Forme dell'invisibile Mary Shelley
A zonzo per la Germania e per l'Italia
a cura di Simonetta Berbeglia
con una nota di Cosimo Ceccuti



Collana «Biblioteca Clinamen», 7
ISBN 88 8410 052 6
cm. 14 x 21
pp. 226
Euro 23,70



Domenica, 12 giugno 1842: una signora di mezz’età, la cameriera, il figlio e un compagno di studi si imbarcano a Londra sul Wilberforce diretti ad Anversa. Partono per una vacanza che durerà tredici mesi e che li porterà in giro per l’Europa, ultima tappa Sorrento. La signora non è nuova a lunghi viaggi. La prima volta che lasciò l’Inghilterra aveva sedici anni, era incinta, ed era in fuga d’amore con un uomo sposato, Percy Bysshe Shelley. Due anni dopo, tra le foreste del Giura e sulle sponde del lago di Ginevra, darà alla luce quel Frankenstein che da due secoli sollecita la nostra immaginazione. Ad èesso vedova; madre affettuosa, si preoccupa di far fare una sorta di Grand Tour al figlio.
Parigi, agosto 1843: Ferdinando Gatteschi, mazziniano, è a caccia di una donna che, ammaliata dal suo bell’aspetto e dal suo eloquio, gli allunghi qualche franco. La vedova cade nella rete. Estate 1844: escono i Rambles, ultima opera di Mary Shelley, in cui, per raccogliere fondi a favore di Gatteschi, ella racconta del viaggio con il figlio e del suo amore per l’Italia.
Pressoché introvabili nella stessa Inghilterra e tradotti adesso per la prima volta in Italia, i Rambles in Germany and Italy rientrano nella tradizione della letteratura di viaggio al femminile. I Rambles si muovono su tre livelli: il reale percorso geografico, la riflessione storico-politica, i ricordi personali. Per Mary Shelley, come per tutte le donne che visitarono l’Italia nell’Ottocento, il nostro Paese divenne terra d’elezione il cui bisogno di indipendenza esse si sentivano chiamate a sostenere.


Simonetta Berbeglia, docente di lingua inglese in una scuola superiore, sta svolgendo una ricerca su L’anello ed il libro di R. Browning. Ha tradotto L’accidia medievale: la noia della cella di S. Wenzel, in La malinconia nel Medio Evo e nel Rinascimento (Quattro Venti 1982). Per la nostra casa editrice ha tradotto e curato, nel 2002, il taccuino italiano di William Story, Vallombrosa e, nel 2003, le Storie di Dante Gabriel Rossetti.

Cosimo Ceccuti, insegna Storia del Risorgimento presso La Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze. Studioso dei movimenti politici e culturali dell’Ottocento, si è formato alla scuola di Giovanni Spadolini, di cui presiede oggi la Fondazione che ne porta il nome. È direttore della rivista «Nuova Antologia» e coordinatore del Centro di Studi sulla Civiltà Toscana fra ’800 e ’900.



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