![]() 1949: Francobollo degli United States in occasione del 100° anniversario della morte. |
"La mia
vita è stata il capriccio, il primo impulso, la passione, una sete di
solitudine, un disprezzo di tutto ciò che è un’ardente aspirazione
verso l’avvenire". Sono parole del prototipo dei maledetti,
l'uomo che Baudelaire
tradusse e amò per tutta la vita. Edgar Poe nasce a Boston il 19 gennaio 1809. Il padre, David, si dà all’alcool e muore pochi mesi dopo la nascita di Edgar, lasciando la moglie, tisica e indebolita dalle recenti gravidanze, nella più assoluta miseria. Elisabeth, la madre di Poe, lascia Boston e si dirige verso sud, a Richmond, in Virginia. Qui i compagni di lavoro - la famiglia Poe fa parte di una compagnia di attori - organizzano una serata di beneficenza a favore della donna ormai agonizzante. Ma è ormai troppo tardi: muore l’8 dicembre 1811 affidando i figli agli attori della troupe. Per Edgar, che ha solo due anni, l’immagine della madre avvolta nel sudario è il primo ricordo cosciente, una visione che lo segnerà per sempre. Le sventure della famiglia però non sono ancora finite, pochi giorni dopo la morte della madre un terribile incendio distrugge il teatro nel quale lavora la compagnia, uccidendo più di sessanta persone. Gli attori sono costretti ad affidare i piccoli Poe alla carità. Edgar viene raccolto da una conoscente della madre, Frances Allan, moglie del severo mercante di origine scozzese John Allan. I coniugi Allan non arriveranno mai a una vera adozione, ma il bambino, battezzato nella chiesa presbiteriana, aggiunge al suo nome quello dei benefattori. Frances Allan, che non ha figli, nutre per l’orfano un grande affetto e lo tratta con ogni riguardo, viziandolo e concedendogli ogni capriccio. Nel 1815 John Allan si trasferisce con la famiglia in Inghilterra e Edgar viene mandato a studiare in collegio, a Stoke Newington, dove impara francese, latino, storia e letteratura e dove scopre quelle antiche architetture gotiche che tanta parte hanno nella elaborazione della sua poetica. Nel 1820 gli Allan ritornano in America e il giovane Allan Poe continua gli studi a Richmond. Qui avviene anche la sua educazione sentimentale. Il futuro scrittore si innamora infatti della madre di un compagno di scuola, Jane Stanard, destinata a morire pazza e tubercolosa di lì a poco, e quindi di Elmira Royster, che i genitori sposano a un anziano commerciante, per sottrarla allo sgradito pretendente. Nel 1826 John Allan iscrive il pupillo alla facoltà di Lingue antiche e moderne dell’Università della Virginia dove Edgar si segnala sia negli studi che nei bagordi. Il bere e il gioco d’azzardo gli fanno accumulare un debito di oltre duemila dollari che il tutore si rifiuta di pagare. Ne nasce una lite furibonda che si conclude con la fuga del giovane scapestrato dall’ordinato mondo borghese degli Allan. I due anni successivi costituiscono un piccolo mistero: Edgar racconterà di aver combattuto in Grecia contro i turchi e di aver partecipato ai moti rivoluzionari in Russia. In realtà va a vivere nella Carolina del Sud, in un forte sull’isola Sullivan, dopo essersi arruolato nell’esercito sotto il falso nome di Edgar A. Perry. Raggiunto il grado di sergente maggiore Edgar vuole continuare la carriera militare e, con l’aiuto di John Allan, al quale nel frattempo si è temporaneamente riavvicinato, riesce a entrare all’Accademia di West Point. La rigida disciplina però non si confà per nulla al suo carattere, tanto da spingerlo a farsi deliberatamente espellere dopo pochi mesi. Questo porta a una rottura definitiva tra Poe e John Allan che, alla sua morte, non nominerà nemmeno lo scrittore nel testamento. Nel frattempo Poe aveva già pubblicato alcune raccolte di poesie e, cosa ancora più importante, aveva vinto, con il racconto Manoscritto trovato in una bottiglia (Ms. Found in a Bottle, 1831), un concorso bandito dalla rivista «Saturday Visiter». Questo gli permette di procurarsi un posto nella «Southern Literary Messenger» di Richmond. Poe ritorna quindi in questa città accompagnato da quella che è diventata la sua nuova famiglia: la zia materna Mary Clemm, che sarà per lui come una madre, e la giovanissima cugina Virginia. È un momento di euforia, lo scrittore fa raddoppiare le vendite del giornale e viene promosso redattore capo; in questo periodo sposa la cugina tredicenne (che un testimone compiacente assicura avere più di vent’anni). Poe, tuttavia, non riesce a raggiungere la pace. Ricade nel vizio dell’alcool e perde il lavoro, si trasferisce a New York dove sopravvive grazie a qualche collaborazione saltuaria. È un momento di crisi e di intemperanze. Virginia si ammala di tubercolosi e lo scrittore si macera nel sogno irrealizzabile di avere una sua rivista. All’inizio del 1845, inaspettatamente, la poesia Il corvo gli regala finalmente un grande successo. Poe ne è inebriato, relega moglie e zia in campagna e si gode nei salotti la sua nuova celebrità, frequentando assiduamente la poetessa Frances Osgood. Il successo però non dura a lungo. Dopo avere impegnato tutto il suo denaro nel «Broadway Journal» il poeta fallisce rovinosamente cadendo nella miseria più nera. Nel 1847 Virginia muore senza che il marito possegga neppure il lenzuolo nel quale avvolgerla. Abbandonata la casa, Poe incomincia a viaggiare per tutti gli Stati Uniti, tenendo conferenze nelle principali città e corteggiando nel frattempo, senza successo, alcune ereditiere. La vita dello scrittore in questi anni è molto disordinata, beve senza ritegno, tanto da avere crisi di delirium tremens e giunge addirittura a tentare il suicidio. Solo a partire dall’estate del ’49 per Poe sembra che inizi un’esistenza serena. Incontra nuovamente la vecchia fiamma Elmira Royster, ora vedova e ricca, e si fidanza con lei. Smette di bere e si iscrive persino alla “Temperance Society”, ma è solo l’ultimo momento di calma che precede il crollo finale. Pochi giorni prima della data fissata per le nozze, nel corso di una competizione elettorale, Edgar Allan Poe viene ritrovato misteriosamente in coma nei pressi di un seggio a Baltimora. Trasportato all’ospedale, in preda al delirio causato da una forma di encefalite, muore il 7 ottobre 1849. |
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