!

L'Istituto smentisce una notizia senza fondamento

comunicato stampa del 10 novembre 2000

 

Non risponde al vero l’annuncio diffuso pochi giorni orsono - in occasione del convegno sui campi elettromagnetici organizzato da ANPA e ARPA Emilia Romagna a Bologna il 6 e 7 novembre scorsi - secondo il quale “nasceranno nelle prossime settimane tre grandi poli di tutela civica, uno al nord, uno al centro e uno al sud, grazie ai fondi CODACONS/IICA, in cui saranno disponibili sofisticati apparecchi di misura dei campi elettrici e del rumore con tecnici in grado di allertare le popolazioni nelle situazioni a rischio”.
In particolare, non risponde a verità nemmeno l'esistenza stessa di rapporti tra l’I.I.C.A. (Istituto Internazionale per il Consumo e l’Ambiente) ed il CODACONS.
A smentire è il presidente dell’Istituto Internazionale per il Consumo e l’Ambiente (I.I.C.A.), avv. Giuseppe Lo Mastro, che ha chiesto la pubblicazione di una immediata rettifica a tutte le testate giornalistiche che avessero incolpevolmente “abboccato all’amo” di una notizia senza fondamento.
Per giunta, le stesse associazioni ambientaliste in polemica con il convegno di Bologna hanno giudicato come “una sciocchezza” anche l’obiettivo di ricerca prospettato da chi ha diffuso l'annuncio dei finanziamenti immaginari, e cioè l'individuazione di “una pipecable in grado di coprire i cavi di alta tensione aerei ed evitare l’inquinamento da onde elettromagnetiche”.
Una sciocchezza che, però, mette in ridicolo gli sforzi di quanti, seriamente e disinteressatamente, si stanno battendo a tutela della salute umana dal pericolo dell'elettrosmog contro i "poteri forti" che ovviamente tramano contro la battaglia ecologista e cercano di seminare zizzania tra gli avversari.
Comunque, l’I.I.C.A. - per nulla intimorito - continuerà a dare il suo contributo a questa battaglia, tant’è che annuncia la presenza dei suoi rappresentanti dal prossimo lunedì, 13 novembre 2000, nei sit – in che si terranno davanti al Senato, dov'è in corso di approvazione il disegno di legge sui c.e.m.