FEDERICO DI SVEVIA 


Con l'avvento degli Svevi e quindi di Federico II di Svevia l'interno della cattedrale di Bitonto si arricchisce dell'Ambone, che in un particolare fa distinguere chiaramente il grande imperatore e la sua famiglia. Federico ama tanto la Puglia e in particolare la nostra Bitonto. Si fa chiamare infatti "Puer Apuliae", fanciullo di Puglia e nei riguardi della nostra città non lesina la propria munificenza. Bilancia la forse eccessiva politica di accentramento, volta a distruggere l'autonomia della stessa, incrementa gli scambi commerciali e migliora la vita civile ed intellettuale. Non a caso nella memoria collettiva è ricordato come "Omnibus Pontetibus", - "Immutator Mundi". Il 13 Dicembre del 1250 muore a Castel Fiorentino (Foggia) e il suo corpo viene traslato a Palermo attraverso passaggio obbligato da Bitonto come ci racconta nella sua cronaca in volgare Matteo Spinelli da Giovinazzo. La stabilità politica di Federico permette la definizione dei confini comunali. Il ricco territorio è ripartito in corpi feudali (Torre Quadra, S. Demetrio, Torricella, ecc.), in vasti possedimenti di tenute monastiche, in grandi Badie come quella di S. Leone Magno. Nel XIII sec., Bitonto risulta essere la seconda città di Puglia per popolazione dopo Barletta ed uno dei centri più rimarchevoli del Regno Meridionale.


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