Coprtina: Storie Dante Gabriel Rossetti
Storie
a cura di Simonetta Berbeglia
con i saggi di William Michael Rossetti
e di Theodore Watts-Dunton
con una nota di Giovanna Giusti



Collana «Biblioteca Clinamen», 3
ISBN 88 8410 037 2
cm. 14 x 21
pp. 120
Euro 15,60

«Per la prima volta in traduzione italiana, è possibile leggere alcune prose di Dante Gabriel Rossetti [...] Poeta-pittore, pittore-poeta, non è facile stabilire quale vocazione sia nata prima, Rossetti si avvicinò al pennello fin dall'infanzia e tuttavia in una confessione del 1870 disse di essere prima di tutto un poeta. Fondatore in pittura del Preraffaellismo, movimento che rivalutava il Medioevo e la spiritualità dei primitivi, nel volume di recente pubblicazione, tramite racconti incompleti, abbozzi e frammenti, la scrittura si uniforma alle tematiche del pittore. [...] Nei racconti, la presenza del misticismo e della religiosità medioevale, il pensiero della morte, il desiderio di bellezza e le immagini piene di sensualità ricongiungono lo scrittore al pittore».
recensione di Paola Aurisicchio in Il Centro


«Non c'è ritratto che meglio raccolga l'anima di Dante Gabriel Rossetti di quello custodito nel corridoio vasariano a Firenze: capelli lunghi, sguardo rapito dal vuoto, in contemplazione di un sapere elitario, personale. Una dedizione assoluta all'arte [...] Da John Ruskin a John Keats a Edgar Allan Poe: artisti che lo avevano influenzato profondamente e di cui è visibile un'impronta nelle sue Storie [...] Rossetti, poeta e pittore, vive una forte scissione personale. Unica soluzione, secondo quanto lui stesso dice, è seguire i nostri istinti. L'arte, infatti, deve dare forma a una visione interna».
recensione in Il Domenicale


Un pittore aretino che dipinge la sua anima, apparsagli in una mistica visione; un altro che incontra il suo doppio in una pinacoteca perugina: l’Italia fa da sfondo ai due principali racconti di Dante Gabriel Rossetti, poeta-pittore di origini italiane che, pur essendo, come lo definì Evelyn Waugh nella sua biografia (1928), «uomo del Sud, sensuale, indolente ed estremamente versatile, esiliato nella vita ristretta, affannosa, settaria di una città del Nord», non visitò mai il paese d’origine perché detestava allontanarsi da casa e, si dice, odiasse i treni. In questi racconti, pubblicati in traduzione italiana per la prima volta, si ritrovano tutte le caratteristiche della pittura e della poesia di Rossetti: la sensuale Beatrice di ispirazione dantesca e la malefica Ligeia del gotico di Poe. Leggere la prosa di questo autore, la cui opera è spesso passata in secondo piano rispetto alla singolarità della sua vita, significa entrare in un mondo di sensualità e di raffinatezze, pieno, nello stesso tempo, di suggestioni funeree. Il volume propone anche le interessanti testimonianze del fratello William Michael, l’«uomo normale» di casa Rossetti, e di Theodore Watts-Dunton, «lo spegnimoccolo di Swinburne» (secondo la definizione che ne fornì Mario Praz), che contribuiscono a delineare una personalità complessa: un monarca nella casa al 16 di Cheyne Walk, un uomo tormentato nel cuore e nella mente.

Simonetta Berbeglia, docente di lingua inglese in una scuola superiore, sta svolgendo una ricerca su L’anello ed il libro di R. Browning. Ha tradotto L’accidia medievale: la noia della cella di S. Wenzel, in La malinconia nel Medio Evo e nel Rinascimento (Quattro Venti 1982). Per la nostra casa editrice ha tradotto e curato, nel 2002, il taccuino italiano di William Story, Vallombrosa.







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