PER
CONTATTARCI:

 

Parte oggi “Acquista da noi e regalerai un sorriso”.

L'iniziativa benefica creata dal “Comitato Commercianti e Cittadini di Corso Sardegna e vie limitrfe”. Il progetto, che coinvolge la maggior parte degli esercizi commerciali della zona, andrà avanti per tutto il mese di dicembre. A chi vorrà fare la spesa nei negozi che aderiscono all'iniziativa " riconoscibili tramite un'apposita locandina" non verrà chiesto nessun contributo.
Saranno gli stessi esercenti, infatti, ad autotassarsi. All'iniziativa è abbinata una lotteria. Ogni cliente riceverà un biglietto ad ogni scontrino.

SABATO 12 GENNAIO 2002 ALLE ORE 14,30

PRESSO LA CIRCOSCRIZIONE GENOVA MARASSI IN VIA CANEVARI  38 , VERRANNO ESTRATTI I NUMERI DEI BIGLIETTI VINCENTI DELLA LOTTERIA LEGATA ALL'INIZIATIVA TERRE DES HOMMES E IL
COMITATO DI CORSO SARDEGNA L'ESTRAZIONE AVVERRA ALLA PRESENZA DEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE E DI:

ASSOCIAZIONE TERRES DES HOMMES

ASSESSORE                                                                         LUCA BORZANI

PRESIDENTE  DELLA CIRC. MARASSI                        LEONARDO CASSINESE

PRESSIDENTE DEL COMITATO C.so Sardegna           SOLFERINO UMBERTO

 

PREMIO

WEEK END PER DUE PERSONE IN

COSTA AZZURRA (Nizza in Occasione del Carnevale)

OFFERTO DAGLI OPERATORI ECONOMICI ADERENTI ALL'INIZIATIVA

 

2° PREMIO

PROSCIUTTO CRUDO DI PARMA RISERVA SPECIALE

NEL MORSO TRADIZIONALE IN LEGNO E FERRO BATTUTO

 

PREMIO

BUONO ACQUISTO DI € 747 (£150.000)

DA CONSUMARE PRESSO 1 NEGOZI ADERENTI.

 

 

 

Risposta allo sconcertante articolo del

CORRIERE MERCANTILE 

(13/09/2001)

Americani, morti di serie B 

Se americani, i morti non fanno audience; né destano la pietà meritata -giustamente - dalle vittime di altre mattanze, balcaniche come mesopotamiche o vietmarnite senza contare le domestiche. Piazza De Ferrari ne ha visti a decine di cortei e fiaccolate notturne, stipandosi di sacerdoti e fedeli dell'antiamericanismo, sentimento nato secondo logica derbistica e rimasto tale per inerzia, come il dolore che resta all'arto anputato: antiamericanismo talvolta contrabbandato col pretesto dell'abolizione della pena di morte (da esecrare, generalmente, solo se praticata a Nord del Messico) o del pacifismo inteso come abolizione degli eserciti e soprattutto di quelli occidentali, magari al ritmo dello slogan Yankee go home. E invece stavolta che c'era da recitare un civico requiern per le decine di migliaia di poveri cristi innocenti come agnelli, e come agnelli appunto morti scannati nella maniera che avete visto tutti, nel vertiginoso crematorio di vetrocemento di Manhattan, Genova ha fatto finta di non vedere: contorcendosi nell'ipocrisia di un'indifferenza che rnalamente dissimula quegli odiosi «Tra il Vietnarn, e la Baia dei Porci, e Baghdad, e Belgrado, e i sionisti, un po' se la sono cercata» che - non raccontiamoci balle - un po' tutti almeno una volta in queste ore abbiamo sentito dire, nemmeno troppo sottovoce, nei bar e sui bus e sui treni e davanti alle edicole e insomma dappertutto, che ieri non si parlava d'altro.Paradossalmente, a salvare la faccia di una città che per altre egualmente nobili motivazioni aveva dimostrato ben altro senso di umanità e di partecipazione, tra le poche centinaia di persone accorse a DeFe, c'era proprio la sinistra: cioé la gente che con quell'ormai modernaristico Yankee go home! c'era nata e cresciuta. Ma la massiccia presenza degli uomini delle istituzioni e dei partìti e dei sindacati e anche dei militanti, che meglio rappresentano l'anima di una città da sempre col cuore che batte a sinistra, non dissolve completamente la sensazione di atto dovuto che permeava una piazza per giunta in età. Come se i giovani, anziché cinici come si dice, fossero qualcosa dì peggio: disposti ovvero a mobilitarsi solo per certe vite e non per altre. I politici, per una volta, hanno fatto una figura infinitamente migliore della società civile. Peccato che gli unici due volantini distribuiti tra la gente, l'uno a firma di un partito parlamentarizzato e l'altro in rappresentanza di un movimento socialista rivoluzionarlo, denotassero una sottile quanto speciosa acribia che anche di fronte all'orrore distribuiva pagelle e distingue animali più uguali degli altri, e morti di serie B in quanto comunque appartenenti alla parte "sbagliata".
«E'stato colpito - diceva il primo ciclostilato - anche il simbolo di un impero». E il secondo foglio frullava insieme il nazismo e le bombe atomiche, il Vietnam e la distruzione dell'Africa, per prendere di petto d'imperialismo americano, europeo, russo e israeliano». Israeliano, ripeto. Certo, non mancavano i pacifisti veri. «Ogni vita è sacra» diceva una donna quando il sindaco chiudeva la cerimonia. «La violenza annulla anche la più incontestabile delle ragioni e se fosse dimostrata la matrice araba, e quindi filopalestinese, di questo massacro, la prima a rimetterci sarebbe soprattutto la gente dei Territori» aggiungeva andandosene un signore. «Resta l'impressione - commentava un politico di centrodestra tra i presenti -che la pietà continui a esercitarsi secondo logiche di appartenenza: i "miei" morti, oppure quelli "vicini" o l'apparentabili" meritano ogni onore e rimpianto, quelli "altrui" o "lontani" molto di meno o addirittura nulla La città non ci fa una bella figura».
Eppure, se mai dalla fine dell'ultima guerra c'era stata una volta in cui si era capito per chi suonasse la campana, e cioé per tutti noialtri poveri passeggeri di questa vita e di questo mondo, era questa. E invece una percentuale lugubremente bassa di esercizi commerciali di via Venti aveva raccolto l'appello dei vertici associazionistici, che in segno di lutto invitavano i negozianti, se non alla bestemmia di chiudere, almeno ad abbassare le luci. Se ne contavano davvero poche di adesioni, anche tra quelle firme che in un certo senso "sono" l'America. Un altro segno dell'indifferenza. Certo, non c'era il pericolo che i violatori del dolore civico si vedessero punire a sassate nelle vetrine, ma anche questo era un brutto segno.
Or sono ormai molti anni, quando Yánkee go home risuonava assai spesso sotto i portici di via Venti assai più spesso che altri slogan, una canzone faceva: Se avessi potuto scegliere tra la vita e la morte avrei scelto l America. Be', quella canzone -qualcuno pure se la ricorderà - parlava anche di un grottesco Circo Pace & Bene. Un circo che ieri ha perso davvero un'occasione enorme di dimostrarsi, appunto, qualcosa di diverso da quello che è.

L'aticolo non è neppure firmato!!

 

Il nostro Fax alla Redazione

 

Genova, 13/09/2001

Oggetto Americani, morti di serie B

Spett. Redazione cronaca,

Alla cortese attenzione del Sig. xxxxxxxx xxxxxx

a seguito del Vs.articolo pubblicato giovedì 13 Settembre, riteniamo opportuno farVi presente che il COMITATO TRA OPERATORI ECONOMICI E CITTADINI DI CORSO SARDEGNA E VIE LIMITROFE ha appreso alle ore 17,15, tramite una trasmissione radiofonica, che per le ore 18 era stato indetto il lutto cittadino con la richiesta da parte del sindaco Pericu e delle Associazioni di categoria (?) di abbassare le serrande e di partecipare ad una manifestazione programmata presso P.zza De Ferrari.
Ci siamo attivati immediatamente portando a conoscenza di ciò tutti i commercianti della zona (porta a porta) e abbiamo aderito in modo unanime a tale richiesta.
Pensiamo che ogni cittadino, commerciante o meno, avrebbe voluto manifestare la propria solidarietà al popolo americano se fosse stato adeguatamente e per tempo informato della cerimonia ufficiale.
La percentuale bassa delle adesioni sottolineata dall’autore dell’articolo in questione, non è dovuta solo, come erroneamente scrive, al "segno dell’indifferenza al dolore civico", ma bensì da una pessima informazione e da una precarietà nell’organizzazione di tale cerimonia da parte del Comune, Associazioni di categoria, organi di stampa, ecc.
Con questa nota vorremmo far presente a tutti coloro che leggono il Vostro quotidiano che la nostra solidarietà per un così luttuoso evento è totale e sentita.

 

Presidente del Comitato

Solferino Umberto

 

P.S.
SIAMO ANCORA IN ATTESA DI RISPOSTA (18/09/01)

 

 
CORSO SARDEGNA, IL FUTURO DEL MERCATO
 
Dal giardino zen alle palme sotto vetro dodici idee per ridisegnare l'area liberata
 
L'inizio dei lavori nell'area ex Sanac, dove sarà ospitato il nuovo mercato, è previsto per febbraio, e l'ultimazione nel 2004. Un concorso nazionale sceglierà il progetto vincente per l'area che si renderà disponibile nel centro città.
Le proposte prevedono investimenti per una trentina di miliardi
 
Come cambierà l'area dei mercato ortofrutticolo di corso Sardegna, quando l'attività verrà trasferita,a Bolzaneto (l'inizio dei lavori nell'area ex Sanac è previsto il prossimo febbraio, con completamento nei primi mesi del 2004)? Sarà un giardino "zen" completamente aperto verso la strada, oppure un viale delle palme sotto una grande copertura di vetro? Sarà un nuovo Torto antico" ricavato nel cuore dì San Fruttuoso, in funzione giorno e notte, oppure avrà come segno caratterizzante un simbolo 'Torte- come un faro, una lanterna degli anni Duemila?
Queste idee sono solo alcune di quelle inserite nelle dodici proposte su cui dovrà esprimersi la giuria dei Concorso nazionale di progettazione partecipata e comunicativa, promosso dai ministeri dei Lavori pubblici e dell'Ambiente, dal Wwf, dall'Istituto nazionale di urbanistica e dall'Associazione nazionale dei Comuni italiani. La convocazione è appena partita: la riunione si terrà a Faenza, presso il monastero di Santa Chiara, dal 7 al 9 novembre.
Dei gruppo di esperti faranno parte anche due esponenti dei consigli nazionali degli architetti e degli ingegneri, mentre per Genova avranno voce in capitolo i tecnici comunali (gli architetti Egizia Gasparini e Nicoletta Poleggi) e un rappresentante del Laboratorio urbano" (che non avrà diritto di voto). Il laboratorio urbano, costituito da singoli cittadini, associazioni e istituzioni interessate alla riconversione dell'area attualmente occupata dal mercato ortofrutticolo, ha lavorato per un anno - con un forte coinvolgimento anche delle scuole - raccogliendo dati, confrontandosi con i progettisti e indicando le necessità più sentite nel quartiere: spazi verdi in primo luogo, la ricollocazione dei cinema Lumière e del teatro Garage, strutture sportive, locali di ristoro e ritrovo, un parco giochi per i più piccoli, un centro culturale e multimediale, parcheggi per i residenti.
Una volta scelto il progetto, il Comune avrà tre mesi di tempo per affidare l'incarico per la stesura definitiva.
«Ma noi ce la metteremo tutta per fare prima - afferma l'architetto Egizia Gasparini quando la giuria nazionale avrà fatto la sua scelta, il laboratorio urbano verrà riaperto, questa volta sotto la gestione del progettista, per mettere a punto la proposta conclusiva».
L'amministrazione comunale contribuirà con un proprio finanziamento alla realizzazione dell'intervento, che però dovrà reggersi sulle proprie gambe, grazie ad un cocktail fra attività con ritorno economico (commercio e parcheggi, soprattutto) e quelle più spiccatamente sociali (aree verdi, parchi giochi). La maggior parte delle proposte presentate prevede un investimento nell'ordine dei 30 miliardi, ma ce n'è una particolarmente definita gia in questa fase, che ne calcola il doppio giudicato ammortizzabile già dopo dieci anni.
«Siamo pronti a collaborare anche economicamente per il successo di questa operazione - dice Lorenzo Costa, direttore
artistico dei teatro Garage Aspettiamo con ansia la riconversione dell'area di corso Sardegna, che riteniamo importante per tutta la Valbisagno. Sia noi sia il cinema Lumière abbiamo bisogno di spazi: contiamo molto su questo piano e abbiamo partecipato ai laboratorio contribuendo alla valutazione dei progetti
Così sono interessati alla rinascita altri operatori che lavorano in zona e la vivono tutti i giorni. «Le esperienze del passato hanno prodotto molto scetticismo, ma finalmente ci sono proposte più credibili, e questo ci fa pensare che sia la volta buona - fa eco Umberto Solferino, presidente del Comitato operatori economici di corso Sardegna - Questa zona finora è stata sfruttata molto, soprattutto come arteria viaria, e servita poco, con forti carenze soprattutto nell'arredo urbano, nella qualità della vita: è fondamentale cambiare, altrimenti corso Sardegna è destinato a morire, soffocato dal traffico, e in questo modo morirebbe una parte importante della città
Andrea Plebe   
da  "Il Secolo XIX"del 30/08/01   
 

Addì 24 maggio 2001

OggettoSegnaletica orizzontale in Corso Sardegna

 - All'Assessorato alla mobilità Urbana
 - Alla Direzione Territorio, Mobilità, Sviluppo Economico ed Ambiente - U.O. Mobilità, Trasporti e Parcheggi.
 - LORO SEDI
 
           A seguito di Art.38 presentato dal Consigliere del Gruppo di Liguria Nuova Sig. Roberto Canessa, nella seduta del 21 maggio u.s., alla quale si è associato l'intero Consiglio, si sollecita la necessità di provvedere con urgenza, ad un'operazione di ritracciamento della segnaletica orizzontale esistente in Corso Sardegna, al fine di evitare pericoli per la cittadinanza.
             Si resta in attesa di cortese riscontro in merito e si porgono migliori saluti.
 
Il Presidente
Leonardo Cassinese
(firmato)

 

 

Addì 23 maggio 2001

OggettoRichiesta contributo economico a sostegno attività svolta anno 2001

 - Al Presidente CDC III Bassa Val Bisagno
 - Via Canevari 38 - 16137 Genova
 
          
L'associazione: Comitato tra Operatori Economici e Cittadini di C.so Sardegna e Vie Limitrofe che svolge attività nella circoscrizione di promuovere, patrocinare, attuare, ed assecondare tutte le iniziative ritenute idonee a sviluppare, valorizzare e rilanciare sotto il profilo culturale, sociale ed economico il nostro quartiere, chiede un contributo economico a sostegno dell'attività svolta per l'anno 2001.
 
Il Presidente dell'Associazione
Umberto Solferino
(firmato)

P.S. Sono stati allegati tutti i documenti necessari.

 

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