CAMPANE SEPOLTE IN BICCHIERI DI CRISTALLI

di Cesare Pavel Berlenghi 05.02.01

L'ultimo scossone lo detti

In quella notte insonne

Ubriaca di travi senza viti

Al torpore stagnante

Al grigiore di gironi senza fine

Apparenti segnali percepivo

In condanne senza sentenze

In appelli mai accordati

Corde mai suonate

Campane sepolte

In bicchieri di cristalli

Assopiti ad ogni risveglio

Il rimorso ormai sordo

Ad ogni mano tesa

Luccichio di bramata

Animosità quasi spenta

Di litigi ora invocati

Lo scandaglio di fondali

Ormai impraticabili

Come fossili d'epoca

Che nessuna pupilla

Ormai percepiva

Che il sentire tali note

Stonate ed atonici* suoni

Mi rendeva restio

Ad una qualsivoglia

Onda scossa

Da vetusti mutamenti?

*licenza poetica, atonici=atoni