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La cultura a Castiglione di Sicilia è sempre stata
un pilastro portante, e vanta parecchi nomi illustri, che con le loro
testimonianze scritte, hanno contribuito a lasciare profonde tracce persino
nelle tradizioni popolari tramandate per vari secoli di “bocca in bocca”. Già nel XVI secolo, Antonio Filoteo degli Omodei,
celebre giureconsulto castiglionese, lasciava una minuziosa opera
manoscritta: “La descrizione della Sicilia nel XVI sec.”, evidenziando
in particolare la Valle dell’Alcantara e Castiglione "Mia
Patria". Cinque secoli prima, San Cremete, dell’Ordine dei
Basiliani, primo abate nel Monastero del SS. Salvatore della Placa fine XI
secolo, costruito per volontà del Gran Conte Ruggero D’Altavilla il Normanno,
seguì vita ascetica nella valle dell’Alcantara, stessa dottrina adottata nel
III - IV sec. da S. Antonio Abate. Vincenzo Sardo Sardo, insaziabile ed instancabile
raccoglitore di notizie scritte sulla città di Castiglione, autore di una
completa monografia intitolata: “Castiglione Città Feudale e
Demaniale”, testo ancora attuale anche se pubblicato nel 1910, riuscì
a mettere insieme e conservare l’enorme “Archivio Sardo”, ricevuto in eredità
dallo zio Giuseppe Luigi Sardo, donato qualche secolo dopo alla Chiesa Madre. |