KARAKIRI di Cesare Pavel Berlenghi venerdì 22 maggio 1998

 

Oggi mi sento come un samurai giapponese

dopo una battaglia persa

combattuta tenacemente

ma persa

combattuta intelligentemente

ma persa

combattuta coraggiosamente

ma persa

Guardo il mio orizzonte

Lontano

Che non ho potuto raggiungere

ed oltrepassare il guado

dell'amara sconfitta e vincere

Raggiungere nike

Ora non mi resta che karakiri

la dea della morte

la dea nera dama accompagnatrice

dei grandi guerrieri

sconfitti in guerra

Mi siedo a gambe incrociate

la lama della mia spada

mi solletica le visceri

basta ancora spingere poco

per assaggiare la gloria eterna del karakiri

finchè la lama non diventerà rossa

continuo a spingerla

Praterie celesti mi aspettano

Nel samurai morta la primavera

l'estate non verrà mai

vive l'autunno e l'inverno

Gelido

Ogni samurai ama due dame:

Nike la dea alata della vittoria

Karakiri la dea nera della morte.