Il Club del Corno

The Italian Horn Website


Il Club del Corno promuove un sondaggio d'opinione tra i cornisti professionisti, basato su una lista di domande. Le risposte saranno pubblicate sul sito, in inglese e in italiano.
 

Risposte di Luca Benucci*


1) Quali sono stati i punti salienti del Suo sviluppo come cornista? Quali scuole ha frequentato, quali sono stati gli insegnanti più importanti e gli eventi cruciali?

Il passo fondamentale è stato lasciare l'Italia per iniziare lo studio a Chicago. Arnold Jacobs mi ha insegnato ad usare l'aria, Dale Clevenger è stato il modello e stimolo cornistico al quale mi sono ispirato. In seguito Guelfo Nalli mi ha insegnato l'espressione del far musica con il corno. Negli anni però mi sono fatto influenzare piacevolmente da amici cornisti come Stefan Dohr e Fergus Mc William.


2) Pensa che la Sua storia professionale avrebbe potuto essere molto diversa (migliore o peggiore) se avesse avuto insegnanti differenti?

GLI INSEGNANTI SI POSSONO SCEGLIERE! Purtroppo in Italia ci dobbiamo accontentare, visto che l'insegnante del conservatorio non sempre è all'altezza. Basti pensare che molti dei docenti non hanno mai lavorato in una grossa orchestra quindi non in grado di trasmettere delle esperienze decisive per la crescita di un giovane. Esiste la volontà del volersi migliorare; nel mio caso sono volato a Chicago dopo una settimana dal diploma e ho ricominciato da zero; è stato difficile, ma tutto sommato è andata bene.


3) Fino a che punto la possibilità di diventare un cornista competente dipende da a) Struttura fisica, b) Talento innato, c) Studio e dedizione?

Una buona miscela potrebbe essere: struttura influente al 20%, talento 60% studio e disciplina 20%. E tuttavia il musicista da 300% avrà l'80% di struttura fisica, 100% di talento e 120% di studio e disciplina (per struttura fisica mi riferisco soprattutto alla capacità respiratoria, anche se ci sono stati molti casi di cornisti con struttura piccola ma tecnica e suono straordinari, come Dennis Brain, Gerd Seifert, Domenico Ceccarossi, Vincent De Rosa).


4) Uno studente che abbia seri problemi nei fondamentali dovrebbe abbandonare del tutto l'idea di diventare un professionista, o potrebbe sempre essere aiutato con metodi d'insegnamento opportuni (cioè cambiando insegnante)?

Uno studente di qualsiasi età dovrebbe consultare un musicista in carriera, ovunque esso sia per avere un parere autorevole, e una fonte di ispirazione nel volerlo imitare.


5) Quale importanza e funzione assegna a a) Buzz con il bocchino, b) Buzz con un rim (anello), c) Buzz con le labbra libere?

Utilizzo e raccomando a) e b), non c).


6) Conosce gli ausili per la respirazione, come l'"inspiron", e che cosa ne pensa?

Sì, ne conosco diversi, e sono necessari almeno quanto lo è per gli atleti la palestra. Sono strumenti di supporto che A. Jacobs usava per correggere la respirazione di studenti e professionisti, e nell'ottimizzare gli equilibri tra aria, buzz, e fluidità del fraseggio.


7) Ritiene che i progressi, nello studio del corno, avvengano poco alla volta, o che vi possano essere dei balzi in avanti?

Tutto si ottiene progressivamente, ma molto è dovuto a:
- giuste informazioni del docente;
- studio continuo e appassionato;
- assoluta disciplina.
Comunque dopo un lungo periodo di studio, come se niente fosse spesso ci accorgiamo di aver fatto un balzo in avanti, bene, ma questo ci deve dare fiducia e continuare ancora più determinati in quella direzione.


8) Un insegnante dovrebbe dare indicazioni precise riguardo all'imboccatura? E quanto precise?

Dipende dal gusto di ognuno di noi, è impossibile dire che esista l'impostazione giusta, visto che i top 10 del mondo suonano con impostazioni diverse.
Per prima cosa l'aria. Senza aria non si produce un fico secco!!!!!!!!!!!! Tutto è basato su di un equilibrio tra:
- AIR, aria;
- PRESS, pressione del bocchino sulle labbra e accentramento dei muscoli per sostenere l'imboccatura;
- SING & PLAY, CANTA E SUONA.


9) È possibile dare consigli o indicazioni particolari per i registri grave e acuto?

Sì, molti, ma focalizzarsi su questi sarebbe come costruire solo la cantina e il tetto. Si parte invece dalle fondamenta per poi costruire un bel castello con torre; quindi sempre dalle note basse, legando insieme tutte le ottave solidamente.


10) Quali sono state le Sue esperienze di audizioni, e quali consigli può dare in proposito a un giovane che aspiri alla professione?

Ne ho fatte molte (vedi curriculum).
Serve una preparazione minuziosa, e di almeno 6 mesi di intenso studio.
Potenziamento tecnico, analisi e memorizzazione dei pezzi, passi ecc.

PROGRAMMAZIONE SEMESTRALE

Orari di studio:
8.30 warm up con spirometri
9.30 studio legato,flex,staccato, dai seguenti metodi:
SINGER, CLARKE, COLIN, JERVOLINO, FARKAS, TUCKWELL, CONCONE, GALAMIAN ,BACH SUITES ecc.
10.30 Reynolds: Virtuosismo e apertura mentale
11.30 Mozart o Strauss o altro concerto 1 tempo (frase per frase con metronomo)
12.30 pausa


14.30 Mozart 2 tempo (frase per frase con metronomo)
15.30 Mozart 3 tempo (frase per frase con metronomo)
17.00 Passi orchestrali 3 al giorno di diversi stili (esempio Bach, Brahms, Strauss) 40 minuti per passo: ricerca stile, conoscenza armonica e degli intrecci melodici
DISCIPLINA: ripetere 10 volte senza errori (se si sbaglia si ripete tutto da capo)
Ricerca dello stile predominante nell'orchestra per la quale si compete.
Autocontrollo
Automotivazione
Stimoli e conferme
Determinazione
Piacere della competizione
Ambizione
Grande consapevolezza di essere sopra il livello richiesto!!

FAR MUSICA SEMPRE: ALLORA VINCERAI COMUNQUE ANCHE SENZA ARRIVARE PRIMO.


* Luca Benucci, I corno, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.