Via
l'Auditel e gli spot dai programmi tv per i bambini
Lo
chiede l'I.I.C.A. Areasociale, che propone un finanziamento pubblico
per chi produce cartoon di qualità
comunicato
stampa (Areasociale) - 9 dicembre 2000
Nel
momento in cui la commissione bicamerale per l'infanzia sta lavorando
a definire i diritti dei minori nei confronti della televisione,
e mentre sembra riattivarsi la volontà politica di avviare
a conclusione il disegno di legge 1138 sul riassetto del sistema
radiotelevisivo, lo IICA AREASOCIALE - per dichiarazione del suo
direttore, prof Flavio Manieri, membro del Consiglio Nazionale
degli Utenti - invita il governo e le forze parlamentari a promuovere
tre aspetti di base. Tre aspetti che migliaia di cittadini attendono
da anni, come testimoniano le rilevazioni effettuate dall'ente
nel corso del tempo.
Per prima cosa, che almeno l'area della programmazione per i bambini
ed i ragazzi sia libera dagli effetti strettamente commerciali
dei risultati Auditel. Sarebbe una scelta di civiltà, ed
un segnale concreto di buon governo e di reale disponibilità
nei confronti di uninfanzia meno precocemente schiava di
interessi strumentalizzanti .
Per seconda, che non sia più consentito di ospitare entro
programmi di cartoons per l'infanzia interruzioni pubblicitarie
nelle quali i personaggi della fantasia vengano ripresentati come
gadget commerciali da correre ad acquistare. Si tratta di comportamenti
per lo meno sleali nei confronti dellinfanzia e della forza
di attrazione che su essa esercitano "ingenuamente"
le immagini e le storie fantastiche.
Per terza, che si incrementi effettivamente, superando intralci
e i ritardi, la ideazione e la produzione italiana di fumetti
di qualità. In particolare quella che potrebbe giovarsi
dei nostri migliori illustratori.