LA FESTA NEL PAESE DEI BALOCCHI-di Cesare Pavel Berlenghi-11-03-00

E sono di nuovo qui stasera

In questo luogo pieno di luci

Colori suoni fumi

Gente diversa eppur eguale

Ma non parlano la stessa lingua

E se la parlano non si capiscono

Gente saltellante a ritmo

Frasi mozzate smorzate quasi spente

Parole senza ritmo

Ma quale ritmo regolerà questi esseri ?

E' festa nel paese dei balocchi

Chi vuol esser lieto sia

La notte è così lunga

Regalata da un dio minore

Ai festeggianti del paese dei balocchi

Dall'alto del palco in tutta la sua maestà

La nostra guida ci incita, strilla, esulta

Dice cose quasi incomprensibili

A tratti sembra lamentarsi

A volte sembra l'urlo d'un ubriaco

Ora mi pare come indemoniato esaltato

Ma cosa vorrà quella sorta di spaventapasseri ?

Quali ritmi pretende di regolare?

I volti dei festeggianti sono allegri

Ma d'una allegria simil ad un morto

Che fuma sigarette di contrabbando

Saltellano si muovono si agitano

Come anitre prese di mira

Da fucili a piombini

Nessuno sa dirmi cosa si festeggia

Nessuno sa spiegarmi il significato

Delle note musicali

Vanno e vengono

Sembrano conosciute eppur subito

Dimentiche altre ne arrivano

Fuori smette di piovere

Anche il tamburo smette di suonare

Lo spaventapasseri annuncia

Che un'auto si è schiantata

Al palo dell'illuminazione

Smettono le luci di girare

Qualcuno dice che è colpa dell'auto

Altri che presto si riprenderà la festa

Esco fuori vedo

Un bolide fiammante quasi nuovo

Fumante ed accartocciato

Contro il palo elettrico

Il rapporto della polizia

Parla della forte velocità

La radio nell'autovettura

Suona ancora

La stessa musica della festa dei balocchi

Mi sento inutile come una bottiglia di whisky vuota

Tuona lampeggia l'acqua cade a fiotti

Arriva l'autoambulanza chiamano il prete

Non c'è più niente da fare

È tutto finito

Riprende la festa

S'odono i suoni

Le luci girano

M'accendo una sigaretta

Una balocca profumata mi si avvicina

"Hey bel biondino a cosa pensi, sei rimasto

impressionato ? succede tutte le notti , sai,

andiamo a festeggiare"

Sorseggio l'ultimo goccio di whisky

E' amarissimo più dell'infuso di cicoria

La cerco ma non la trovo

La festa è priva dell'infuso di cicoria

Ho voglia di andare via fuggire

Gettare la maschera ribellarmi

Ma non ho il fiato né le parole

Sento ancora delle urla delle grida dei schiamazzi

Mi giungono lontane o sono io lontano da loro ?

No, no Caronte, hai trasportato troppi clienti

Al tuo albergo di lusso

E' ora di smetterla

Questo viaggio non sa da fare

Restituisci la tua patente nautica

Non sei un bravo navigante

Non sei il mio capitano né il nostromo

Bensì sei solo un mozzo

D'una nave di negrieri schiavisti

In cerca di prede per i campi di mais

Ben presto giungerà l'ora del tuo riposo

E tu potrai quietarti e lasciare inoperosa

La tua lugubre barchetta nella darsena del porto

Caronte sembra sentirmi con tono da rais

"O biondo, sono loro che mi chiamano

e mi esibiscono la prenotazione al mio albergo di lusso

ed io come tutti gli altri albergatori cerco

sempre nuovi clienti io curo solo gli affari miei"

Mi sento sconcertato confuso smarrito

Mando al diavolo Caronte e me ne vado

L'infuso di cicoria amara che troverò altrove

Mi tormenterà l'amaro del whisky bevuto

Strappo la mia tessera del club dei balocchi

Mi sembra inutile come carte di tarocchi.

(Al popolo della notte ed in ricordo delle morti inutili e senza senso delle stragi del sabato sera)