Copertina Canzone senza musica Mario Manfio
Canzone senza musica
Con una presentazione di Marcella Battig


Collana Collana «Carmina», 6
ISBN 88 8410 022 4
cm. 11 x 18,5
pp. 85
Euro 9,90

In questa raccolta, Mario Mafio propone 39 suoi componimenti, perlo più in endecasillabi. Si tratta di una poetica molto raffinata, di tono introspettivo, sospesa tra il ricordo, la nostalgia, il senso dell’attesa e delle occasioni mancate. Si tratta di un’opera in bilico tra la descrizione di situazioni di vita quotidiana e la riflessione su temi profondi dell’esistenza, sulla morte, su Dio, sul significato del nostro essere al mondo; il tutto, però, presentato con tono leggero, con bonario distacco, con intelligente e malinconica ironia. L’opera è in dialetto triestino, con necessaria traduzione in italiano, ed è arricchita dalla bella ed affettuosa presentazione di Marcella Battig, purtroppo scomparsa poco prima dell’uscita di questo volume.

*Mario Manfio è nato a Trieste nel 1938. Giŕ allievo del grande Mario Del Monaco, è tenore, attore, pittore-scultore, poeta, insegnante di latino e greco, intrattenitore radiofonico. Per anni, ha insegnato in vari istituti privati. La pittura e la scultura sono nate più tardi, dall’incontro con due artisti triestini più anziani che, avendo visto i lavori che eseguiva per diletto, lo hanno stimolato a “fare sul serio”. Il riconoscimento, per dir così, ufficiale, dopo varie mostre in sedi improprie e dopo che schede su di lui erano state pubblicate sui quattro diversi dizionari degli artisti triestini e regionali di Claudio H. Martelli (1979, 1985, 1996, 2001), giunge con una mostra personale organizzata dall’APT nella Sala di Muggia (Trieste) e, soprattutto, con quella del gennaio 2001 nella Sala Comunale d’Arte di Trieste. Ha recitato (in dialetto e in lingua) con varie compagnie amatoriali anche da protagonista. Per anni ha presentato, assieme alla moglie, una seguita trasmissione radiofonica in diretta notturna da una “privata”. Alcuni dei suoi articoli (polemici) sulle arti figurative sono stati pubblicati dal periodico triestino non più esistente «Il Trittico», due sue poesie e vari articoli di critica musicale sono apparsi su «La Voce Libera» sempre di Trieste e, a seguito delle premiazioni ai concorsi banditi dall’Associazione Amici del Dialetto Triestino, sue poesie sono state pubblicate dal bollettino ufficiale di detta associazione, «El cucherle» (Lo spioncino). Ha pure scritto la prefazione per un libro di poesie della poetessa triestina Maria Visconti.


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